In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nell’ambito del calendario di proposte del festival “Avamposti”, per la prima volta sul palco del Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci, via Doninzetti 58, dal 25 al 28 novembre, alle 21, lo spettacolo “La donna fatta a pezzi”, dal racconto di Assia Djebar nella raccolta “Nel cuore della notte algerina”. Testo e regia Filippo Renda, aiuto regia Martina Vianovi. Con Antonio Fazzini.
La narrazione prende spunto dalla omonima novella delle Mille e una notte in cui Shahrazade, la mitica sultana, racconta la storia di una giovane donna senza nome che sarà uccisa dal marito ebbro di una gelosia innescata da un equivoco. Ma, nel più perfetto stile del fondamentale testo della letteratura araba, l’oggetto della narrazione diviene a sua volta voce narrante, in un susseguirsi di scatole cinesi, un dipanarsi articolato e avvincente di racconto nel racconto.
La storia inizia nella Baghdad del califfo Harun al-Rashid, città di spezie, di profumi, di raffinati e torbidi piaceri. In questa prima parte del racconto è il desiderio che sembra dominare: il desiderio della giovane sposa di mele dolci, succose croccanti; il desiderio del marito che, attraverso il dono dei prelibati frutti, otterrà l’amore della bella moglie; il desiderio del califfo di rivalsa, chissà per quale recondito e inconfessabile motivo, nei confronti del suo favorito, Jafar il bello…
E via, in un susseguirsi travolgente di storie, fino all’Algeria del 1994. Un’Algeria devastata dalla guerra civile, cantata da Assia Djebar nell’infinito lamento di Bianco d’Algeria (pubblicato in Italia nel 1998). Qui la giovane insegnante Atika verrà uccisa. Giustiziata, secondo i suoi assassini. La colpa? Avere insegnato in francese, lingua del colonialismo “storie oscene”, ovvero le Mille e una notte.
La vicenda di Atika trae spunto da una storia realmente accaduta ad Algeri, durante la guerra civile. Assia Djebar, attraverso la sua narrazione superba, travolgente, poetica, ci porta per mano dalla Baghdad del mito, pervasa di erotismo e di profumi, a un’ Algeria dei giorni nostri dove, non solo l’ignoranza non riconosce il valore del testo per eccellenza emblematico del mondo islamico -le Mille e una notte-, ma addirittura tradisce “un hadith, una raccomandazione del Profeta, che recita: «Cerca il sapere, foss’anche in Cina!».”
Poco più di venti anni sono passati dalla scrittura del racconto La donna fatta a pezzi. Ma l’attualità profetica, vorremmo dire, del pensiero di Assia Djebar, la sua ricchezza, ci fornisce ancora oggi spunti per riflettere, per cercare di capire, per non arrenderci all’ignoranza che è madre di ogni intolleranza, di ogni violenza e matrigna della tolleranza e della civiltà.
INFO E PRENOTAZIONI
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