Peonie: una guida per sceglierle, coltivarle e curarle

Dette anche rose senza spine, sono antiche piante ornamentali, famose per la loro longevità e bellezza

Sono tra le piante più antiche a essere state coltivate, e ancora oggi vengono apprezzate per le appariscenti doti ornamentali, la loro longevità e la bellezza dei fiori. Parliamo delle affascinanti peonie dalle grandi corolle, delicatamente profumate, che sbocciano tra aprile e maggio in forme e colori diversi.

La famiglia delle Paeoniaceae raccoglie piante da fiore antichissime dal punto di vista evolutivo, originarie sia del Sud Europa (ne troviamo anche in Italia alcune specie spontanee) sia delle regioni siberiane e della Mongolia.

Peonie: quale scegliere

Prima di scegliere il tipo di peonia da coltivare è bene sapere che ne esistono sia di erbacee sia di arbustive. Quest’ultime richiedono grandi spazi e piena terra, poiché formano nel tempo un cespuglio legnoso che può crescere fino a due metri di altezza e tre di diametro. Sono molto scenografiche e quindi adatte sia per macchie di colore, se coltivate isolate, sia per creare sfondi al giardino, recinzioni o siepi miste.
Si defoliano in autunno, e in inverno gli arbusti sono spogli. Ma all’inizio della primavera compaiono le prime foglie, a cui seguono gli splendidi fiori. Sono piante che possono vivere anche centinaia di anni, tanto sono robuste e adattabili.

A questo genere di peonia appartengono le Delavayane di cui fanno parte le specie a fiore semplice, piccolo, che vanno dal bianco al giallo, fino al rosso scuro, con colori anche screziati, e le Vaginatae che comprendono specie a fiore semplice con colori dal bianco al rosa, fino al porpora.

Dalla selezione e dagli incroci delle diverse specie derivano centinaia di ibridi e varietà, tra cui sarà facile individuare quella più consona ai nostri gusti. Tutte le arbustive, nei climi più caldi, prediligono posizioni a mezz’ombra che favoriscono una fioritura più lunga. Ben tollerano la siccità e si irrigano solo quando il terreno è asciutto per mancanza di piogge, o dopo la messa a dimora.

Per le specie erbacee è possibile anche la coltivazione in vaso. Sono anch’esse piante perenni, vigorose e dotate di grandi radici fusiformi e carnose. Dopo qualche anno in vaso smettono di fiorire e a quel punto si svasano e si dividono le radici per ripiantarle, cambiando completamente il substrato.

Nemiche dell’umidità

Una caratteristica comune a tutte le peonie è la bassa tolleranza all’umidità. Per mantenerle sane e robuste è necessario far sì che non si creino ristagni idrici ed eccessi di umidità: possono scatenare malattie fungine anche gravi.

Da evitare anche le concimazioni eccessive (ideali sono i concimi a lenta cessione, ottimo il letame bovino) e le irrigazioni frequenti, specie nel caso di stagioni molto umide quando, per prevenire gli attacchi fungini, è utile somministrare un prodotto idoneo. Inoltre, in autunno, tagliando i fusti delle peonie a qualche centimetro dal suolo, oltre a compiere la potatura utile per rinvigorirle, adotteremo un’ottima tecnica per aiutarle a proteggersi dagli attacchi di questi patogeni.

Le splendide piante di peonia si adattano bene a ogni tipo di terreno ma prediligono quelli profondi, ricchi di sostanza organica, leggermente acidi, piuttosto leggeri e ben drenati.

Un bel bouquet

I fiori delle peonie arboree sono molto adatti a essere recisi per formare eleganti bouquet. Per farli durare a lungo è meglio coglierli quando i boccioli sono ancora morbidi. Ad una composizione di questo genere è consigliato accostare qualche altro fiore estivo.

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