La Fiorenza Wheelchair Hockey, squadra di hockey su sedia a rotelle di Firenze, è la conferma che tutti possono fare sport. La squadra è stata fondata nel 2017 da alcuni giocatori dei Lupi Toscani di Scandicci (FI), fra le prime in Italia a praticare questa specialità che non è solo un’attività fisica per atleti con ridotte capacità motorie, affetti da distrofia, paraplegia, tetraplegia ecc., «ma un vero e proprio sport di squadra, che richiede tecnica e tattica, oltre che un progetto per aumentare l’autostima degli atleti e conoscere altre persone», spiega Marino Brancaccio, presidente dal 2022.
Ai primi di luglio la Fiorenza, insieme ad altri dieci club italiani, ha deciso di ritirarsi dal campionato 2025-26 di serie B perché «senza coinvolgere squadre e società, la Federazione ha cambiato alcune regole, come la durata e il numero dei tempi e la velocità cui possono andare le carrozzine, favorendo atleti di maggiore forza fisica e facendo perdere a questo sport le sue caratteristiche di inclusività».
Non mollare
Ma la Fiorenza non molla e, dice Brancaccio, «l’estate scorsa siamo stati a Eindhoven, in Olanda dove lo sport è nato, e abbiamo partecipato a un torneo di 14 squadre, le migliori d’Europa con atleti disabili anche gravemente, magari senza gambe o senza mani: un’esperienza bellissima. Abbiamo aderito inoltre a un torneo a Piancavallo, in Friuli-Venezia Giulia, gareggiando, allenandoci, parlando con psicologi e altri atleti. Nei prossimi mesi faremo un campionato parallelo di Superlega, con squadre che come noi si sono ritirate, fra cui quelle di Bologna, Genova, Milano, Modena, Monza e Scandicci».
Nella palestra dove la Fiorenza prepara le partite, le ruote delle carrozzine fischiano e stridono sul pavimento in linoleum, mentre l’allenatore urla per incitare, ma anche per rimproverare: come in ogni sport, si esige impegno e volontà.
Moreno Bacci, anni 42, fa parte dell’area tecnica: «Questo sport è stata una bella scoperta e mi dà grande soddisfazione la possibilità di affinare, a livello sportivo, la squadra di cui faccio parte, e per questo visiono i filmati delle squadre avversarie: l’unico modo per migliorare è imparare da chi gioca meglio di noi».
Come si gioca
Diretti da due arbitri, i giocatori si affrontano in un campo che misura 26 metri per 14. Cinque contro cinque, gli atleti sono di ogni età e sesso; quattro sono giocatori di movimento, mentre uno difende la porta, lunga circa due metri e alta 20 centimetri. Chi può, usa la leggerissima mazza da gioco, altrimenti davanti alla carrozzina è installata una paletta, lo stick, che consente di manovrare la pallina, leggerissima anche questa.
A parte il portiere e un giocatore davanti all’area, gli altri si muovono fra centrocampo e attacco, ma sono interscambiabili, anche se quelli più bravi a manovrare la pallina la guidano per il campo per passarla al momento opportuno a chi è in posizione migliore per tirare in porta.
«È uno sport tattico – prosegue Bacci -: bisogna conoscere le caratteristiche della squadra avversaria, saper leggere il gioco e posizionarsi dov’è più opportuno nei vari momenti della partita, per bloccare l’azione avversaria o per cogliere l’opportunità favorevole per cercare di segnare».
Eccoci al capitano, Niccolò Mercurio, 20 anni, studente universitario di Enologia, in squadra dal 2019: «Tutte le persone abili e disabili dovrebbero fare sport. È un’emozione fare parte di questo gruppo e una bella sensazione praticare uno sport come gli altri ragazzi della mia età. Di grande impatto la partita, quando giochiamo l’uno per l’altro. Venite a vederci».
Pensati con il Cuore
Nel 2023 la Fondazione Il Cuore si scioglie ha sostenuto la Fiorenza Wheelchair Hockey in uno dei progetti “Pensati con il cuore”. Sono stati raccolti oltre 20mila euro per l’acquisto di un pulmino per le trasferte.
