Stavolta la sorpresa non è soltanto all’interno, ma soprattutto “fuori” dal guscio. Come succede per tutto ciò che è frutto dell’estro artigiano, ognuna di queste uova è un pezzo unico, perché fatto rigorosamente a mano: il cioccolato viene lavorato grazie a una speciale tecnica che trasforma il classico ovale scuro in un’opera da ammirare, con la superficie percorsa da venature, disegni e motivi.
Non a caso i maestri cioccolatieri parlano di “marmorizzazione”, visto che alcune creazioni richiamano le striature della pietra.
Nelle fornerie Coop.fi presenti nei supermercati più grandi e nei superstore, la novità della Pasqua è rappresentata dalle uova marmorizzate di Menichetti Cioccolato, eccellenza attiva da due decenni a Montopoli Val d’Arno (PI) e da 15 anni fornitore di Unicoop Firenze anche per torte morbide e scorzette di arancia ricoperte di fondente.
Pazienza di artigiano
«Realizzare una di queste uova equivale a farne tre diverse, poiché ciascuna viene presa in mano tre volte, prima che sia messa nella sua bella confezione trasparente» spiega Riccardo Menichetti, cresciuto in una famiglia di pasticceri di Ponte a Egola, che per passione trent’anni fa ha iniziato a studiare proprietà e segreti del cacao.
«La prima fase – dice – consiste nel creare dentro lo stampo un motivo decorativo con spatole e pennelli, grazie a cioccolato di tipi e colori diversi. Successivamente solidifica e, sempre nello stampo, viene perfezionato il disegno. Dopo la nuova asciugatura si passa alla colata per dare forma al prodotto finito».
Un pizzico di fantasia
Righe sottili, pennellate decise di (cioccolato) bianco, schizzi variopinti risaltano sul nero del fondente al 60% o sul castano della versione al latte, per generare un effetto originale, grazie anche agli ingredienti di qualità. «Per il fondente devono essere sostanzialmente tre: pasta di cacao, burro di cacao e zucchero – chiarisce questo artigiano del gusto -. L’attenta scelta delle materie prime, la lavorazione a mano e la conoscenza di come reagiscono le differenti tipologie di cioccolato alla variazione di temperatura donano alla superficie dell’uovo un effetto lucido e scintillante, senza uso di lacche alimentari».
Non in frigo
Una volta passata la Pasqua, rotti i gusci, ciò che avanza va saputo conservare nel modo corretto. Vietato mettere il cioccolato in frigorifero, avverte chi se ne intende, perché essendo un alimento poroso assorbe gli odori dei cibi, mentre una volta fuori dallo sportello – per effetto dello sbalzo termico – il sapore muta irrimediabilmente.
La regola d’oro è custodirlo lontano dall’umidità, in un barattolo di vetro ermetico, riposto in dispensa fra i 18 e i 21 gradi. Nel caso che i primi caldi facessero comparire una patina bianca, niente paura: non è da buttar via, è solo il burro di cacao che affiora all’esterno. È ancora buono da mangiare, ma l’equilibrio delle diverse componenti, e quindi l’effetto sul palato, si modifica.
Un trucco anti-spreco però esiste. «Preparate una cioccolata calda – suggerisce Menichetti -, unendo latte e cioccolato in parti uguali. Scaldate poi a fuoco lentissimo fino a quando avrete ottenuto la densità che preferite».
Decorate a mano e personalizzate
Decorate a mano e con la possibilità di personalizzare la scritta sul guscio e anche la sorpresa da inserire. In vista della Pasqua, nei 10 grandi punti vendita di Unicoop Firenze dotati di pasticceria arrivano le uova di cioccolato di produzione interna, fondente o al latte.
Sono realizzate con ingredienti di qualità, in due dimensioni (piccola e media) e presentate in eleganti confezioni. Per ordinare l’uovo adatto ai propri gusti basta rivolgersi agli addetti del reparto.