Acqua, latte, biscotti, merendine, succhi, schiacciate. Sono i prodotti consegnati questa mattina da Unicoop Firenze agli operai della Beko Europe in presidio davanti alla fabbrica dal 21 novembre scorso.
I pallet consegnati dalla Cooperativa sono un aiuto concreto e un segnale di vicinanza per i 299 lavoratori che da giorni vivono davanti allo stabilimento, dopo che la multinazionale Beko Europe ha comunicato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la chiusura, entro il 2025, dello stabilimento di Siena dedicato alla produzione di congelatori.
Attualmente i lavoratori dello stabilimento senese sono in cassa integrazione: anche nel mese di dicembre, lavoreranno circa 10 giorni e proseguiranno lo stato di mobilitazione che coinvolge tutti gli stabilimenti.
«Voglio ringraziare Unicoop Firenze per l’aiuto che ha fatto arrivare ai dipendenti Beko in mobilitazione: è un segno importante di rispetto e vicinanza ai lavoratori. È un gesto di solidarietà vera della Cooperativa che, con la sua forte presenza sul territorio, può aiutare la comunità a stringersi intorno ai lavoratori Beko: stanno combattendo una battaglia complicata che arriva dopo anni di agonia con gli ammortizzatori sociali. Questa battaglia coinvolge i 299 lavoratori senesi ma riguarda il più ampio tema della delocalizzazione e della fragilità occupazionale che oggi ha colpito Beko, ma che domani potrà riguardare altre imprese pronte a spostare la propria produzione fuori dai confini europei», ha dichiarato Daniela Miniero, Segretaria generale Fiom Siena.
La decisione rientra in più ampio piano della ex Whirlpool, rilevata nei mesi scorsi dal gruppo turco Arcelik, il quale prevede, entro il 2025, anche la chiusura degli stabilimenti di Comunanza (lavatrici) e Fabriano (reparto di ricerca e sviluppo), e il ridimensionamento dello stabilimento di Cassinetta. La minaccia è di quasi 2000 licenziamenti (1.935) sui 4.440 occupati, in prevalenza operai.
Contro i licenziamenti è partita subito la protesta dei lavoratori Beko Europe a Siena. Il 18 novembre, un centinaio di operai hanno manifestato e bloccato la strada con fischietti, striscioni e cori per manifestare tutti insieme la loro preoccupazione per i posti di lavoro. Mercoledì 20 si è riunito il tavolo nazionale nel quale l’azienda era chiamata a illustrare il piano industriale. Il tavolo al Ministero è stato aggiornato al prossimo 10 dicembre.