Un thriller allargato, che contiene mistero, suspense, scienza, etica, religione e attualità, che porta il lettore verso mondi e realtà inimmaginabili: così Gigi Paoli presenta il suo ultimo libro, Oltre pubblicato da Giunti Editore e arrivato in libreria e presto sugli scaffali dei Coop.fi lo scorso 5 giugno. Il settimo thriller del giornalista e scrittore pratese che ci ha raccontato i retroscena del libro e i segreti della sua penna.
Ci può raccontare il suo libro in un tweet?
Trecentoventisette pagine… non è facile ma ci provo: il libro è una ricerca e un’indagine sulle cose misteriose che ci circondano nel mondo. Al lettore offre l’occasione di andare alla scoperta di alcuni dei misteri in cui siamo immersi.
A che genere appartiene? Giallo, mistery, fantascienza o… oltre?
Da un giallo normale si passa al un thriller allargato in cui Piero Montecchi, neuroscienziato già protagonista del precedente romanzo La voce del buio, si trova alle prese con due brutali omicidi, vittime due premi Nobel per la fisica. Accanto a lui, sulla scena, un’affascinante poliziotta dell’Unità delitti insoluti: le loro indagini sconfinano velocissime verso mondi e realtà inimmaginabili… ma non svelo altro, lascio la suspense a chi vorrà leggerlo.
Mistero e suspense ma anche attualità: nel suo libro si parla anche di immigrati e frontiere…
Anche se è un romanzo, tutto quello che ho scritto si ispira a fatti veri, quelli che incontro e documento nei miei panni di giornalista. Dalla questione dei migranti, di cui ho scritto perché, a suo tempo, ho raccontato la storia dei migranti al confine con Ventimiglia, fino alla clonazione, la genetica, l’intelligenza artificiale, è tutto vero. Se non è ufficialmente disponibile, alcune cose riportate nel libro saranno commercializzate e disponibili nel 2045. Come sempre, molto dei miei romanzi nasce dal mio mestiere di giornalista. Scrivo romanzi ma di materie che conosco direttamente. Credo che non ci sia cosa più appassionante della verità per i lettori.
Da Carlo Alberto Marchi, giornalista di cronaca giudiziaria e protagonista dei primi romanzi, a Piero Montecchi, neuroscienziato del CICAP, protagonista dei suoi due ultimi libri: come è avvenuto il salto e perché?
Carlo Alberto è in cassa integrazione, come tanti giornalisti, o forse, spero per lui, in vacanza… ma tornerà al momento giusto. Ora sono totalmente immerso nelle vicende di questo nuovo personaggio, Piero Montecchi, che avrà molti sviluppi. L’ho immaginato ricordando la vecchissima serie tv di X-Files, anni ’90 per chi c’era… Montecchi è la sintesi dei due protagonisti: lei Dana Scully, pragmatica scienziata, e lui Fox Mulder, romantico sognatore. Una coppia appositamente mal assortita che trova una sintesi in Montecchi.
Giornalista e scrittore: la sua penna pende più per l’uno o l’altro mestiere?
Ho sempre sognato di fare il giornalista e sono felice di farlo ogni mattina. D’altra parte scrivere libro è bellissimo, posso spaziare, inventare, creare. Mi piace scrivere, in tutti i modi. E mi emozionano i commenti dei miei lettori: sapere che chi mi legge si appassiona… questo mi emoziona davvero.
Oltre al suo libro “Oltre”, quali letture suggerirebbe per l’estate?
I miei due giallisti preferiti. Il giallo puro e semplice di Michael Connelly che, non a caso, è un ex giornalista. E l’altro, molto oltre il giallo, Don Winslow, ex investigatore privato, uomo di mille mestieri, è tra gli autori di crime piú importanti al mondo. Tra i suoi grandi pregi di scrittore, ha una peculiarità: scrive solo al presente, il che è davvero difficile. Direi straordinario.
Sicuramente la sua penna è già al lavoro per il prossimo libro: ci può dare qualche anticipazione?
Sto studiando… appena esce un libro nuovo i lettori si immaginano che sia già pronto quello successivo. Invece, serve un tempo di pausa e di maturazione delle idee. Comunque sì, sto già studiando due soggetti per il prossimo e l’estate porterà buoni consigli… il prossimo è ancora allo studio ma ci sarà.