C’è chi si ritrova senza lavoro, chi ha un’attività che deve restare chiusa, chi aveva un impiego precario e adesso non ha niente, se non affitto e bollette da pagare. Sono i nuovi poveri, famiglie o individui messi alla prova del Coronavirus, che dopo l’emergenza sanitaria ha subito attaccato l’economia del Paese e delle persone.
Per loro Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie hanno lanciato il 4 aprile il progetto Spesa sospesa, con l’obiettivo di raccogliere fondi per offrire una spesa alle persone bisognose, ancora più vulnerabili in questo momento di emergenza sanitaria e di crisi economica.
Il risultato? Al 20 aprile sono 11.240 le donazioni per 40.062 euro raccolti, a cui si aggiungono altri 40.062 euro di contributo della Fondazione, per un totale di oltre 80.000 euro che diventano già in queste ore pacchi spesa per le persone bisognose.
Come contribuire
Fino al 30 aprile 2020 sarà possibile contribuire alla casse dei Coop.fi con almeno un euro o 100 punti della carta socio. La Fondazione Il Cuore si scioglie raddoppierà l’importo di ogni donazione.
I fondi raccolti finanzieranno l’acquisto di pacchi spesa, che saranno ritirati dalle associazioni di volontariato del territorio. Ogni pacco acquistato sarà consegnato dalle associazioni direttamente alle persone che vivono in condizioni di povertà e a quanti stanno attraversando momenti difficili a causa della crisi economica innescata dall’emergenza Coronavirus.
Sul sito della Fondazione Il Cuore si scioglie onlus è disponibile il contatore con l’andamento della raccolta fondi aggiornato ogni giorno.
Un aiuto concreto
Intanto le associazioni che partecipano alla Spesa Sospesa, vale a dire Caritas Toscana, Misericordia Toscana, ANPAS – Pubbliche Assistenze Toscane, Croce Rossa Toscana, Comunità di Sant’Egidio, San Vincenzo de’ Paoli e Madonnina del Grappa stanno distribuendo gratuitamente prodotti alimentari di prima necessità a chi ha più bisogno, facendo fronte anche ad un aumento esponenziale delle richieste d’aiuto.
“L’emergenza Coronavirus ha colpito duramente anche il tessuto economico e sociale del nostro territorio” fanno sapere da Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie “I generi alimentari che vengono consegnati tramite questa iniziativa possono fare la differenza per numerose famiglie che stanno vivendo momenti difficili. Insieme alle associazioni e alle tante persone che stanno partecipando alla spesa sospesa possiamo a dare un aiuto concreto a chi è più in difficoltà”.
La consegna dei pacchi spesa continuerà nei prossimi giorni. L’iniziativa si aggiunge alle precedenti misure messe in campo da Unicoop Firenze e Fondazione il Cuore si scioglie per fronteggiare l’emergenza alimentare sul territorio toscano, come avvenuto con i 300 mila euro in buoni spesa messi a disposizione delle associazioni attive nella lotta alla povertà.
Caritas: aumento esponenziale di richieste
In linea con i dati a livello nazionale, anche in Toscana le richieste di aiuto alla Caritas hanno avuto un aumento esponenziale “soprattutto per quanto riguarda i servizi legati alle mense e agli empori della solidarietà” spiega Marcello Suppressa, delegato regionale Caritas. Le nuove emergenze sono soprattutto casi di persone non tutelate nel mondo del lavoro, chi aveva un impiego precario, chi lavorava a chiamata, che si sono trovate dall’oggi al domani senza un minimo reddito per sostenere la famiglia.
“In questo momento – continua Suppressa – abbiamo modificato il servizio, le mense fanno pasti da asporto, i centri di ascolto rispondono soprattutto al telefono, abbiamo dovuto cambiare strumenti, ma ci siamo e riusciamo a fronteggiare l’aumento delle richieste”.
L’emergenza alimentare è al primo posto, ma tante famiglie hanno problemi per pagare l’affitto e le bollette, senza reddito hanno paura dell’oggi e anche del domani: “Anche grazie alle spese sospese e ai pacchi alimentari di Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie riusciamo ad avere più strumenti per dare una mano per mettere in tavola un pasto caldo, in modo che si possa aiutare anche con altre necessità come quelle abitative – continua Suppressa – Del resto i numeri parlano chiaro. Per quanto riguarda i nostri empori, ad esempio, in pochi giorni a Pistoia siamo passati da 411 a 650 tessere, a Prato da un migliaio a 1.300 e tante sono persone che non sono abituate a vivere situazioni di precarietà e vulnerabilità”.
