A tu per tu con Margherita Buy e Sergio Rubini

I due attori, che sono stati sposati per un breve periodo, si ritrovano per lavorare insieme, superando i dissapori

Sempre più coppie scoppiano, ma almeno nel mondo del cinema dimostrano di saper superare liti e incomprensioni. È il caso di Sergio Rubini e Margherita Buy, che sono stati sposati per un breve periodo dal 1991 al 1993 e recentemente si sono ritrovati per girare un film insieme, ma a parti invertite.

Infatti, nel 1990 Rubini aveva diretto la Buy nel film La stazione, dopo che già avevano recitato a teatro la pièce da cui il film è tratto. Notevole successo di critica e di pubblico, lanciò la carriera dell’attrice che ha lavorato con Rubini di nuovo in L’amore ritorna – interpretando il ruolo della ex moglie del protagonista – e in Manuale d’amore, in cui di nuovo si trova a interpretare una crisi di coppia con Sergio Rubini.

«Farò un film, da attore, con Margherita Buy regista. Margherita è una delle più straordinarie attrici italiane: e stavolta è all’esordio dietro la macchina da presa. La conosciamo tutti per la sua sensibilità, per quanto riesce a dare ai suoi personaggi».

Volare, questo il titolo del film, racconterà di un gruppo di persone che si incontrano per vincere l’aviofobia, ovvero la paura di prendere un aereo, di volare. «Mi accingo a lavorare con Margherita – continua l’attore – con grande curiosità a con una nota di dolcezza. Sono spinto da sentimenti autentici: in fondo, ho sempre fatto questo lavoro spinto dal sentimento».

La Buy è una delle attrici più premiate del cinema italiano: ha vinto sette David di Donatello, sette Nastri d’argento, cinque Globi d’oro, tredici Ciak d’oro. Non si era mai cimentata nella regia.

Rubini ha da poco, invece, tenuto a battesimo un altro debutto nella regia: quello di Micaela Ramazzotti, che lo ha diretto in Felicità, nel quale Rubini recita al fianco di Florence Guérin, Anna Galiena e Max Tortora, oltre che alla stessa Ramazzotti.

Riguardo alla presenza delle donne come registe, nel cinema italiano e in quello internazionale, Rubini dice: «Siamo ancora molto lontani dall’uguaglianza, in termini di presenza, di film, di opportunità. È una lunga strada, ma facciamo bene a percorrerla. Nel mio piccolo, cerco di fare la mia parte, mettendomi al servizio di due registe esordienti, di cui conosco la sensibilità».

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