Il nostro viaggio tra le filiere cooperative fa sosta nel Mugello per incontrare Agriambiente, la cui vicenda inizia nel 1968, quando un gruppo di mezzadri decise di riscattare le terre dove lavorava, scrivendo una pagina nuova nel rapporto fra uomo e territorio. Accanto a loro, anche l’impegno dei primi operai forestali, che si unirono in cooperative per valorizzare e tutelare le aree boschive dell’Appennino. Queste esperienze, apparentemente distinte, trovarono una sintesi negli anni successivi, quando diverse cooperative si unirono per dare vita a un’unica realtà.
Il futuro nelle mani
Oggi, Agriambiente Mugello è una cooperativa di lavoro che mantiene saldo un principio: il futuro è sostenibile se si rispetta la terra e, con un fatturato di circa 6 milioni di euro e 90 fra soci lavoratori e dipendenti, la cooperativa opera nei settori della gestione del verde, dell’agricoltura e della zootecnia biologica, contribuendo a tutelare il paesaggio e a valorizzare le comunità del Mugello.
Agriambiente tenta di coniugare una lunga tradizione cooperativa con le sfide di un mercato sempre più complesso e il suo impegno prevede la produzione di latte biologico con la certificazione ministeriale, presta attenzione al benessere animale, investe in fonti rinnovabili, con l’intento di rendere autosufficienti le strutture aziendali dal punto di vista energetico.
Tra i progetti più ambiziosi e rappresentativi degli ultimi anni, c’è Amù – Amore Bio che nasce dall’esigenza di valorizzare ciò che spesso resta invisibile, a partire dal latte e dalla pasta, fatta con varietà antiche, e prodotta con trafilatura al bronzo e lenta essiccazione. La cooperativa, infatti, ha scelto di controllare ogni passaggio della produzione, dalle vacche allevate secondo rigorosi standard di benessere animale al grano coltivato nei campi del Mugello.
La linea lattiero-casearia porta avanti questa visione: il latte biologico proviene esclusivamente dagli allevamenti della cooperativa, garantendo qualità, sicurezza e rispetto per gli animali.
«Grazie a questo latte produciamo alcuni trasformati che si trovano sui banchi dei Coop.fi, come il latte intero, la caciotta fresca e la mozzarella, con il marchio Amù – Amore Bio – spiega Leonardo Bottai, presidente di Agriambiente -. Questi prodotti sono il risultato di una collaborazione con Unicoop Firenze, che ha permesso di valorizzare qualità, identità delle filiere e territorialità, rendendo visibile il nostro impegno nei confronti del territorio e dei consumatori».
Sostenibilità e inclusione
La posizione dei terreni di Agriambiente, che circondano il lago di Bilancino, la più importante riserva idrica della Toscana centro-settentrionale, conferisce un ulteriore valore al lavoro della cooperativa. La coltivazione biologica in quest’area contribuisce a proteggere una risorsa fondamentale per le città della regione.
«Il nostro obiettivo – aggiunge Bottai – è anche aumentare sempre più la sostenibilità e, per questo, siamo costantemente alla ricerca di nuovi metodi di confezionamento. Ad esempio, il nostro latte è contenuto in un imballaggio 100% riciclabile e proveniente da gestione sostenibile delle materie prime».
La cooperativa non è solo un luogo di lavoro ma una comunità e, recentemente, l’ottenimento della certificazione Pdr 125 per la parità di genere ha segnato un ulteriore passo avanti nella valorizzazione delle diversità: «Questa certificazione è stata per noi un traguardo importante – sottolinea Bottai -. Non è un caso che i due settori strategici, quello agroalimentare e quello della forestazione e del verde, siano affidati a due donne: Marta Landi, responsabile del settore agroalimentare, e Silvia Fiorentini, responsabile del settore forestazione e verde. Questo è il segno concreto del nostro impegno verso un modello di gestione inclusivo, una scelta che consideriamo strategica per il nostro futuro».