Daniele Calosi: la solidarietà di Unicoop Firenze un segno importante di rispetto e vicinanza ai lavoratori GKN

Intervista a Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze

Cala il silenzio nei punti vendita Coop.Fi dell’area fiorentina quando parte il messaggio di solidarietà ai lavoratori GKN. E’ il 19 luglio, i lavoratori sono in presidio da dieci giorni dopo aver ricevuto la notizia della chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio e proprio per quel lunedì è stata indetta una giornata di mobilitazione generale.

Nei punti vendita Unicoop Firenze, con cadenza regolare, viene letto un annuncio che inizia così: “Unicoop Firenze esprime la sua solidarietà ai lavoratori dello stabilimento GKN di Campi Bisenzio, licenziati con una mail dalla proprietà lo scorso 9 luglio…”

Per Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze, quello che colpisce di più è il silenzio nel supermercato al momento della lettura del messaggio: “Un segno importante di rispetto e vicinanza ai lavoratori GKN; quando è partito l’annuncio tutti sono rimasti in silenzio, al massimo qualcuno parlava sottovoce. Mi ha fatto un effetto strano in un ambiente generalmente rumoroso come un supermercato. Significa che la solidarietà è vera e sentita da tanti: se l’attenzione rimane costante, possiamo scrivere una pagina diversa. Per questo ringrazio la Cooperativa che con la sua forte presenza sul territorio può aiutare la comunità a stringersi intorno ai lavoratori GKN”.

Del resto, anche la cooperazione nasce per mettersi a disposizione degli altri, perché insieme si va più lontano e per tutelare le fasce più deboli. Un po’ come è la storia del sindacato. E anche i valori del rispetto del lavoro e dei diritti dei lavoratori sono comuni.

Oltre a Unicoop Firenze, che ha supportato i lavoratori in presidio anche con una consegna di generi alimentari, sono numerosissimi i soggetti che sostengono i lavoratori GKN: “Dobbiamo essere fieri di questa generosità e di questa meravigliosa solidarietà – continua Calosi – del resto il caso GKN potrebbe non rappresentare un’eccezione in questo momento storico: con lo sblocco dei licenziamenti e con le fabbriche in mano alle multinazionali e ai fondi di investimento, il rischio di chiusure generalizzate c’è. Quando diciamo GKN parliamo di una azienda altamente tecnologica, con operai specializzati e per cui non c’erano state avvisaglie di crisi. Parliamo anche di centinaia di lavoratori che rappresentano l’eccellenza di una realtà fondamentale dell’automotive – 422 sono solo i dipendenti diretti, a cui vanno sommati quelli dell’indotto e degli appalti – per altrettante famiglie che restano senza reddito. Il tutto per una scelta di natura finanziaria e non industriale”.

Da una parte quindi una crisi dettata da decisioni che arrivano da lontano e guardano solo al profitto immediato, dall’altra un tessuto economico e sociale che non ci sta: “Tutta la mobilitazione a cui stiamo assistendo mette in evidenza che per il territorio una vicenda come quella della GKN non è accettabile. Questo significa che per la vertenza di Campi la parola fine non è ancora scritta: grazie alla solidarietà e alla forza di chi si è unito alla protesta, come ha fatto anche Unicoop Firenze, si può davvero pensare alla possibilità di una soluzione diversa” auspica il segretario Fiom Cgil.

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