Colazione galeotta nel carcere di Volterra

La degustazione della nuova colazione a marchio Coop arriva nella Casa di reclusione di Volterra, grazie all'iniziativa di Unicoop Firenze, che da oltre 15 anni collabora con la direzione del carcere per il progetto delle "Cene galeotte"

Spazio alla “Colazione Coop” nella Casa di reclusione di Volterra, oggi, 1° luglio, grazie all’iniziativa di Unicoop Firenze, che da oltre 15 anni collabora con la direzione del carcere per il progetto delle “Cene galeotte”.

Dopo tanti appuntamenti serali che hanno visto, in cucina, chef stellati a capo di uno staff composto da detenuti e, intorno alla tavola, tanti commensali esterni, oggi è arrivata la “Colazione galeotta”, preparata per le oltre 160 persone che si trovano recluse nella struttura.

Trenta i detenuti coinvolti nell’allestimento di un primo pasto mattutino, gustoso nelle sue diverse declinazioni: tradizionale all’italiana, esotico, naturale, proteico o “melting pot”, con la rivisitazione della cuoca televisiva, Luisanna Messeri (purtroppo assente per Covid, ma sostituita ai fornelli da Alessandro Miotto).

Grazie ai nuovi prodotti Coop ha rielaborato il menù della ripartenza quotidiana, proponendo fra le tante delizie: croissant salati con tacchino e verza, pancake con crema al formaggio, tramezzini al pollo e al tonno, uova strapazzate con salsicce e pancetta, crema di ceci e tzatziki con pane carasau, cocomero feta e menta, torta di carote e crostate, tiramisù al caffè, pecorino delle balze e uva e, perché no, anche la panzanella in versione croccante.

È stato un momento di incontro e socialità, all’insegna dei buoni sapori, con l’obiettivo di valorizzare l’esperienza della Casa di Reclusione di Volterra come luogo di integrazione e solidarietà e punto di riferimento per i più efficaci percorsi rieducativi.

Le nuove proposte di prodotti a marchio Coop dedicate alla Colazione

Cene galeotte: numeri e appuntamenti

Oltre 16mila persone negli scorsi anni sono entrate, dal 2006, nel Carcere di Volterra per partecipare alle “Cene galeotte”, il progetto ideato dalla direzione della stessa Casa di reclusione e realizzato in collaborazione con Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore si scioglie.

Dopo la pausa imposta dal Covid, si ripartirà il 5 agosto, con un menù sempre a firma di Luisanna Messeri.

“La colazione è la nostra ripartenza quotidiana, allo stesso modo il percorso che i detenuti affrontano in carcere è, e deve essere, una ripartenza nella loro vita; per questo è importante cominciare nel modo giusto. Come nella vita non c’è una sola strada da percorrere, così la mia proposta per la “Colazione galeotta” esplora combinazioni di ingredienti e gusto, a partire dai nuovi prodotti dell’offerta Coop. Una proposta sana e giusta, appagante e curiosa, piena di sapore come dovrà essere la nuova vita di chi si prepara a uscire dal carcere”, ha affermato Luisanna Messeri.

L’esperienza passata ha evidenziato l’importanza della formazione in ambito culinario per i detenuti: i percorsi di apprendimento in cucina, anche in collaborazione con il locale istituto alberghiero, hanno portato oltre 40 detenuti a trovare un impiego in ristoranti e strutture esterne, a pena terminata o attraverso l’art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere.

Fra le diverse ed innovative attività c’è anche l’orto: uno spazio dove toccare con mano i frutti del lavoro della terra, che spesso finiscono nelle ricette di pranzo e cena dei detenuti.

“Con grande soddisfazione ci avviamo verso questa nuova edizione delle “cene galeotte”, progetto che durante questi anni, da marzo del 2006 a dicembre del 2019, ha portato a risultati veramente straordinari in termini di apertura del carcere al mondo esterno e di possibilità lavorative per gli ospiti della Fortezza, orgogliosi, fra l’altro, di poter offrire un significativo contributo ai progetti di solidarietà sociale della Fondazione Il cuore si scioglie“, Maria Grazia Giampiccolo, direttore Casa reclusione di Volterra.

“Nel solco di un’attività che negli anni passati ha dato risultati concreti ripartiamo proponendo come primo appuntamento, invece di una cena, la colazione, con l’auspicio che sia un buon viatico per il futuro di tutti, in particolare di chi si appresta ad iniziare un percorso di reinserimento nella società. Come cooperativa, riteniamo che il nostro impegno debba andare oltre l’attività primaria di vendita di generi alimentari, garantendo un sostegno anche a chi si trova in difficoltà, attraverso la condivisione dei valori che ci contraddistinguono”, fanno sapere da Unicoop Firenze.

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