Sting e la moglie Trudie Styler si raccontano

Innamorati dell’Italia, Trudie Styler e Sting si raccontano in questa intervista esclusiva per l'Informatore fra solidarietà, passione per la Toscana e per il vino, sperando in un nuovo Rinascimento dopo la pandemia

Era il 1983 quando i Police cantavano Every breath you take (A ogni tuo respiro). Fu la canzone più ascoltata (e la più venduta) di quell’anno. Rimandava a un amore appassionato e destinato a durare nel tempo, come poi si è rivelato quello di Trudie Styler e Sting, perché fondato su vicinanza e sostegno. Quaranta anni dopo, il titolo di quel brano diventa il nome di un’organizzazione no profit che starà al fianco di chi ne avrà bisogno. I primi a beneficiarne saranno i ristoratori toscani.

Abbiamo incontrato per un’intervista – con l’emozione di chi nel 1988 seguì dagli spalti della Curva Ferrovia dell’allora stadio Comunale il concerto dell’artista inglese a Firenze – Sting e Trudie a San Marino, punto di partenza della corsa ciclistica “Un respiro, un giro”, oltre 150 km percorsi fra gli altri da grandi ex delle due ruote come Damiano Cunego e Francesco Moser. Il traguardo al Palagio, la tenuta dei signori “Sting” vicino a Figline Valdarno.

«Un anno fa siamo diventati ambasciatori di San Marino e mi è venuta un’idea – a parlare è Trudie -. Essere ambasciatori significa creare delle connessioni e reciprocità fra le persone e i luoghi, e poiché in Toscana vediamo tanti ciclisti che viaggiano sulle nostre colline, perché non organizzare una corsa che cominciasse da San Marino e arrivasse in Toscana, unendo questi due luoghi? E, vista la situazione in cui ci troviamo, ho pensato di connotare la corsa con uno scopo benefico, con una raccolta fondi a sostegno di quelle attività legate all’ospitalità, caffè, bar, ristoranti, sofferenti a causa della pandemia. Per diffondere consapevolezza di questa situazione e per raccogliere fondi, abbiamo creato la fondazione Every Breath».

Cosa si può fare per migliorare la condizione di queste piccole imprese provate dalla pandemia?

(Trudie) La mia è una piccola idea, non una soluzione, ma è bene sapere che tutti possiamo fare qualcosa. La nascita della fondazione segue un’iniziativa che abbiamo realizzato insieme alla rivista “Wine Spectator” e al distributore Southern Wine &spirit negli Stati Uniti, quando abbiamo messo a disposizione la nostra casa e la nostra compagnia, raccogliendo 140.000 dollari da devolvere a chi si trovava in difficoltà. Insieme ai grandi della viticoltura italiana abbiamo raccolto 1,6 milioni di dollari e ho pensato che questa fosse una buona idea per aiutare anche le imprese del territorio toscano. La corsa è solo la prima di una serie di iniziative che promuoveremo in futuro.

Avete trascorso una parte della pandemia in Toscana; cosa avete provato in quel periodo?

(Sting) Una strana sensazione, non potevamo lavorare, non potevamo viaggiare, non sono abituato a stare a casa per così tanto tempo. Penso però che noi siamo stati fortunati, posso immaginare come sia stato per quelle persone costrette a vivere in un appartamento ai piani alti, chiusi con i bambini, dev’essere stato molto difficile. Molti vorrebbero tornare a vivere come prima, ma penso che non potremo e che dovremmo cambiare il modo in cui stiamo al mondo, i nostri comportamenti, perché penso che la pandemia sia il risultato di come abbiamo trattato il pianeta, ora che tutto ricomincia dobbiamo farlo meglio.

Perché decideste di acquistare il Palagio?

(Trudie) Nel 1990 Sting aveva perso entrambi i genitori e io ero incinta: vivevamo un periodo dolce-amaro della nostra vita. Mio marito si dedicava alla registrazione dell’album Soul cages, andammo a Pisa dove restammo 12 settimane, lì ho dato alla luce nostra figlia e Sting ha terminato il suo album. Fu un periodo straordinario, fummo supportati dalle persone in maniera così calorosa, con cura e amore. Pensammo che la Toscana sarebbe potuta diventare non solo un luogo dove passare del tempo, ma “essere casa”. Sette anni dopo abbiamo scoperto il Palagio, l’abbiamo restaurato, due anni dopo abbiamo cominciato a lavorare la vigna, fino a quando abbiamo incontrato Riccardo Cotarella, bravissimo enologo, uno dei più famosi al mondo, che è diventato anche un grande amico.

Parliamo di vino allora, quale preferite? Rosso, bianco o rosé?

(Trudie) Amo il rosso, ma il rosso non mi ama, ne posso bere molto poco. In realtà preferisco il bianco, ma anche il nostro rosé, che porta un nome attuale e di buon auspicio, New day, dalla canzone di Sting Brand new day. Ci auguriamo un nuovo Rinascimento per tutti e per il Palagio, che è stato fondato nel 1530 come vineria e noi siamo la terza famiglia a viverci.

(Sting) Mi piace il vino rosso la sera e quello bianco a pranzo, in estate il rosé.

Dopo tutto questo tempo, vi sentite un po’ toscani?

(Sting) Se mi sento toscano? Siamo qui da trent’anni, ci sentiamo parte del paesaggio ormai.

(Trudie) Io mi sono sempre sentita europea, i miei figli sono nati in Francia e in Italia, e qui mi sento davvero molto a casa.

Cosa vi ha dato la Toscana e cosa avete dato voi alla Toscana?

(Sting) Quando arrivammo al Palagio tutto era abbandonato, la vigna, la casa. Abbiamo investito tanta energia e anche denaro per ricostruire tutto, ci siamo impegnati molto per restituire importanza al nostro territorio come area di produzione del vino, perché siamo nella zona del Chianti Colli fiorentini e Riccardo Cotarella pensa che abbia grandi potenzialità.

(Trudie) La Toscana mi dà un senso di pace rispetto all’Inghilterra e a New York, ovunque si può trovare una forma di relax, e il fatto che gli italiani siano persone molto allegre, anche quando le cose non vanno bene, è fonte di ispirazione per noi inglesi.

Visto il momento in cui ci troviamo, qual è il vostro messaggio in bottiglia, tanto per citare una famosissima canzone di Sting e dei Police?

(Sting) Come sempre help (aiuto), solo questo.

(Trudie) Visto il momento, Sos!

L’enologo Riccardo Cotarella: cin cin per ripartire

«Lego molto del mio impegno al carattere delle persone con cui lavoro, Trudie e Sting amano il nostro Paese e i prodotti italiani, producono vino, olio d’oliva, allevano galline, api e altri animali». Il dipinto bucolico fatto da Riccardo Cotarella sembra stridere con l’immagine rock che ci facciamo di un’artista che riempie stadi e palazzetti, ma l’amicizia che ha stretto con la coppia inglese è garanzia di verità.

Un aiuto per più piccoli

Un fondo per il sostegno alla fragilità economica post Covid in Toscana, rivolto alle famiglie e alla microimprese. Sarà gestito da Fondazione Sviluppo Urbano di Confesercenti Firenze e alimentato dalle donazioni di Fondazione Cr Firenze, Unicoop Firenze, Italia Comfidi, Alia Servizi Ambientali.

Al progetto aderisce anche la fondazione Every breath di Sting e della moglie Trudie Styler. Il contributo a fondo perduto, per un massimo di 2500 euro sarà erogato una volta valutate le richieste, presentate con una scheda distribuita nelle sedi Caritas, nei Comuni della Toscana e nelle sedi di Confesercenti.

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