Unicoop Firenze incontra il territorio di Arezzo

Dal 2 al 6 dicembre, presso la Casa dell’Energia, appuntamenti e incontri tematici della cooperativa con istituzioni, associazioni, imprese e soci attivi del territorio. Nello spazio allestita anche una mostra fotografica, con documenti dell'Archivio storico di Unicoop Firenze, dedicata alla nascita della cooperativa e ai suoi sviluppi nell’area aretina

Unicoop Firenze incontra il territorio di Arezzo: al via, dal 2 fino al 6 dicembre, presso la Casa dell’Energia (Via Leone Leoni, 1) l’iniziativa “Dialoghi nei territori” con la quale la cooperativa si apre all’ascolto delle comunità locali, con incontri tematici dedicati alle istituzioni, alle associazioni, alle imprese e ai soci attivi del territorio.

Dopo le prime due tappe a Prato e Pisa, l’iniziativa è stata presentata lunedì 2 dicembre pomeriggio a Arezzo, alla presenza Daniela Mori, Presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze e Francesca Gatteschi, Direttrice soci Unicoop Firenze. Presenti all’inaugurazione anche i rappresentanti dei Comuni dell’area aretina e i presidenti delle sezioni soci Coop di Arezzo, San Giovanni Valdarno, Casentino, Montevarchi e Valtiberina coinvolte nell’iniziativa. All’evento hanno aderito 200 associazioni del territorio, per un totale di oltre 600 persone che parteciperanno alle diverse giornate in calendario.

L’apertura dell’evento ha visto anche l’inaugurazione della mostra fotografica “Una storia di persone: l’origine di Unicoop Firenze a Arezzo“, allestita all’ingresso della Casa dell’Energia: l’allestimento, realizzato con documenti e immagini dell’Archivio storico di Unicoop Firenze, ripercorre la storia della cooperativa, con tutte le principali tappe dalla nascita ai suoi più recenti sviluppi nell’area aretina. La mostra sarà visitabile fino al 6 dicembre, tutti i giorni dalle 14.30 alle 16.30.

Al taglio del nastro e ai saluti istituzionali, è seguita poi la presentazione di due ricerche curate da Nomisma per Unicoop Firenze per fare luce sui numeri dell’economia, dal quadro internazionale e nazionale, a quello toscano e dell’area aretina e sul valore aggiunto delle attività di Unicoop Firenze in Toscana e ad Arezzo. L’indagine ha approfondito anche le nuove tendenze di consumo nel contesto di Arezzo, alla luce da un lato del carovita e della perdita del potere d’acquisto, dall’altro della rilevanza della sostenibilità del carrello in termini economici, ambientali e sociali e della provenienza toscana dei prodotti.
In chiusura è stato presentato un focus sulle eccellenze tipiche del territorio aretino a cura di Sergio Soavi, responsabile filiere agricole Legacoop Toscana.

Alla giornata di inaugurazione seguiranno quattro giornate di incontri tematici dedicati ai temi della cultura, del benessere, della solidarietà e dell’ambiente, in cui la cooperativa incontrerà le tante realtà del territorio, dal terzo settore, all’associazionismo, al mondo del volontariato: gli incontri vedranno dei focus mirati sui quattro temi, con dati e analisi a cura di Nomisma, e tavoli di lavoro finalizzati all’ascolto dei soggetti del territorio. Tra gli ospiti delle giornate, per il tema della cultura sarà presente Tomaso Montanari, storico dell’arte e Rettore dell’Università per gli stranieri di Siena, mentre nella giornata dedicata all’ambiente sarà presente Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e Professore presso l’Università di Firenze. Dopo le tappe di Prato, Pisa e questa di Arezzo, l’iniziativa Dialoghi nei territori proseguirà nelle altre province dove è presente la cooperativa, con altri appuntamenti nel 2025.

