La raccolta fondi Coop for Africa, per favorire la vaccinazione e la lotta al Covid in Africa, in quaranta giorni, dal 9 dicembre al 16 gennaio, è arrivata a oltre 1.650.000 euro che consentiranno di vaccinare oltre 300.000 persone.
Le donazioni a livello nazionale ammontano a 1.651.977 euro, fra contributi dei cittadini e delle cooperative. I donatori sono 125.530 e hanno contribuito in diverse modalità: versando alle casse, sulla piattaforma online Eppela o effettuando bonifici sul conto corrente dedicato per oltre 760mila euro .
In Toscana
Un importante contributo arriva dalla Toscana e da soci e clienti Unicoop Firenze che hanno donato alle casse 201.547 euro. Quasi 60mila i donatori che alle casse dei Coop.fi hanno sostenuto la campagna per favorire la vaccinazione in Africa con punti o denaro.
A questi si uniscono oltre 10mila euro donati dai dipendenti di Unicoop Firenze, che hanno destinato alla raccolta fondi parte di ore lavoro o retribuzione, mentre la cooperativa ha donato 500.000 euro: uno sforzo importante per sostenere la possibilità di vaccinarsi per chi in questo momento ha meno strumenti per difendersi dalla pandemia e rischia di pagarne il prezzo più caro.
La campagna Coop for Africa
Coop for Africa è stata la campagna di raccolta fondi per favorire la vaccinazione e la lotta al Covid in Africa che ha visto le cooperative di consumatori italiane al fianco di tre realtà umanitarie fortemente impegnate sul versante della solidarietà internazionale, come l’Agenzia ONU per i Rifugiati-UNHCR, la Comunità di Sant‘Egidio e Medici Senza Frontiere. Tutte e tre le organizzazioni già sono attive sul territorio africano per favorire la vaccinazione. Ciononostante in Africa solo una minima percentuale della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino, le persone nella maggior parte dei casi non hanno la possibilità di scegliere e il Covid 19 continua a fare paura.
Attraverso la messa in campo di azioni per favorire la vaccinazione, la campagna si è posta come strumento per contribuire a mettere in sicurezza i Paesi più poveri del mondo, dove la pandemia si scarica su sistemi sanitari fragili e insufficienti e neutralizzare il più possibile un virus in fase di mutazione, partendo dal presupposto che nessuno si salva da solo di fronte al Covid-19.
Grande il successo riscosso fra le persone, testimoniato dall’ampio numero di donazioni e dalle adesioni arrivate da amministratori e personaggi pubblici, del mondo dello spettacolo, della cultura e della scienza.