La tentazione di accogliere in casa un animale che ci faccia compagnia pare abbia contagiato molte persone durante la pandemia, tanto da aver incrementato considerevolmente le adozioni: +15% di cani e gatti nel 2020, secondo l’ultimo Rapporto Coop. Un aumento a due cifre che possiamo valutare positivamente, a patto che prima di varcare la soglia di casa insieme a una specie diversa dalla nostra vengano fatte serie riflessioni.
«Il Natale è senz’altro il periodo dell’anno in cui è più facile cadere in tentazione – ammonisce Irene Sofia, biologa e istruttrice cinofila -, ma è bene ricordare che un animale può vivere con noi molto a lungo». E che dovremo continuare a prendercene cura per diverso tempo. Invece, i picchi di abbandoni che si registrano nel periodo estivo, a conti fatti, sono quelli che vengono infiocchettati sotto l’albero e dei quali, una volta cresciuti, ci si libera.
Prima di adottare
«Non è mai una buona idea regalare un cucciolo ai bambini, come fosse un oggetto, anche se sono proprio loro i primi a desiderarlo disperatamente. Come non è una buona idea regalarlo
a una persona anziana senza tenere a conto che “un domani” qualcun altro dovrà prendersene cura. In generale, donare un essere vivente è sempre un tema spinoso: per la responsabilità che ne consegue, infatti, la scelta dovrebbe sempre essere di chi si prenderà cura dell’animale in prima persona. Ma non basta: prima di compiere il grande passo è anche importante chiedere a noi stessi perché vogliamo adottare un animale. “Me ne sono innamorata perché è così carino”, “Ne ho visto uno uguale in un film”, “Così posso fare amicizia al parco,” “Voglio fare un regalo speciale al mio amore”, “Mi serve in giardino per fare la guardia”. Queste sono risposte sbagliate».
Ci sono domande, invece, che è giusto farsi, in particolare per i cani: «Ho del tempo da dedicargli? Lo porto a spasso anche quando piove e fa freddo? Quando vado al lavoro, con chi lo lascio? Sono disposto a tollerare i danni in casa? Sono consapevole dei costi per il suo
mantenimento e per le cure veterinarie? Se la nostra risposta è sì, allora possiamo valutare il soggetto più adatto alle nostre abitudini e stili di vita» spiega Sofia.
Razze e caratteri
Ci sono moltissime varietà di aspetto, di carattere e di vocazione legate alle caratteristiche delle razze. Ma ricordiamoci che i canili sono sempre molto affollati e, prima di pensare di acquistarne uno, sarebbe bello andare a visitare queste strutture: è probabile che la nostra anima gemella sia lì ad aspettarci. «I cani di piccola taglia, anche se più facili da portare in
giro, sono spesso particolarmente vivaci e, talvolta, più abbaioni. I cani di taglia media
sono quelli che, in genere, hanno bisogno di più movimento, anche rispetto a quelli
di grossa taglia che sono tendenzialmente più tranquilli, ma anche più delicati».
Quindi il rapporto casa grande-cane grande non è sempre un parametro che funziona: «Il setter, un cane sentimentale per il quale la massima felicità consiste nella silenziosa contemplazione del padrone, soffre meno per l’angustia di un appartamento cittadino di un irrequietissimo piccolo Terrier» scriveva Konrad Lorenz nel suo libro L’Anello di Re Salomone.
«Se il nostro cane avrà a disposizione un giardino, sarà sicuramente un privilegiato, a patto che non diventi una gabbia dorata dove parcheggiarlo. Vivere con un animale è una grande opportunità di crescita, in particolare per i bambini che imparano a sviluppare maggior empatia verso l’altro, autostima, comprensione dell’importanza della diversità – prosegue la biologa -. Apprendono come aver cura di un altro essere vivente e crescono insieme a un compagno di giochi insostituibile. Vanno bene sia cani che gatti e non è necessario che siano cuccioli. Anzi, un animale adulto ha migliori competenze e risulta il compagno ideale per i
bambini. Ovviamente è indispensabile insegnare all’amico a quattro zampe come rapportarsi correttamente, rispettandolo e imparandone il linguaggio, e far capire ai bambini, qualora lo trovassero sotto l’albero, che non è un giocattolo del quale ci si stufa. I genitori dovranno essere i supervisori di questa splendida relazione, per evitare che si generino incomprensioni.
Ricordiamo che, in virtù di un legame profondo che affonda le sue radici in una evoluzione comune, la cosa più importante per il cane è fare le cose insieme a noi».