Ascolto del territorio e delle comunità

«Dopo la mostra dello scorso anno per il nostro Cinquantesimo, abbiamo sentito l’esigenza di dare continuità a quell’esperienza e abbiamo ideato un programma di “Dialoghi nei territori”, con tanti appuntamenti che hanno preso il via ad ottobre e, da qui al prossimo marzo, toccheranno tutte le province dove è presente la cooperativa. Dopo le tappe di Prato e Pisa, l’evento prosegue qui ad Arezzo dove, oggi, diamo il via a una settimana di incontri con tutto il tessuto dell’area aretina: il radicamento sul territorio che caratterizza Unicoop Firenze ha permesso nel tempo di tessere e mantenere relazioni costruttive, solide e durature con i diversi interlocutori della nostra organizzazione, portatori di visioni, interessi e opinioni differenti, tutte estremamente rilevanti per comprendere appieno i bisogni delle comunità in cui la cooperativa opera. Anche alla luce delle profonde trasformazioni sociali degli ultimi anni, con questa iniziativa vogliamo aprirci ancora di più all’ascolto del territorio e della comunità, con l’obiettivo di conoscere nuove realtà, rafforzare la rete di relazioni già attive e condividere una visione comune sui bisogni del territorio, creando valore per tutti», ha dichiarato Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze.

«L’inaugurazione di Dialoghi nei territori a Arezzo è l’occasione per fare il quadro del contesto economico e del momento storico che stiamo attraversando: le ricerche presentate oggi hanno messo in luce il ruolo della nostra presenza nell’area aretina, dove la cooperativa conta oltre 106mila soci e oltre 140mila clienti settimanali; un’analisi, quella svolta da Nomisma, che evidenzia l’importanza del territorio aretino per Unicoop Firenze e, al tempo stesso, l’importante impatto della cooperativa su questo territorio. L’indagine ci conferma che la cooperativa svolge non solo una funzione economica, ma raccoglie una serie di istanze e aspettative legate ai temi della solidarietà, della sostenibilità, della valorizzazione dell’economia locale e delle sue eccellenze e della cultura. Complessivamente emerge il quadro di un territorio vitale, economicamente dinamico, con elementi di crisi nel comparto moda ma una significativa vocazione alla manifattura e all’artigianato locale, e un potenziale turistico in crescita, dove è forte l’associazionismo, l’interesse ai temi del benessere e della salute e la partecipazione culturale: gli appuntamenti dei prossimi giorni sono una grande opportunità per confrontarsi su queste istanze, per analizzare il presente complesso in cui ci troviamo e per delineare, insieme a tutti i soggetti sociali coinvolti, valori condivisi e progetti comuni», ha affermato Francesca Gatteschi, Direttrice soci Unicoop Firenze.

Il calendario di appuntamenti

L’evento inaugurato il 2 dicembre presso la Casa dell’Energia prosegue fino al 6 dicembre, con quattro appuntamenti dedicati ai temi della cultura, del benessere, dell’ambiente e della solidarietà. Gli appuntamenti si svolgono a partire dalle ore 17.00.
Per partecipare è necessario prenotarsi ad ogni singolo evento dal link www.coopfi.info/eventi. Questi gli appuntamenti in calendario:

  • 3 dicembre – Cultura – Talk a cura di Tomaso Montanari, Storico dell’arte e Rettore dell’Università per gli stranieri di Siena
  • 4 dicembre Benessere
  • 5 dicembre – Solidarietà – Talk a cura della Fondazione Il Cuore si scioglie
  • 6 dicembre – Ambiente – Talk a cura di Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e Professore presso l’Università di Firenze
    All’ingresso della Casa dell’Energia è allestita la mostra fotografica “Una storia di persone: l’origine di Unicoop Firenze nell’area aretina”: la mostra è visitabile fino al 6 dicembre, tutti i giorni dalle 14.30 alle 16.30.

Le ricerche Nomisma


In occasione dell’evento dedicato al territorio di Arezzo Nomisma ha curato due ricerche per Unicoop Firenze per fare luce sullo scenario macro-economico, il contesto territoriale e il ruolo economico e sociale giocato dalla cooperativa e per approfondire le nuove tendenze di consumo nella provincia di Arezzo e in Toscana.


I numeri della Toscana

In uno scenario nazionale e internazionale segnato da tensioni geo-politiche, incertezza e emergenza climatica, per la fine del 2024 per la regione Toscana è prevista una lieve accelerazione del Pil (+0,8%), trainata dalla crescita dei consumi. Entro la fine del 2025 si prospetta un’ulteriore accelerazione dell’economia toscana (+0,8%) ma leggermente al di sotto dei livelli previsti per l’Italia (+0,9%), mentre nel 2026 la crescita dell’economia toscana (+1,2%) sarà leggermente superiore a quella stimata per l’Italia (1,1%).

