Si scrive Pnrr, si legge futuro. Se la sigla che sentiamo ripetere da mesi non ha certo un suono invitante, è bene non fermarsi alle apparenze: il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza anche in Toscana comprende investimenti che possono davvero cambiare il volto della regione.
Basta scorrere il documento La Regione Toscana e il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza per trovare gli obiettivi a cui mirare. Tantissimi i temi e i progetti, tutti orientati al digitale e a una ripartenza ecologica, che riesca a coniugare sviluppo, ambiente e territorio.
Ad esempio, tre sono gli assi su cui si sviluppa il piano: il primo è la digitalizzazione e innovazione, il secondo la transizione ecologica e il terzo l’inclusione sociale. «La pandemia ha fatto emergere bisogni di servizi, non necessariamente nuovi, ma con diverse modalità di erogazione, e un’attenzione maggiore ai divari sociali, culturali e di accesso alle opportunità di sviluppo e di crescita – spiega il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani -. I nuovi modelli impongono l’acquisizione di conoscenze e competenze, soprattutto nel campo delle tecnologie verdi e digitali, che intendiamo sviluppare e sostenere, ma allo stesso tempo sarà importante preservare le produzioni tipiche, le tradizioni e più in generale il patrimonio artistico, ambientale e culturale, per poterlo tramandare con tutto il suo “valore” alle nuove generazioni».
Alcuni interventi del piano sono già chiaramente delineati, altri in dirittura di arrivo. «A novembre 2021 la Toscana ha già ricevuto 1 miliardo e 913 milioni di euro dal Pnrr ed è al lavoro per attivare le procedure e i primi progetti. Prima della rendicontazione, servono la progettazione e l’esecuzione degli interventi. Ecco perché abbiamo istituito una task-force interna alla Regione che verrà completata da professionalità messe a disposizione dal livello nazionale tramite la selezione di 1000 esperti – ingegneri, geologi, architetti ecc. – che saranno distribuiti fra le Regioni: in Toscana ne arriveranno 53 e abbiamo già deciso dove impiegarli in collaborazione con i nostri uffici e gli altri enti locali. La stessa logica sarà poi replicata quando arriveremo alla realizzazione e rendicontazione dei progetti entro il 2026» aggiunge Giani.
A come agricoltura e ambiente
Sostenibile sarà l’agricoltura del futuro e questa è un’altra bella opportunità per la Toscana e per la sua rete di produttori locali. Se l’obiettivo è sviluppare una filiera agroalimentare sempre più amica dell’ambiente, i progetti che saranno finanziati dal Pnrr comprendono diverse linee di azione, fra cui investimenti immateriali e materiali (ad esempio, strutture di stoccaggio per materie prime agricole, digitalizzazione della logistica, interventi infrastrutturali sui mercati alimentari ecc.); investimenti nel trasporto alimentare e nella logistica per ridurre i costi ambientali ed economici e innovazione dei processi di produzione attraverso agricoltura di precisione.
Parzialmente individuati i cosiddetti siti orfani a cui verranno destinate risorse per la bonifica. Da una prima stima, in Toscana, si parla delle aree ex-Metalcromo di Barberino Tavernelle ed ex-Decoindustria di Cascina, della cava di Paterno, dell’area Mineraria di Pietrasanta, delle Miniere Rio e Rio Albano a Rio Marina e di Capoliveri all’Isola d’Elba, della zona di Brusigliano vicino Pistoia, di Buca degli Sforza a Massa e di Villa Grande dei Boschi a Rapolano Terme.
Sempre a tema ambientale, fondi sono previsti anche per favorire lo sviluppo di start-up attive nell’ambito della transizione verde, che vantino una strategia di investimento focalizzata ad esempio su rinnovabili, economia circolare, mobilità, efficienza energetica, gestione dei rifiuti e stoccaggio dell’energia.
B come bellezza
Sul territorio particolare attenzione sarà riservata ai borghi e ai beni culturali che necessitano di un “restyling di bellezza”. Il piano del Governo prevede un investimento specifico per piccoli siti culturali, con l’individuazione di un borgo per ogni regione d’Italia “finalizzato alla sua rigenerazione, restauro dei beni culturali, ripopolamento, anche tramite il sostegno all’industria culturale e creativa”, a cui verranno dedicati 20 milioni di euro. A chi toccherà in Toscana, però, ancora non si sa.
D come digitale
Sulle nuove competenze digitali, gli interventi riguardano i giovani e la formazione: l’obiettivo a livello nazionale è creare in totale 3000 punti di accesso e formare oltre 2.000.000 di utenti altrimenti a rischio di esclusione digitale. La Toscana si sta già muovendo per definire un macroprogetto con tutti gli enti locali. Si parlerà così di “Toscana dei dati”: un modo per aprire la pubblica amministrazione, velocizzare e valorizzare il rapporto con i cittadini. Per arrivare proprio a tutti, vengono previsti inoltre fondi per la continuazione di “Connessi in buona compagnia”, la campagna di aiuto per gli over 65 promossa dalla Regione Toscana per facilitare l’alfabetizzazione digitale della popolazione più anziana (che fa da sponda anche all’iniziativa “Spid al Super” promossa da Unicoop Firenze per aiutare i toscani a ottenere l’indispensabile Identità digitale).
E come edilizia scolastica
Per la scuola sono stimati in Toscana interventi per la messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica per un importo fra i 30 e i 35 milioni di euro, che vanno a sommarsi a un finanziamento già previsto di quasi 241 milioni di euro.
S come salute
Per il potenziamento dell’assistenza sanitaria e della rete sanitaria territoriale, che conta 77 case della comunità, 37 centri operativi e 23 ospedali, il Pnrr si stima porterà in Toscana 183 milioni di euro, cui si sommano 118 milioni per gli interventi di adeguamento antisismico degli ospedali, 67,6 milioni per l’ammodernamento delle attrezzature e 82,4 milioni per la digitalizzazione dei Dea (Dipartimenti Emergenza e Accettazione).
T come trasporti
Si va dal rinnovo del parco bus toscano alle ciclovie, senza dimenticare le tramvie per Campi Bisenzio e Bagno a Ripoli (la prima con una spesa prevista di 222 milioni di euro, la seconda di 150 milioni) e il potenziamento del collegamento ferroviario fra Pistoia e Lucca.