Le ferie possono costare caro. Secondo l’istituto Demoskopika, quest’estate i maggiori aumenti si registrano per voli, pacchetti vacanze e alberghi. Allora cosa fare se, dopo aver sborsato cifre importanti, qualcosa non va per il verso giusto? Ritardi, valigie smarrite, soggiorni che non rispecchiano quanto pattuito: in caso di intoppi i consumatori hanno alcuni strumenti di difesa.
Vacanza rovinata
Il Codice del Turismo prevede il danno da vacanza rovinata. Quando acquistiamo un pacchetto, stipuliamo un contratto e, se le prestazioni concordate non sono rispettate, il cliente può esigere un risarcimento, inviando una raccomandata A/R o un messaggio di posta elettronica certificata all’organizzatore o al venditore entro 10 giorni dal rientro. Comunque è consigliabile presentare il reclamo il prima possibile, perfino durante la villeggiatura, con l’opportunità poi di agire per vie legali.
«Bisogna informare tempestivamente l’organizzatore. Quanto alle prove, sono utili foto, video e testimonianze di altri turisti. Inoltre il catalogo e il sito internet del venditore valgono per dimostrare le promesse non mantenute – dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (consumatori.it) -. La vacanza fai da te è più rischiosa rispetto a un pacchetto turistico, che è tutelato anche dal Codice del Turismo: in ogni caso rivolgetevi ad agenzie di fiducia, confrontate i prezzi, esaminate il contratto con attenzione, fate verifiche sul web».
Voli cancellati e ritardi
Saliamo ora in aereo. Le compagnie ricorrono sempre più spesso all’overbooking, ossia vendono più biglietti dei posti disponibili, pratica che non è illegale. Se il viaggiatore resta a terra per questo motivo o in generale per la cancellazione del volo, l’Unione Europea prevede varie tutele, da richiedere direttamente alle società di trasporto: rimborso del biglietto o imbarco su un volo alternativo, assistenza a terra per le attese prolungate (pasti, bevande, albergo, trasferimenti) e un risarcimento che va da 250 a 600 euro a seconda della lunghezza della tratta.
L’indennizzo, riconosciuto anche se si giunge a destinazione con oltre 3 ore di ritardo, però non è dovuto per scioperi, meteo avverso, circostanze eccezionali e se il passeggero viene avvisato con un anticipo congruo della cancellazione.
Sul sito dell’Ente nazionale per l’aviazione civile si trovano le varie casistiche (enac.gov.it). Attenzione: tutto ciò non vale per le compagnie extra europee dirette in Ue, che partono da Paesi fuori dall’Unione, a cui si applica la legislazione locale.
Bagagli
I passeggeri sbarcano ma le valigie no. Ecco un’altra grana che può capitare. «A seguito di smarrimento, danneggiamento, ritardata consegna del bagaglio registrato, si ha diritto a un risarcimento – spiega il presidente dell’Unc -. L’utente deve compilare gli appositi moduli Pir presso gli uffici Lost and Found (oggetti smarriti, ndr) dell’aeroporto di arrivo. Il reclamo deve essere presentato alla compagnia aerea entro 7 giorni dalla data di consegna del bagaglio in caso di danneggiamento o, per ritardo, entro 21 giorni dalla data di effettiva riconsegna».
Assicurazioni e truffe
Per mettersi al sicuro da imprevisti o da un eventuale annullamento del viaggio può essere utile stipulare un’assicurazione, tuttavia vanno valutati costi e benefici, verificando cosa copre e le franchigie. Infine occhi aperti per evitare truffe online, ad esempio quelle degli alloggi affittati sul web che, all’arrivo nel luogo di villeggiatura, risultano inesistenti.
«È sempre bene affidarsi a siti certificati e rimanere sulla piattaforma che si sta usando per concludere la transazione – consiglia Massimiliano Dona -, meglio diffidare di prezzi che sembrano troppo vantaggiosi e chiudere subito la trattativa se chiedono di pagare con mezzi non tracciabili». Insomma, la prudenza non va in vacanza.