Cinque domande sul sidro

Dalle mele una bevanda fermentata di antica tradizione

Cos’è?

È una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione della spremitura di mele. Ha sapore dolciastro-amarognolo, a seconda delle modalità di produzione, e può raggiungere dai 2 ai 12 gradi alcolici. Le mele più adatte per la sua produzione non sono quelle da tavola, bensì quelle piccole, bruttine ma buone, di varietà antiche, ricche di zuccheri ed aromi. Sono considerate perfette le cosiddette cider Apple, ma ne vengono usate anche altre “in purezza” o mixate per calibrare al meglio il gusto e la consistenza.

Che gusto ha?

Varia in base a zona di produzione, clima, frutto scelto e tempi di fermentazione. Come per i nostri spumanti, il sapore cambia anche tra un sidro dolce o secco. Il gusto in genere è un po’ più dolce rispetto alla birra, ma se scegliete un sidro di mela secco, il risultato è una via di mezzo tra un prosecco e una birra. Il colore varia dal giallo chiaro all’arancio fino al bronzo e può essere non filtrato o chiaro. Tra i sidri chiari il più noto è il white cider, quasi incolore e con tasso alcolico alto.

Da dove viene?

Si hanno testimonianze di consumo di succo di mela fermentato già ai tempi degli Egizi e dei Bizantini, e le origini del nome vanno rintracciate nel greco antico síkera (liquore fermentato) e nel latino sicera. Sono stati i Celti a diffonderne i consumi in territorio europeo, dove nei secoli la tradizione si è radicata in Francia, soprattutto Bretagna e Normandia, nel Regno Unito, maggior consumatore e produttore al mondo, in Portogallo e in Spagna, la cui produzione è concentrata nelle Asturie dove viene fatto con oltre 70 varietà di mele.

Come consumarlo?

Il sidro secco, amarognolo e più alcolico, si abbina bene con formaggi e crêpes salate, mentre il tipo dolce frizzante si sposa bene con dolci come torte di mele, strudel, crostate di frutta e ciambelle, ma anche con la pasticceria secca e le tradizionali crêpes. Base di numerosi cocktail, è una valida alternativa alla birra anche per chi soffre di celiachia perché naturalmente privo di glutine, ma per il rischio contaminazioni, l’Associazione italiana celiachia consiglia sempre di controllare che sul prodotto sia riportata la dicitura senza glutine.

Dove si produce in Italia?

Un tempo il nord Italia aveva una ricca produzione di sidro, proibita poi durante il ventennio fascista, con l’introduzione di una legge che vietava la realizzazione di bevande alcoliche derivate da frutti di grado inferiore ai 7 gradi, con lo scopo di proteggere i produttori di vino. Le leggi e i regolamenti attuali sono favorevoli ai produttori di sidro, ma la produzione è sopravvissuta solo nelle zone alpine – in Trentino, Valle d’Aosta, Piemonte e Friuli – e in qualche vallata dell’Appennino Tosco-Emiliano.

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