Da dove viene?
Della famiglia della Vitis labrusca, è originaria degli Stati Uniti e per questo nota anche come uva americana. Fu importata in Europa agli inizi dell’Ottocento durante l’epidemia di fillossera, un parassita che mise in ginocchio la viticoltura del continente, perché, essendo immune alla malattia, fece da portainnesto, cioè da base su cui innestare i vitigni e salvare così la vite europea. È una pianta adattabile e resistente al freddo e a diversi agenti patogeni e ciò ne ha favorito la diffusione in tutta Europa.
Come riconoscerla?
Buccia acidula, polpa succosa e dolce dal gusto simile alla fragola matura, con note floreali e selvatiche, sono le caratteristiche principali di questa varietà di uva da tavola, coltivata soprattutto nel nord Italia, e disponibile per il consumo solo fra agosto e settembre. I grappoli hanno acini di media grandezza, molto ravvicinati, mentre le sue piante hanno foglie grandi e scure e rami rampicanti, tanto che il suo arbusto trova impiego anche per ricoprire tettoie, pergolati e per realizzare siepi ornamentali.
Perché si chiama così?
L’appellativo è legato al suo profumo, che ricorda molto quello del frutto rosso per eccellenza. Dai suoi chicchi nasce il famoso vino fragolino, la cui commercializzazione è vietata in gran parte d’Europa e in Italia, dal 1931, a protezione di altri vitigni ben più pregiati. Il fragolino in commercio nell’Unione Europea non è in realtà vino, ma una bevanda alcolica aromatizzata alla fragola. In Italia oggi è comunque consentita la coltivazione per il consumo da tavola e familiare e la produzione di distillati.
Quale scegliere?
Di quest’uva esistono diverse varietà, tutte molto zuccherine. La più nota è la Isabella: uva nera, caratterizzata da scarsa produttività e profumo poco intenso, con acini grossi e sapore molto dolce. Le altre varietà sono la fraga, di colore scuro e con acini leggermente più grandi delle altre, l’uva fragola bianca, più chiara e con acini più piccoli, la fragola precoce, dal profumo intenso e ottima come uva da tavola, e l’uva fragola bianca precoce, che matura da fine agosto e si raccoglie per tutto settembre.
Come consumarla?
Oltre che in chicchi, dà il meglio di sé nei dolci, dallo zuccotto al sorbetto, al ciambellone, alla marmellata; ottima per addolcire lo yogurt o da spalmare sul pane caldo, condito con un pizzico di cannella. Ultimi, ma non per gusto, nello strudel e per preparare una variante della tradizionale schiacciata con l’uva. Se poi volete osare, sperimentatela preparando dei bocconcini con uva fragola ricoperta di formaggio spalmabile e granella di pistacchio, un profumato risotto, un arrosto di vitello o delle originali scaloppine all’uva.