La spesa biologica in Toscana

Cresce il consumo del biologico Coop nei Coop.fi. Tra febbraio ed aprile le vendite dei prodotti alimentari confezionati Vivi verde sono cresciute di un terzo rispetto al 2019

Il biologico a marchio Coop non risente degli acciacchi del tempo che passa, ma anzi continua a crescere anche ai tempi del Coronavirus. Piace, nonostante costi un po’ di più rispetto ai colleghi convenzionali, perché garantisce qualità e sicurezza: questo aspetto sembra ancora più apprezzato proprio quando la salute è al centro dei pensieri.

Nel carrello della grande distribuzione italiana, le vendite del bio solo nel primo mese di emergenza sono aumentate di un quinto, mentre in Toscana, nei punti vendita di Unicoop Firenze, gli alimenti confezionati Vivi verde hanno visto un balzo in avanti maggiore.

Bio Coop, dal 2000

Proprio quest’anno il biologico di casa nostra spegne venti candeline: nel 2000 nasceva la prima etichetta di agricoltura biologica Coop. Nove anni più tardi, un matrimonio fortunato: i cibi bio e i prodotti non alimentari a basso impatto ambientale si sono uniti sotto uno stesso tetto, quello a marchio Vivi verde. La famiglia col tempo si è allargata: sulla tavola sono arrivati frutta e verdura certificati, oltre al mondo dei cibi confezionati, che dal 2013 vanta una specifica proposta di piatti pronti, surgelati e non, per chi è vegetariano o consuma volentieri proteine vegetali per arricchire la dieta. E poi i prodotti in materiali riciclati o compostabili, come stoviglie monouso senza plastica, e ancora la cosmesi naturale e i detersivi Ecolabel, sostenibili nelle confezioni e nel contenuto. C’è pure un fiocco rosa: tra gli ultimi arrivati, le patatine fritte Vivi verde, per un aperitivo biologico accompagnato da una birra, anche questa rigorosamente bio.

Il carrello è sempre più verde

Una vera e propria corsa “verde”. A dispetto delle previsioni, il biologico ha risentito meno di altri della crisi economica partita nel 2008, collezionando da allora incrementi percentuali a due cifre. Questa crescita non si è fermata davanti al Coronavirus. Con l’arrivo della grande paura per una malattia ignota, i consumatori si sono rifugiati in quello che conoscevano bene: la qualità certificata. Secondo una ricerca di Assobio, l’associazione nazionale dei produttori biologici, realizzata da Nielsen, le vendite a marzo sono aumentate del 19,6% nei grandi supermercati italiani e del 26,2% in quelli più piccoli. E in Europa i dati sono simili.

La spesa biologica in Toscana

Una tendenza confermata dai numeri nei Coop.fi, se prendiamo in considerazione i prodotti alimentari confezionati Vivi verde: tra febbraio e aprile le vendite sono cresciute di un terzo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli acquisti delle salse si sono duplicati, quelli della farina biologica più che triplicati, le vendite di pizza bio surgelata sono quasi quintuplicati, sintomo che anche qui si è risentito della corsa alle scorte, ma gli aumenti si sono registrati un po’ in tutti i settori, dai legumi fino al miele e alle creme spalmabili. Perché, in periodi di emergenza, ci si coccola come si può, anche con una buona tavoletta di cioccolata. Biologica, è ovvio.

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