L’alto numero delle richieste di aiuto fa sì che in questo momento sia anche più complesso esaminare i singoli casi e spesso Caritas Toscana è chiamata ad intervenire in modo importante su tanti aspetti del disagio, “ma in questa situazione, che sicuramente sta creando sul nostro territorio grandi difficoltà, abbiamo visto anche una grande collaborazione da parte di tante persone e realtà, come Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore si scioglie. La rete solidale già attivata in tante iniziative e ora organizzata attraverso la Spesa Sospesa è una delle risposte all’emergenza che ci fanno ben sperare per il futuro – afferma Suppressa – Come Caritas sentiamo una forte responsabilità in questo momento, ma vediamo anche un grande movimento e tanta solidarietà. Fra i nostri volontari, ad esempio, si sono presentati tanti giovani, del Servizio civile ma non solo, che ci permettono di andare avanti anche se alcuni volontari più adulti devono stare a casa. Sapevamo fin dall’inizio che oltre all’emergenza sanitaria ci sarebbe stata una forte ricaduta sociale, che i più deboli sarebbero stati colpiti sotto diversi punti di vista, ma noi ci siamo e tutti insieme stiamo riuscendo a dare una risposta”.
Comunità di Sant’Egidio: tanti nuovi poveri
“Con l’emergenza Coronavirus sono aumentate le difficoltà per le persone senza fissa dimora, che già assistevamo e ci arrivano tante richieste di aiuto in più.” Spiega Alessio Mugelli della Comunità di Sant’Egidio. “Possiamo dire circa il 30% di aumento delle segnalazioni, anche da famiglie e singoli che prima non ci avevano mai contattato”.
Per chi già viveva ai margini della società, la crisi ha aggravato le difficoltà:“Un esempio semplice: ci sono meno persone in giro e chi viveva anche di elemosina ora non ha neanche più uno spicciolo. Inoltre molte strutture che assistevano le persone senza fissa dimora hanno ridotto gli orari e le prestazioni, i servizi sanitari e sociali sono per forza di cose diminuiti. Abbiamo visto un deciso incremento delle persone che vivono per strada, ad esempio nella zona della stazione di Santa Maria Novella le presenze sono quasi raddoppiate. Non si vedono turisti o pendolari ma tanti senza tetto in più, persone che prima vivevano situazioni borderline e ora si trovano senza niente. Per questo abbiamo aumentato la distribuzione dei pasti e diamo anche prodotti per l’igiene, come sapone, fazzoletti, mascherine”.
I pasti già prima venivano consegnati alle persone assistite in monoporzioni, la differenza è che ora i volontari indossano guanti e mascherine, stanno a distanza e fanno una sera in più alla settimana di distribuzione. Per molte persone, c’è anche un elemento di confusione:“Tanti sono disorientati, fanno fatica ad accedere ai servizi e non capiscono la situazione di chiusura. Per questo abbiamo distribuito anche un volantino, per spiegare le corrette regole di igiene e come si trasmette il virus”.
Oltre a chi viveva per strada anche prima della crisi, la Comunità di Sant’Egidio è stata contattata negli ultimi giorni da tanti cittadini che hanno conosciuto la povertà a causa dell’emergenza Coronavirus:“Abbiamo ricevuto tante telefonate da varie zone di Firenze, sono soprattutto persone sole, anziani, ma anche famiglie dove non si lavora più e non ci sono i soldi per mangiare. Accanto ai fiorentini ci sono i migranti, chi prima faceva la colf, la badante o il lavapiatti e adesso ha perso tutto. Per tutti loro, grazie alle risorse del progetto Spesa Sospesa di Unicoop Firenze, alla generosità di soci e clienti che donano nei punti vendita e al raddoppio della Fondazione Il Cuore si scioglie stiamo iniziando la consegna di pacchi spesa gratuiti, con la speranza che queste situazioni restino momentanei momenti di difficoltà”.