Al Centro aiuto donna Lilith quasi 24mila euro dalla campagna Unicoop Firenze “La buona spesa è buona due volte”

A novembre nei supermercati Coop.fi le vendite di 40 prodotti toscani scontati contribuivano a sostenere 14 associazioni della rete contro la violenza di genere. Alcuni giorni fa la consegna di 23.812 euro al centro antiviolenza che gestisce tre case rifugi e una casa di seconda accoglienza.

Quasi 24mila euro per aiutare le donne vittime di violenza. In particolare permetteranno al Centro Aiuto Donna Lilith di realizzare un progetto specifico per bambini e bambine vittime di violenza assistita.

Da sempre il Centro Aiuto Donna Lilith ha cercato di sostenere i bambini e le bambine che hanno subito direttamente o indirettamente violenza con attività psico-educative o percorsi di sostegno scolastico. Con questo progetto, finanziato da Unicoop Firenze e dal titolo La parola alle Bambine ed ai Bambini il Centro lavorerà per approfondire i vissuti dei bambini e delle bambine e attivare percorsi di recupero, in modo che possano affrontare il futuro con maggiore sicurezza in loro stessi e negli altri.

“I bambini vittime di violenza assistita, spesso vengono definiti sopravvissuti invisibili, poiché per loro non è prevista, come per le donne, una presa in carico. Finalmente con questo contributo potremo dare voce anche a loro, alle difficoltà che incontrano ed aiutarli a diventare degli adulti migliori” afferma Eleonora Gallerini, presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli – Centro Aiuto Donna Lilith.

L’11 febbraio l’importo è stato consegnato alle rappresentanti del centro antiviolenza dell’Empolese – Valdelsa.

“Sostenere i centri antiviolenza della Toscana, una risorsa fondamentale per la nostra Regione e per tutte le toscane e i toscani, è, in un momento di crisi come quello attuale, basilare per la tenuta stessa della comunità. La pandemia ha colpito particolarmente i soggetti più fragili. Le donne in generale sono state più penalizzate e sicuramente si sono aggravate le situazioni delle vittime di violenza e di chi sta intraprendendo un percorso di autonomia. Inoltre, giorno dopo giorno la cronaca continua a riportare notizie di violenze e femminicidi: sostenere chi opera in prima linea per aiutare le vittime a denunciare è doveroso – fanno sapere da Unicoop Firenze – Con la consegna di questo contributo a Lilith Unicoop Firenze ribadisce la sua vicinanza ai centri antiviolenza toscani e al territorio dell’Empolese Valdelsa. Lo fa con il risultato di una iniziativa che ha coinvolto soci e clienti, perché anche la sensibilizzazione è un elemento che contribuisce all’eliminazione della violenza contro le donne”.

In passato Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore si scioglie hanno già collaborato per progetti di vario tipo, sempre per il contrasto alla violenza di genere, come ad esempio nel 2018 il finanziamento dello sportello di ascolto per donne e minori vittime di violenza Binario Donna nei locali nella stazione ferroviaria di Castelfiorentino e successivamente il contributo per L’Abbraccio di Matilda per l’organizzazione di attività per i minori vittime di violenza assistita nella struttura madre/bambino di seconda accoglienza Casa Matilda.

Per il 25 novembre 2019 Unicoop Firenze e Centro Aiuto Donna Lilith hanno promosso la campagna solidale “Per molte donne la violenza è pane quotidiano“, che destinava parte del ricavato delle vendite di un prodotto di uso quotidiano come il pane per il sostegno economico ai centri antiviolenza operanti sul territorio, con la promozione anche del numero unico 15.22.

Durante la pandemia le strutture gestite da Centro Aiuto Donna Lilith hanno ricevuto parte dei generi alimentari raccolti con l’iniziativa La Spesa Sospesa di Unicoop Firenze e nell’ambito di Nessuno Indietro è stato finanziato il progetto “Semi di Rinascita – Percorsi per l’autonomia di donne e minori vittime di violenza“, con il sostegno della sezione Soci Coop di Castelfiorentino. Il progetto era volto ad accogliere le donne vittime di violenza e a progettare con loro percorsi di orientamento ed inserimento lavorativo. Inoltre il progetto aiutava a conciliare il programma di autonomia della donna con la gestione dei figli, lavorando parallelamente con loro rispetto ai loro bisogni psicologici ed educativi.

Approfondimenti

Il Centro aiuto donna Lilith – Il Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli è un Centro di Specializzazione nato nel 2002 come risposta alle numerose richieste di aiuto da parte di donne che si erano presentate presso la sede dell’Associazione e su richiesta del Comune di Empoli. Unico e progettualmente innovativo, nel territorio dell’Empolese-Valdelsa, fornisce alle donne che subiscono violenza all’interno delle mura domestiche un supporto psicologico, assistenza legale ed accoglienza quando l’incolumità della donna è fortemente a rischio. Gestisce tre case rifugio pronte ad accogliere, le donne ed i loro figli in caso di emergenza, oltre ad una casa accoglienza dove possono essere ospitate le donne nella fase successiva all’emergenza fino a quando, concluso il loro percorso psicologico, si sono rese autonome sul piano economico.

