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Piante aromatiche: il basilico

Dopo il prezzemolo, è l'aromatica più presente nei piatti della tradizione italiana. Ma quante varietà conosciamo?

Si può dire che, dopo il prezzemolo, il profumato basilico è probabilmente la pianta aromatica più diffusa, amata e coltivata fra tutte. Il nome botanico è Ocimum basilicum ed è una specie annuale che appartiene alla famiglia delle Labiate o Laminacee, la stessa di timo e menta. 

Tipi: non solo genovese

Esistono, oltre al nostrano e conosciutissimo basilico genovese, oltre cinquanta tipi di questa splendida pianta, con aromi, foglie e fiori molto diversi tra loro. Diffusasi ampiamente nel bacino mediterraneo, dove si è naturalizzata senza problemi, è divenuta parte della nostra storia e della nostra cultura, anche se è originaria dell’Africa del sud e del sud-est asiatico.

In India, altro Paese d’origine, esistono specie autoctone, come il basilico della varietà Ocimum tenuiflorum, usato sia come pianta aromatica sia a scopi rituali, poiché ricopre una valenza sacra; da tempi remoti, è impiegato anche nella medicina ayurvedica per le tante proprietà officinali. 

Nel periodo ellenistico, quando gli scambi commerciali con la Grecia divennero sempre più frequenti, il basilico arrivò nella penisola italica, dove trovò il clima ideale per una sua rapida diffusione. 

Magico e afrodisiaco per gli antichi Romani

Al basilico sono stati attribuiti vari significati simbolici, legati a luoghi e culture diverse. In Egitto, per esempio, era associato al culto dei morti poiché si credeva favorisse il passaggio nell’aldilà; nella Roma antica si raccoglieva in modo rituale e lo si considerava sacro e magico, afrodisiaco, rafforzante ma anche portatore di oblio e pazzia, insomma una pianta piuttosto pericolosa. 

In passato fu apprezzato per le proprietà repellenti: si usava per tenere lontani cattivi odori e insetti nocivi. Largo impiego se ne faceva nella medicina popolare, soprattutto come sedativo, antispasmodico e galattagogo (che stimola cioè la produzione di latte). Resta il fatto che oggi lo si coltiva principalmente per uso culinario, dato il suo inconfondibile profumo e gusto. 

Tutte le varietà amano il sole, ma prediligono una posizione un po’ riparata dai raggi diretti nelle ore più calde. È consigliato apportare nutrimento con cadenza mensile e asportare le infiorescenze appassite. Si adatta bene a vari terreni e si irriga copiosamente.

Varietà profumate

Tra le varietà più interessanti citiamo il basilico rosso, ancora poco conosciuto in Italia. Le foglie sono grandi, di un tono rosso quasi violaceo e hanno un sapore caratteristico che ricorda quello dei chiodi di garofano; può crescere fino a 60 cm di altezza e rispetto a quello verde possiede una concentrazione maggiore di omega-3, calcio e potassio, elementi, questi, presenti in ogni tipo di basilico. 

Il basilico limone ha un aspetto delicato e, come suggerisce il nome, sprigiona un fresco aroma agrumato; è ottimo anche per tisane, efficace contro mal di testa, crampi allo stomaco e stati di agitazione. 

La varietà di montagna ha foglie verdi e lisce, e rispetto al basilico genovese è più semplice da coltivare, data la sua rusticità. Cresce fino a 80 cm e resiste meglio ai periodi più freschi; ha un gusto intenso e non sfigura neanche come pianta ornamentale. 

Il basilico cannella, detto anche basilico messicano, ha foglie verdi allungate, striate di viola; viola sono anche i suoi fiori che rilasciano, al pari delle foglie, il tipico profumo di cannella. 

Infine ricordiamo il basilico greco che, nonostante il nome, è originario dell’India; questa specie è simile a un cespuglio e ha foglie piccole dal profumo intenso, ma dal gusto delicato.

Curiosità

  • Le foglie fresche del basilico alleviano le irritazioni cutanee.
  • Si ritiene che il basilico doni voglia di vivere e di fare.
  • Coltivare un bel vaso di basilico nei pressi di casa aiuta a tenere lontani insetti nocivi.

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