A cosa serve la Carta Socio

Dal 2 al 7 marzo si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dei Consigli delle sezioni soci Coop. Un importante momento di partecipazione alla vita della Cooperativa. Intervista a Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze

Il tuo voto conta

A marzo si vota. No, non stiamo parlando delle elezioni amministrative della Regione Toscana che chiameranno gli elettori alle urne nei prossimi mesi. Ma delle votazioni che coinvolgeranno i soci di Unicoop Firenze: dal 2 al 7 marzo sta a loro esprimersi e decidere chi li rappresenterà nei Consigli delle sezioni e a seguire, con le votazioni di secondo livello, negli organi di sorveglianza della cooperativa.

Possono votare i soci iscritti da minimo 90 giorni e, anzi, invitiamo a farlo, perché come in ogni elezione che si rispetti anche in questo caso si tratta di un diritto. Molti però non lo sanno!

Si rammarica Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, carica elettiva rinnovata ogni tre anni dall’assemblea dei soci, a garanzia dell’operato della cooperativa. E lancia un invito a partecipare alle votazioni.

Davvero molti soci non sanno di poter votare?

È proprio così, perché, quando fanno la tessera, tante persone sono convinte che sia una semplice carta fedeltà che permette di usufruire di sconti. I 25 euro richiesti, una cifra che lascia taluni perplessi, corrispondono a una quota associativa che fa aderire alla cooperativa. I soci diventano parte di Unicoop Firenze e come tali acquisiscono diritti e doveri.

Oltre agli sconti c’è di più…

Certamente ci sono anche quelli, i vantaggi economici che offre la Carta socio sono molti e vanno dagli sconti sui prodotti a quelli sulle tante iniziative di carattere culturale che si svolgono in tutta la regione. Ma mi preme ricordare che quello che si acquisisce con la Carta socio è anche e soprattutto la possibilità di partecipare ed esprimersi. Per questo non è una semplice carta fedeltà.

Su quali argomenti ci si può esprimere?

Ad esempio, in merito alla gestione economica e commerciale, la cooperativa ha il dovere di informare sul bilancio i soci, che a loro volta possono partecipare alle assemblee, esprimendo il loro parere. La nostra è un’organizzazione composta da oltre un milione di soci dove ciascuno conta allo stesso modo.

Ma i pareri dei soci vengono realmente presi in considerazione?

Ogni parere viene accolto e valutato sia in sede assembleare che nelle altre occasioni. Ha poi un seguito, se la richiesta è compatibile con la sostenibilità economica della cooperativa, perché una gestione attenta e che produce utili è garanzia di sopravvivenza. Unicoop Firenze è un’impresa che agisce sul mercato e può svolgere la sua missione mutualistica solo se in questo mercato riesce a essere competitiva.

C’è chi si domanda se la scelta di essere socio di Unicoop Firenze coincida con una presa di posizione politica…

Alla base del sistema cooperativo c’è certamente un’idea di società che vede nella solidarietà, nel rispetto dell’ambiente e nella diffusione della cultura e del benessere degli elementi fondamentali, che devono essere alla portata di tutti. Naturalmente l’impegno principale per noi resta quello di garantire una buona spesa. Quindi è importante che il cibo sia a buon prezzo, ma anche di qualità, sano e con una filiera controllata, sicura e, quando possibile, corta perché così si alimenta anche il territorio, grazie al lavoro che ne consegue. Questa è l’unica politica che ci sta a cuore, e la cooperativa può garantire che l’interesse da perseguire sia comune.

Perché?

Perché non è il profitto al primo posto, ma la risposta alle esigenze dei nostri soci. In questi anni abbiamo preso decisioni che ci hanno fatto perdere vendite, sempre però nell’interesse dei consumatori, come quelle che hanno portato a togliere dagli scaffali i prodotti in plastica usa e getta, tipo forchette, piatti e posate.

Siamo consapevoli che molti soci hanno capito il messaggio e hanno smesso di usarli, qualcuno invece sarà andato a comprarli altrove, ma per noi era importante dare un segnale e far capire che una buona spesa può cambiare il mondo, come dice lo slogan dell’ultimo spot di Coop.

Torniamo alle elezioni: fra quali candidati potremo scegliere?

Tutti i soci iscritti da almeno un anno potevano candidarsi al rinnovo dei Consigli delle sezioni, che sono l’espressione della cooperativa sul territorio, e una commissione elettorale locale votata in assemblea ha raccolto e vagliato le candidature. Fra i candidati, gli elettori troveranno persone che conoscono, che si sono già impegnate con Unicoop Firenze negli anni scorsi, ma anche volti nuovi che porteranno la propria esperienza per valorizzare la cooperativa e il rapporto con il territorio.

Nella rappresentanza cooperativa che ruolo hanno ricoperto le donne?

Già dagli anni ‘60, nelle cooperative che poi hanno dato vita a Unicoop Firenze, la presenza femminile si è fatta sentire nei Consigli dei soci. Non sono previste quote rosa, ma ad esempio nella scorsa tornata elettorale, nel 2017, fra i 722 consiglieri eletti il 52% erano donne e il 48% uomini.

È una delle poche donne in Toscana ai vertici di una grande impresa, perché?

Penso che le imprese debbano recuperare una più reale rappresentazione della società anche nei propri assetti dirigenziali. Una situazione che riscontro spesso anche nei convegni e nelle occasioni pubbliche, in cui le donne sul palco sono sempre in netta minoranza. Non è una questione solo di parità. Ognuno di noi, donne e uomini, porta nei ruoli che occupa la propria esperienza di vita ed è importante che essa sia rappresentata. Certo per le donne è ancora molto difficile bilanciare l’impegno sul lavoro con quello familiare. E spesso la disparità è la conseguenza di scelte obbligate.

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