Fiore all’occhiello della regione è senza dubbio il settore agricolo, che nel 2023 ha registrato cifre record: una “miniera d’oro” da 3,7 miliardi, a tanto ammonta il valore della produzione agricola toscana, che nel 2023 si conferma la prima regione in Italia per superficie destinata a produzioni certificate, con oltre 75mila ettari, un dato pari al 12,3% del totale regionale e 5 volte superiore a quello nazionale (2,3%). Cresce il numero degli occupati del settore (+12,8%), in controtendenza rispetto alla media nazionale (-3,1%), come anche le imprese agricole guidate da donne, che rappresentano il 30,6% del totale (contro il 27,9% del dato nazionale). Ad alimentare l’espansione dell’economia toscana saranno soprattutto l’export manifatturiero e il turismo internazionale.

Anche in Toscana soffia il vento dell’inverno demografico: il calo della popolazione, trasversale alla quasi totalità delle province, prosegue incessante, e per il 2050 si prevede un ulteriore decremento del numero di residenti di quasi 5 punti percentuali. Entro un simile scenario, in cui sale l’età media al parto e cala il tasso di fecondità, la già evidente dinamica dell’invecchiamento appare destinata ad accentuarsi, con un incremento sostanziale della fascia di età over 65, che arriverà a rappresentare oltre un terzo dei residenti entro il 2050. Sul fronte occupazionale anche in regione emergono segnali positivi, con un tasso di occupazione regionale che raggiunge il 71,6% nei primi sei mesi del 2024, superando ampiamente la media italiana.

Il contesto di Arezzo

Pur inserita in un simile contesto, la provincia di Arezzo si distingue per alcune dinamiche peculiari, che appaiono uniche all’interno del panorama regionale. In un contesto segnato da un crollo demografico, la provincia di Arezzo non fa eccezione, con un calo della popolazione del 2% negli ultimi 5 anni.

La provincia si distingue per un reddito medio che nel 2022 supera di poco i 23.000 euro, lievemente al di sotto della media regionale e nazionale, con Arezzo che spicca sugli altri Comuni, raggiungendo un reddito medio per contribuente che sfiora i 25.000 euro. Sotto il profilo occupazionale, Arezzo presenta una buona percentuale di popolazione occupata (72% rispetto ad una media del 69%), a fronte però di un tasso di disoccupazione giovanile tra i più elevati della regione (25%).

Il dinamico sistema imprenditoriale della provincia mostra una spiccata propensione alla manifattura, anche grazie al robusto apporto dell’artigianato locale. Il distretto orafo della provincia conta, nel 2023, oltre 8.000 addetti e 1.200 imprese, con un incremento di oltre il 60% nell’export rispetto al 2019. A livello provinciale, nel I semestre 2024 le esportazioni del settore orafo hanno registrato un enorme balzo, sfiorando i 4 miliardi di euro ed arrivando a coprire il 48% del totale nazionale. Se l’oreficeria si pone al traino dell’economia aretina, il comparto moda sta invece vivendo una profonda crisi, acuitasi negli ultimi anni. Dal 2019, i settori del tessile, dell’abbigliamento e della pelletteria hanno visto un crollo del 15% nell’export, a fronte di una crisi occupazionale che ha portato alla chiusura di numerose imprese (-17% il calo delle unità locali dal 2019 al 2023).

La situazione, definita ormai strutturale, colpisce non solo le aziende contoterziste, ma anche l’indotto, coinvolgendo meccanica, impiantistica e logistica; aggravata dalla pandemia, dall’inflazione e dalle tensioni geopolitiche, la crisi sta mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, in particolare nella provincia di Arezzo e nel Valdarno, dove un addetto su quattro opera nella filiera.
Il settore del turismo dà segnali incoraggianti, con il numero degli arrivi in crescita – più elevato nel comune capoluogo –, nonostante permanga un gap da colmare a livello provinciale per raggiungere i livelli della Toscana.

