Fán Huā Chinese Film Festival

Una proiezione ad ingresso gratuito nel cortile degli Uffizi nell'ambito dell'iniziativa "Apriti Cinema" per l'Estate Fiorentina. Appuntamento venerdì 26 luglio alle 21.45 con Anima di Cao Jinling

L’arena cinematografica estiva nel piazzale degli Uffizi rinnova il suo appuntamento nel cartellone dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze, organizzata dall’Associazione Amici dell’Alfieri, con la programmazione a cura dell’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi. Un programma di film che rispecchia la linea tracciata dalla programmazione del cinema La Compagnia – la Casa del Cinema della Regione Toscana – nella quale trovano ampio spazio i documentari, il meglio dei festival fiorentini a vocazione internazionale, gli omaggi ai più grandi interpreti e maestri del cinema di tutti i tempi. Primo appuntamento il 26 luglio 2024 con il film Anima di Cao Jinling.

I film saranno proiettati nel piazzale degli Uffizi, alle ore 21.45, ad ingresso libero (fino ad esaurimento posti), proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano (e in alcuni casi con sottotitoli in inglese). Una proposta culturale sempre molto gradita al pubblico, che va ad intercettare i residenti, i turisti italiani e quelli internazionali, coinvolti in un percorso che spazia dalla storia del cinema alla contemporaneità e ai nuovi linguaggi.

Anima di Cao Jinling

Un film di sensibilità ambientalista, realizzato tra i monti della Mongolia Interna dove la comunità indigena vive in mistica armonia con la natura. Negli anni Ottanta, in nome della crescita economica, una squadra di boscaioli devasta la foresta di Moerdaoga, causando inondazioni e frane che costringono le popolazioni a fuggire.

Il titolo internazionale del film Anima è ispirato alla religione più antica della Cina, l’animismo, espressione di un legame spirituale tra esseri umani e ambiente naturale. Il titolo originale Moerdaoga, invece, è il nome della foresta dove si svolgono le vicende e anche il luogo di origine della regista.

Ambientato a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, al tempo in cui la Cina aveva avviato le sue grandi riforme economiche, il film racconta dei fratelli Linzi e Tutu, appartenenti alla minoranza degli Ewenki Shilu, una tribù matriarcale che vive nel rispetto atavico della natura. La spinta alla modernizzazione e allo sfruttamento delle risorse porta i due fratelli a lavorare come boscaioli proprio nella foresta in cui sono cresciuti. Linzi è particolarmente legato a quei luoghi, tanto che cerca disperatamente di impedire l’abbattimento degli alberi secolari. La protagonista femminile Chun, rimasta vedova, sceglie Linzi come suo uomo tra i due fratelli, entrambi innamorati di lei, contribuendo così all’allontanamento tra i due ed è decisa a trasferirsi in città, ritenendo di trovarvi una vita migliore.  Ma ben presto tutti gli abitanti sono costretti ad abbandonare il territorio devastato dal dissesto idro-geologico conseguente alla dissennata deforestazione.

La narrazione fortemente empatica della regista Cao Jinglin è supportata dalle suggestive immagini e dalle musiche del compositore Lim Giong che ha rielaborato le sonorità etniche tradizionali inserendo elementi musicali contemporanei.

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