Il Centro fornisce anche due strutture bifamiliari, per l’emergenza Covid19, dove le donne, sia sole che con figli, trascorrono un periodo transitorio prima di essere inserite in casa rifugio.

Il Centro Aiuto Donna Lilith si avvale inoltre dell’intera struttura delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli, di cui è parte integrante. Il gruppo di lavoro è composto da figure professionali eterogenee, quali psicoterapeute, psicologhe, assistenti sociali e avvocati, che operano in concertazione per l’accoglienza della donna, il suo sostegno psicologico e legale e la progettazione, assieme alla donna stessa, di un percorso per l’uscita dalla violenza che prevede un processo di acquisizione di consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità e di reinserimento nell’attività lavorativa. Al gruppo operativo si affianca inoltre un gruppo con competenze specifiche nell’attività di formazione e di progettazione di interventi di sensibilizzazione e di prevenzione sul tema della violenza di genere.

La buona spesa è buona due volte – “La Buona Spesa è Buona due volte” è l’iniziativa che Unicoop Firenze ha intrapreso dal 12 al 25 novembre 2020, con l’obiettivo di devolvere a 14 centri antiviolenza toscani il 25% del ricavato della vendita di quaranta prodotti di fornitori toscani scontati del 25%. In pratica il meccanismo coinvolgeva il cliente, che poteva scegliere il prodotto toscano aderente alla campagna, e la cooperativa, che si è impegnata a donare alle associazioni l’equivalente di quanto il cliente risparmiava. In questo modo il vantaggio per la comunità è stato doppio e la spesa più buona sia per il consumatore che ha potuto acquistare il prodotto toscano ad un prezzo più conveniente, sia per le associazioni impegnate nel contrasto alla violenza di genere che proprio in questi giorni stanno ricevendo i contributi.  

I centri antiviolenza che stanno ricevendo i contributi sono: La Nara (Prato), Artemisia (Firenze), Donneinsieme Valdelsa (Siena), Libere tutte (Pistoia), Frida Kahlo (Pisa), Associazione Donna chiama donna (Siena), Aiuto donna Lilith (Firenze), L’una per l’altra (Lucca), Pronto donna (Arezzo), Donna Amiata Val d’Orcia (Siena), Amica donna (Siena), Casa della donna (Pisa), Luna (Lucca) e Aiutodonna (Pistoia).

Unicoop Firenze per il contrasto alla violenza di genere – L’emergenza sanitaria ha fatto aumentare anche i costi di gestione dei servizi dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza. Un problema al quale la campagna “La Buona Spesa è Buona Due Volte” di Unicoop Firenze ha cercato di dare alcune risposte.  

Il tema della violenza di genere è comunque già rientrato nella campagna Nessuno Indietro della cooperativa. Parte dei 2,2 milioni di euro che la cooperativa ha messo a disposizione delle associazioni di volontariato del territorio a partire da giugno 2020 sono stati investiti in progetti per il contrasto alla violenza sulle donne, sia a livello di prevenzione, sia per le vittime e i bambini che escono da una situazione di maltrattamenti.

Il progetto “La parola alle bambine e ai bambini di Centro aiuto donna Lilith” – Il Centro Aiuto Donna Lilith presenta un progetto mirato all’osservazione e rilevazione dei vissuti inerenti la violenza assistita. Si tratta di un percorso di osservazione, tramite validati strumenti, di bambini vittime di violenza assistita. L’obiettivo è quello di individuare vissuti comuni, reazioni emotive, presentate dai bambini vittime di violenza assistita che trascendono dalle loro storie individuali. Pertanto non si prevedono colloqui individuali ma sessioni di osservazione in gruppo. La rilevazione di specifiche modalità emotive e psicologiche permetterà la messa a punto di percorsi psico-educativi tesi al sostegno a questi bambini per affrontare gli eventuali danni psicologici e per tentare di interrompere il perpetuarsi intergenerazionale della violenza.

Destinatari sono i bambini vittime di violenza assistita in accoglienza con le loro madri presso la struttura di seconda accoglienza Casa Matilda e presso le case rifugio del Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli.

Le attività sia di osservazione che di intervento psico-educativo verranno effettuate a Casa Matilda, una struttura di seconda accoglienza per donne vittime di violenza di genere e bambini vittime di violenza assistita. Operativa dal 10 luglio 2019, la struttura per le sue specifiche caratteristiche architettoniche offre la possibilità di accogliere numerose mamme con i loro bambini ma soprattutto offre spazi idonei e attrezzati per attività psico-educative. Tali spazi permettono l’organizzazione di validi contesti per l’osservazione e il trattamento mirato al recupero delle conseguenze evolutive e psicopatologiche inerenti alla violenza assistita. Il progetto sarà attivato dalle psicologhe del Centro aiuto Donna Lilith che hanno specifiche competenze nella psicologia dello sviluppo oltre che nella violenza di genere.

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