Cinque cose da sapere sul curry

Origine indiana e diffusione mondiale. Profuma, insaporisce e dà colore

Cos’è?

Il curry è una profumata miscela di spezie ed erbe di origine indiana, conosciuta in tutto il mondo e usata di frequente in cucina. I migliori curry contengono fino a 13-15 spezie diverse. Fondamentali sono curcuma, coriandolo, cumino, zenzero, cannella, noce moscata e chiodi di garofano. Per un tocco di piccantezza, si aggiunge il peperoncino. In India le combinazioni sono infinite.

Secondo un proverbio indiano, esistono tanti tipi di curry quanti sono i cuochi indiani. In India è chiamato masala, mentre il suo nome “occidentale” deriva presumibilmente dall’hindi turkarri, che significa umido, stufato.

Quando è arrivato da noi?

Nel periodo coloniale, quando gli inglesi tornavano in madrepatria, si portavano dietro il curry, che evidentemente avevano apprezzato. Oggi è molto diffuso e, nel mercato delle erbe e delle spezie, è fra le prime dieci vendute.

Insieme a pepe, origano, rosmarino, salvia, in quasi ogni cucina è presente un vasetto di curry per insaporire, profumare, dare un sapore leggermente piccante e un invitante colore ocra a primi piatti, carne, pesce, patate e salse.

Fa bene?

È ricco di antiossidanti, vitamine (A, B, D, E e K) e minerali: potassio, fosforo, sodio, calcio, ferro, magnesio, rame, zinco, manganese e selenio. Migliora la digestione, regola il metabolismo, allevia nausea e vomito, contrasta meteorismo e alitosi. È un antiinfiammatorio e un antibatterico. Ha proprietà antiossidanti e disinfettanti.

Contrasta diverse patologie neurodegenerative e tiene a bada colesterolo, glicemia e diabete. Protegge da alcune malattie cardiovascolari ed elimina diversi tipi di funghi. Sembra che inibisca la trasformazione delle cellule sane in cellule cancerogene.

Fa male?

No, ma faccia attenzione chi ha problemi biliari e chi soffre di gastriti, ulcere gastriche e cistiti. Semmai bisogna controllare le calorie: 100 grammi di curry corrispondono a circa 320 calorie; per tale motivo il curry è da usare con moderazione.

Ma essendo una spezia, in quanto tale non è usato in grandi quantità: le calorie che apporta sono ridotte. Ben tollerato in gravidanza, è da evitare durante l’allattamento.

Mi dai una ricetta?

Pollastro affinocchiato al curry.

Rosolare una cipolla tritata e un po’ di rigatino (pancetta) in dadini. Aggiungere un pollo ridotto in pezzi. Quando prende colore, salare, pepare e aggiungere un cucchiaino di semi di finocchio. Anche due, a seconda dei gusti. Cospargere il pollo con un cucchiaio di farina e quando si sarà assorbita bagnare con un ramaiolo di brodo.

Cuocere per una mezz’ora a fuoco lento. Il sugo dev’essere cremoso, per cui, se necessario, aggiungere altro brodo durante la cottura. Poco prima di toglierlo dal fuoco, cospargere con mezzo cucchiaino di curry. Dona un tocco di esotismo alla tradizione toscana.

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