Vita morte e miracoli della pentola a pressione: ce n’eravamo dimenticate in molte di quanto potesse essere utile questo strumento di cottura – e non di tortura, anzi -. In tante ma non Luisanna Messeri, super cuoca e personaggio televisivo che addirittura si è inventata uno show in diretta sulla sua pagina Facebook, per svelare come risparmiare tempo e denaro in cucina con questa pentola.
Eccola allora che ci spiega come si fa un risottino alle acciughe in pochi minuti di cottura e di gas consumato. «Innanzitutto sfatiamo un luogo comune, molti hanno una paura boia che la pentola scoppi. Io non ho mai conosciuto nessuno a cui sia successo» dice.
Una storia lunga, quella della pentola a pressione, che risale al 1679, quando il francese Denis Papin inventò il digesteur, per rendere digeribili le carni più dure, anche i tagli di terza classe che erano gli unici che potevano permettersi i più poveri. Passa il tempo, e intorno agli anni ‘70 del Novecento la pentola a pressione, corretta e perfezionata, diventa di moda, tanto che ce n’era una in ogni casa, ma poi fu riposta nei pensili della cucina e dimenticata. Oggi che il gas ha raggiunto picchi di costo mai visti, questo utensile può aiutarci a consumarne di meno (circa un terzo), preparando degli ottimi piatti. «Non serve solo per cotture altrimenti eccessivamente lunghe, come per verdure, legumi o stracotti, la si può utilizzare anche per fare un risotto, ma occhio al timer, con la pentola a pressione si deve essere precisissimi».
Più difficile usare questo tipo di pentola per la cottura della pasta: «Certamente non va bene per gli spaghetti!» esclama la nostra chef. E quindi torniamo al risotto!
Gli ingredienti
- riso tipo Arborio (due manciate a persona, circa una tazza per due)
- burro q.b.
- olio extravergine di oliva q.b.
- vino q.b.
- sale q.b.
- pepe q.b.
- 1 arancia
- formaggio (parmigiano e pecorino)
- taralli
- acciughe q.b.
- pasta d’acciuga
La preparazione
Prima si prepara il soffritto con la cipolla, un pezzetto di burro e l’olio. «L’olio buono, però – si raccomanda -. La usiamo senza coprirla come una normale pentola: dapprima si versa il riso di tipo Arborio, due manciate per persona, circa una tazza per due. Lo tostiamo, aggiungiamo un po’ di vino, magari già “dealcolizzato” – lo diventa dopo averlo bollito per qualche minuto -. Poi va aggiunta l’acqua, che deve essere fredda e nella quantità giusta per evitare che tutto si bruci o che risulti troppo liquido. Per ogni tazza di riso ne servono due di acqua. Dopo averlo girato, chiudiamo la pentola. Non metto il sale perché gli altri ingredienti sono già salati. Nel frattempo taglio la scorza dell’arancia e la spremo per ricavarne il succo, grattugio il formaggio (mettiamoci anche un po’ di pecorino), schiaccio dei taralli. Metto poi le acciughe e anche un po’ di pasta d’acciuga nel succo di arancia a marinare».
Luisanna svela un segreto: «Cominciamo la cottura con una fiamma bella allegra e poi, dopo il fischio, l’abbassiamo. È da quel momento che si calcola il tempo di cottura. Cinque minuti bastano per l’Arborio, un minuto in più per il Carnaroli. Si spegne il gas, si apre la valvola e si fa uscire il vapore. Si apre il coperchio e si mettono gli altri ingredienti, del burro per mantecare e un po’ di pepe. Si impiatta e si spolvera con i taralli».
E voilà, il piatto è pronto! A chi vuol saperne di più non resta che presentarsi all’appuntamento su Facebook con Luisanna: si scoprirà così che con la pentola a pressione ci si fa anche il dolce. Incredibile ma vero.