Quasi 24mila euro per aiutare le donne vittime di violenza e per sostenere le attività del Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze. Una parte permetterà di lavorare sugli effetti a lungo termine delle violenze subite in passato da quelli che oggi sono giovani uomini e giovani donne, offrendo loro supporto psicologico, un’altra servirà per gli aiuti diretti alle persone, per le piccole spese della quotidianità (abbonamenti ai mezzi pubblici, tablet per i ragazzi che devono fare didattica a distanza, utenze e così via) che le donne uscite da situazioni di violenza non riescono a sostenere.
Oggi l’importo è stato consegnato alle rappresentanti del centro antiviolenza Artemisia, Franca Alacevich e Anna Bainotti, e di Daniele Lanini di Unicoop Firenze, dell’assessore alle pari opportunità del Comune di Firenze Benedetta Albanese e di Angela Bagni, consigliera della Metrocittà delegata alle pari opportunità, presso il Centro*Ponteagreve di Unicoop Firenze (vedi foto).
Vicino alla comunità
“Sostenere i centri antiviolenza della Toscana, una risorsa fondamentale per la nostra Regione e per tutte le toscane e i toscani, è, in un momento di crisi come quello attuale, basilare per la tenuta stessa della comunità. La pandemia ha colpito particolarmente i soggetti più fragili. Le donne in generale sono state più penalizzate e sicuramente si sono aggravate le situazioni delle vittime di violenza e di chi sta intraprendendo un percorso di autonomia. Inoltre, giorno dopo giorno la cronaca continua a riportare notizie di violenze e femminicidi: sostenere chi opera in prima linea per aiutare le vittime a denunciare è doveroso – fanno sapere da Unicoop Firenze – Con la consegna di questo contributo al Centro Artemisia, con cui la cooperativa collabora già costantemente da anni, Unicoop Firenze ribadisce la sua vicinanza ai centri antiviolenza toscani e al territorio. Lo fa con il risultato di una iniziativa che ha coinvolto soci e clienti, perché anche la sensibilizzazione è un elemento che contribuisce all’eliminazione della violenza contro le donne”.
Il diritto di chiedere aiuto
“Ringraziamo la cooperativa per il contributo economico – spiegano da Artemisia – ma soprattutto per l’appoggio che ci è stato dato come comunità. È fondamentale per chi opera per l’eliminazione della violenza sulle donne farsi trovare nei posti più frequentati. In questo senso il supermercato è uno strumento di sensibilizzazione importante. Parliamo con tante vittime che riescono a chiamarci e chiedere aiuto solo nel momento in cui vanno a fare la spesa. Non solo, la presenza del 1522 e le altre indicazioni per uscire dalle situazioni di violenza, se vengono veicolate nei luoghi della quotidianità, fanno passare anche un altro messaggio che è che le donne non sono sole e non c’è niente da vergognarsi nel chiedere aiuto, anzi è un loro diritto”.
Un impegno quotidiano
“Ringraziamo Unicoop Firenze per questa iniziativa che, oltre a sensibilizzare, sostiene concretamente la battaglia di chi ogni giorno aiuta le donne maltrattate – ha aggiunto l’assessora a diritti e pari opportunità Benedetta Albanese -. Siamo qui per testimoniare il nostro appoggio ad Artemisia, associazione che garantisce assistenza a donne, bambine e bambini che subiscono violenza, e portare i nostri ringraziamenti per l’importante lavoro quotidiano contro la violenza”.
