Dopo una certa età, lo dicono tutti i medici, è bene sottoporsi a visite e check up periodici, per fare il punto della situazione, prendere le contromisure e, se necessario, aggiustare terapie o cominciarne di sana pianta. Ci aiuta a vivere meglio e più a lungo.
Lo stesso vale per l’Informatore, che è già in età da check up, visto che di anni ne ha 62, essendo stato registrato come testata giornalistica al Tribunale di Firenze il 17 luglio 1963.
Da allora siamo cambiati molto e più volte, cercando di migliorare per andare incontro ai gusti e agli interessi dei nostri soci lettori, consapevoli però che non si può piacere a tutti. Periodicamente – ci mettiamo alla prova circa ogni tre anni – ci sottoponiamo a sondaggi che aiutano a capire cosa piace e cosa no e di conseguenza facciamo aggiustamenti, tagli e aggiunte, quasi come un abito su misura. L’ultimo test risale alla fine di giugno – inizio luglio, quando la società di ricerche Modus ha intervistato più di 500 soci in 10 punti vendita, di diverse dimensioni, sparsi nelle province in cui opera Unicoop Firenze. Ebbene, per fortuna continuiamo a piacervi, visto che, secondo le proiezioni, oltre 750mila persone ci leggono più o meno assiduamente. Comparato ai tassi di lettura di quotidiani e mensili, che sono in caduta libera, si tratta di un numero davvero notevole e in controtendenza.
Accanto a una percentuale minima (3%) che non ritira mai l’Informatore, il 94% invece lo prende o lo riceve a casa tutti i mesi o quasi e l’80% lo legge con una certa regolarità (dato che sale al 90% tra gli over 65). Il grado di soddisfazione complessivo (fra molto e abbastanza) tocca quota 96% degli intervistati, che lo valutano prevalentemente «una rivista moderna e attuale», «scritta con un linguaggio chiaro e ben comprensibile», «con una grafica piacevole».
Fra gli argomenti preferiti, le offerte e le informazioni sui prodotti, le notizie sulla salute e il benessere, e gli eventi culturali. Anche gli articoli che interessano meno, come le interviste ai personaggi e le lettere dei soci – che sono invece per noi un termometro importante e potenzialmente utile anche per i lettori, perché spesso con il pretesto di una richiesta specifica di un socio proviamo a dare risposte di carattere generale – sono comunque attrattive per quasi il 50% o giù di lì.
Ovviamente, da buoni toscani, non mancano le critiche e i suggerimenti: c’è chi vorrebbe «una grafica più moderna e impattante», più notizie locali e sugli eventi in Toscana, «più informazioni sui prodotti che si mangiano», più politica o meno politica, «più offerte» e una rubrica fissa sui viaggi. Ognuno dice la sua, e cercheremo di tenerne conto, convinti che non potremo soddisfare proprio tutti, ma quasi.