Di date da ricordare ce ne sono molte, anche nella vita di Unicoop Firenze, ma fra tutte è quella del 28 aprile 1973 che segna l’inizio di una “lunga storia d’amore” – come direbbe Gino Paoli – per un territorio e le persone che lo abitano. Quel giorno al Circolo Rinascita di Sesto Fiorentino viene eletto il consiglio di amministrazione della nascente realtà che metteva insieme (l’atto ufficiale di fusione avverrà il 25 luglio 1973) le due maggiori cooperative di consumo allora esistenti nell’area della Toscana centrale. Toscocoop e Unicoop Empoli negli anni erano cresciute grazie a numerosi accorpamenti e la decisione di procedere a braccetto, anzi, di diventare tutt’uno, era già cosa nota dagli inizi del 1972. Quel 28 aprile viene eletto presidente Turiddo Campaini, che resterà alla guida della cooperativa per oltre 40 anni, contribuendo alla crescita progressiva e inarrestabile di Unicoop Firenze.
Cinquant’anni, un compleanno importante, da festeggiare con una serie di iniziative che si svolgeranno nei prossimi mesi: convegni, una mostra interattiva e immersiva alla Stazione Leopolda di Firenze a ottobre e una serie di opportunità di carattere commerciale volte a proiettare nel futuro il già solido legame con soci e clienti.
Ritorno al passato
Ma torniamo alle vicende storiche, che Andrea Giuntini, già professore di storia economica all’Università di Modena e Reggio Emilia, ricostruirà con rigoroso criterio scientifico, andando a spulciare i libri sociali e i tanti documenti di valore storico conservati nell’Archivio di Unicoop Firenze, una miniera ricca di testimonianze, libri, fotografie, oggetti, che trova spazio nella sede istituzionale di via Santa Reparata 43 a Firenze.
Il volume di Giuntini è in fase di elaborazione e sarà pronto per l’autunno.
«Sono uno dei tanti soci e clienti che fanno la spesa nei punti vendita di Unicoop Firenze, per cui questa organizzazione commerciale mi è familiare, ma non mi ero mai soffermato a valutare l’impatto e le dimensioni economiche dell’impresa, che risulta fra le prime in Toscana quanto a fatturato, insieme a multinazionali come Baker Hughes, Menarini e Gucci – spiega -. Sicuramente un gigante che però continua ad avere come riferimento per le scelte commerciali i principi fondativi della cooperativa. Il risultato economico di Unicoop Firenze è infatti il frutto del lavoro di tante persone e non del volere di uno o di pochi, come avviene in genere nelle aziende, siano esse società per azioni o imprese di stampo familiare».
Dalla Toscana al mondo
Il lavoro di Giuntini sarà concentrato in particolar modo sugli ultimi trent’anni della vita della cooperativa, «perché gli eventi precedenti sono già stati ben ricostruiti da Antonio Casali nel testo Un secolo di cooperazione di consumo, 1891/1991 – spiega lo storico -.
Il periodo che va dagli anni ‘90 all’inizio del 2000 è molto interessante per l’analisi delle scelte che hanno guidato lo sviluppo dell’impresa. Anche nel periodo di massima crescita non viene mai persa di vista la realtà, anzi le decisioni appaiono prese con una lungimiranza non comune».
Qualche esempio? «Il passaggio ai punti vendita di grandi dimensioni e la successiva marcia indietro di non proporre più i formati degli Ipercoop modello francese, ma punti vendita di misure più contenute, sempre in grado però di accontentare i bisogni di soci e clienti, è una dinamica molto interessante da studiare con l’occhio dello storico, perché si è poi rivelata efficace oltre le previsioni».
Un altro momento della storia di Unicoop Firenze che secondo Giuntini vale la pena di essere sottolineato «è quando la missione solidale della cooperativa acquista una dimensione globale (dai primi anni del 2000 per circa un decennio, con code che arrivano fino a oggi, ndr). Mi riferisco alle attività di sostegno all’estero, nei Paesi in via di sviluppo, Africa, India, Sud America, che dimostrano una grande apertura e la capacità di pensare su scala internazionale».
Una storia di persone
Dal 2008 in poi gli shock delle crisi a livello globale (la recessione prima, la pandemia poi e infine la crisi energetica) sono state un banco di prova che hanno rafforzato l’idea che la forma d’impresa cooperativa sia un punto di forza: «Resiste la consapevolezza di essere “diversi”, aspetto che i vertici di Unicoop Firenze rimarcano con orgoglio. Dopo la crisi del modello economico occidentale caratterizzato dalla svolta neoliberista degli anni ‘80 e ‘90, la cooperazione si presenta oggi come una forma alternativa di gestione economica che funziona» aggiunge Giuntini.
Il libro toccherà anche gli ultimi eventi come l’incendio del punto vendita di Ponte a Greve, a Firenze, nel 2021. «Il dispiacere e lo smarrimento iniziale testimoniato dai soci e dai clienti che si proponevano di aiutare nella ricostruzione, come se a bruciare fosse stato non un semplice supermercato, ma un bene di loro proprietà, già ben raccontato nel libro di Raffaele Palumbo Una storia di persone, è la testimonianza che Unicoop Firenze è parte integrante della vita dei toscani». Ricostruirne la storia contribuisce a spiegare meglio chi siamo diventati in questi cinquanta anni.