“Iniziative come questa di Unicoop Firenze – sottolinea Angela Bagni, consigliera della Città Metropolitana di Firenze delegata alle Pari opportunità – sono decisive per sensibilizzare la città e danno sollievo ai centri antiviolenza e alle donne che vi si rivolgono. Dunque un altro passo avanti, molto concreto, in ordine al sostegno materiale e a una crescita educativa di cui c’è grande bisogno”
In passato Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore si scioglie hanno già collaborato per progetti di vario tipo, sempre per il contrasto alla violenza di genere, con Artemisia. Fra questi il crowdfunding per offrire percorsi alle giovani donne nell’ottica di interrompere precocemente le situazioni di violenza in atto e di elaborare le violenze vissute, azione fondamentale e decisiva nel contrasto alla violenza. Obiettivo della raccolta fondi che raggiunse l’obiettivo grazie ai contributi dei soci e al raddoppio della Fondazione è stato offrire gratuitamente, a circa 35 donne, percorsi e interventi focalizzati alla protezione e riduzione del danno e alla prevenzione di relazioni future disfunzionali e violente.
Anche nel 2019, per la campagna in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, parte dei contributi legati alla vendita del pane nei Coop.Fi sono stati destinati ad Artemisia.
Il Centro antiviolenza Artemisia
Il centro antiviolenza Artemisia è un’associazione di promozione sociale – onlus che ha sede a Firenze e garantisce assistenza a donne, bambine e bambini che subiscono violenza e ad adulti/e che hanno subito violenza nell’infanzia. L’Associazione prende il suo nome dalla prima donna che denunciò di avere subito una violenza e affrontò un processo per stupro, Artemisia Gentileschi, pittrice del Seicento.
La storia
L’Associazione Artemisia è nata nel 1991 grazie alla collaborazione tra un gruppo di coraggiose sostenitrici della lotta alla violenza sulle donne guidato da Nicoletta Livi Bacci e Catia Franci, che furono le prime socie fondatrici.
Dal 1992 svolge iniziative su tutto il territorio nazionale, con gli obiettivi di: informare sulle tematiche della violenza; sensibilizzare i più giovani a combatterla; formare figure professionali nell’ambito della protezione dei diritti delle donne e dei minori.
Così la presidente Teresa Bruno racconta l’impegno quotidiano di Artemisia: «Da 30 anni ci occupiamo di sostegno alle donne vittime di violenza e da sempre ci accompagna il motto: “Non che la violenza cambi la tua vita”. Offriamo servizi alle donne vittime di violenza e ai loro figli e siamo stati i primi in Italia a occuparci di violenza in età minorile, compresa quella sugli uomini che l’hanno subita nell’infanzia e ancora oggi, da adulti, ne scontano gli effetti a lungo termine. Riceviamo ogni anno da 1000 a 1500 accessi e copriamo circa quaranta Comuni toscani, da Firenze, alle aree limitrofe a nord e sud di Firenze, fino al Mugello. Accogliamo le donne con una squadra di circa quaranta persone che copre tutti i bisogni di chi decide di intraprendere un percorso di uscita dalla violenza: dal supporto legale a quello psicologico, al reinserimento lavorativo, fino alla protezione fisica nei casi ad alto rischio. Sono percorsi complessi ma che nessuno impone alle donne che vogliono tornare a una vita libera: è la donna stessa a decidere cosa fare, come ritrovare la sua autonomia e conquistare un nuovo spazio nel mondo fuori, che spesso la giudica troppo in fretta e con uno sguardo ancora viziato da un modello maschilista. A quel mondo chiediamo di cambiare sguardo, perché la responsabilità della violenza non è mai di chi la subisce. Con la nostra campagna del fiore rosso, a quel mondo chiediamo: “Tu da che parte stai?”».
Unicoop Firenze per il contrasto alla violenza di genere
L’emergenza sanitaria ha fatto aumentare anche i costi di gestione dei servizi dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza. Un problema al quale la campagna La Buona Spesa è Buona Due Volte di Unicoop Firenze ha cercato di dare alcune risposte.
Il tema della violenza di genere è comunque già rientrato nella campagna Nessuno Indietro della cooperativa. Parte dei 2,2 milioni di euro che la cooperativa ha messo a disposizione delle associazioni di volontariato del territorio a partire da giugno 2020 sono stati investiti in progetti per il contrasto alla violenza sulle donne, sia a livello di prevenzione, sia per le vittime e i bambini che escono da una situazione di maltrattamenti.