Il ruolo di Unicoop Firenze nell’area aretina

La Cooperativa registra numeri importanti sul territorio di Arezzo. A fronte di un giro d’affari di quasi 290 milioni di euro negli 11 punti vendita della provincia e di oltre 140 mila clienti settimanali, Unicoop Firenze conta oltre 106 mila soci ordinari, che rappresentano il 90% del venduto sul territorio.
In tale quadro, appare rilevante anche l’impatto di Unicoop Firenze all’interno del sistema locale del lavoro di Arezzo. Nel complesso, secondo le stime di Irpet, nel 2022 Unicoop Firenze e la sua filiera hanno prodotto una ricchezza (misurata in termini di valore aggiunto) di quasi 130 milioni di euro, giocando un ruolo significativo anche dal punto di vista occupazionale, con oltre 1.600 occupati in modo diretto, indiretto ed indotto.

Tendenze di consumo nella provincia di Arezzo

Il rapporto Nomisma analizza il cambiamento, nel prossimo futuro, dei comportamenti di acquisto dei soci e clienti di Unicoop Firenze residenti nella provincia di Arezzo. Per salvaguardare sia il proprio potere di acquisto sia la qualità dei prodotti acquistati, il primo driver di acquisto è il rapporto qualità – prezzo (indicato dal 65% degli aretini, dato superiore alla media toscana), seguito da salute e benessere (59%), freschezza (52%) e origine italiana (49%). Al tempo stesso, il carovita costringe i consumatori della provincia all’adozione di strategie volte al risparmio: la spesa si concentra sui prodotti alimentari essenziali, si frequentano insegne diverse in base a offerte e promozioni in corso e si acquistano prodotti principalmente quando sono in promozione.

Per risparmiare sulla spesa i clienti e soci della provincia di Arezzo ricorrono sempre più spesso all’acquisto di prodotti a marchio Coop, sinonimo di un buon rapporto di qualità – prezzo (a pensarla così è il 63% dei consumatori) e garanzia di sicura qualità (citata dal 45%). I prodotti a marchio sembrano avere le carte in regola per rivestire un ruolo di primo piano nel carrello della spesa degli aretini anche nel prossimo futuro, con il 24% dei consumatori intenzionato ad intensificarne gli acquisti nei prossimi 12 mesi.

In tale scenario, Unicoop Firenze gode di un’ottima reputazione presso i soci e clienti di Arezzo, non solo relativamente all’ampiezza dell’offerta e alla qualità dei prodotti a marchio Coop (che mette d’accordo quasi 9 consumatori su 10), ma anche in merito al suo impegno su altri temi di rilievo. Tra questi le politiche di prezzo vicine ai consumatori grazie alla buona proposta di offerte e promozioni (83%); all’attenzione all’ambiente, espletata dall’ampia proposta di prodotti biologici e sostenibili (81%); o al sostegno al territorio, grazie all’ampio assortimento di prodotti locali o all’impegno della Cooperativa in iniziative solidali (80%).

I consumatori: tra localismo e sostenibilità

Parallelamente, i consumatori della provincia di Arezzo sono fortemente attenti a due altri aspetti: la provenienza toscana e la sostenibilità dei prodotti. I soci e clienti della provincia di Arezzo dimostrano un forte attaccamento agli alimenti e bevande tipici del loro territorio. Oltre la metà dei consumatori dichiara di acquistarli ogni settimana, e a fare da traino a tale comportamento è in primis la volontà di sostenere le produzioni e l’economia locale (indicata dal 44%).

In particolare, accanto ai prodotti freschi (come frutta, verdura e carne), i consumatori pongono grande attenzione all’origine toscana delle specialità che rappresentano l’eccellenza dell’agroalimentare locale: olio extra-vergine di oliva, formaggi, salumi e vino.
L’attenzione al localismo si intreccia con il crescente interesse dedicato alla sostenibilità: la sostenibilità di un alimento, per gli aretini, non si limita solo alla sua impronta ecologica, ma abbraccia anche la sfera economica e sociale: ciò implica sostenere filiere controllate, garantire una giusta remunerazione agli operatori e promuovere produzioni che valorizzino il territorio.

In questo contesto, la Grande Distribuzione Organizzata può giocare un ruolo fondamentale nel percorso verso uno sviluppo più sostenibile, non solo ampliando l’offerta di prodotti a basso impatto ambientale (54%), ma anche privilegiando i rapporti con imprese agricole e fornitori che adottano pratiche responsabili (48%) e introducendo sconti e promozioni dedicate ai prodotti sostenibili (37%).

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