Alessandra Semenzato, docente dell’Università degli Studi di Padova e direttrice scientifica dello spin-off Unired, supporta da anni Coop nella valutazione delle formule affinché siano rispettose di requisiti che vanno anche oltre gli standard di legge, a cominciare dai criteri di scelta delle materie prime, che devono garantire al consumatore e all’ambiente il massimo della sicurezza. Tutti i prodotti sono controllati rispetto alle contaminazioni con nichel, cromo e cobalto.
È possibile una dermocosmesi di qualità a prezzi contenuti?
Il concetto di qualità non va associato necessariamente a quello di prezzo, che fondamentalmente è una leva di marketing. Il problema è definire che cosa intendiamo per qualità. Ad esempio, attenzione alle materie prime e alla sicurezza, nell’interesse del consumatore.
Naturale, biologico e vegano fanno tendenza anche nel mondo della cosmesi?
Esistono tanti clienti diversi, come esistono fasi diverse della vita di ciascuno di essi e per questo le linee cosmetiche devono essere molto diversificate. Quelle naturali, ad esempio, sono caratterizzate dall’utilizzo di estratti vegetali, come nei prodotti Vivi verde, in cui gli attivi specifici per la cute non sono molecole isolate ma presenti all’interno di un gruppo di sostanze.
Un errore comune che facciamo al momento dell’acquisto?
Pensare che i prodotti “coincidano” con i principi attivi, come se i cosmetici fossero veri e propri farmaci. Formulare un cosmetico è qualcosa di molto complesso: il prodotto, inteso come miscela di ingredienti, deve soddisfare contemporaneamente i bisogni della pelle e quelli della persona che lo usa.