Che donna, la Befana!

Idee per una “calza” originale, fra tradizione e innovazione

«Chi non inceppa, non imbefana» recita un detto toscano, riferendosi al regalo che il fidanzato faceva a Natale all’amata e che lei ricambiava poi per l’Epifania. Niente paura, se anche vi siete distratti a Natale, la nostra vecchietta ha un pensiero per tutti, soprattutto per i più piccini.

Ultimamente ha recuperato anche un poco della popolarità perduta a causa di altre feste più modaiole e del suo antagonista Babbo Natale, tant’è che il cinema le ha dedicato l’anno scorso un film di discreto successo (La Befana vien di notte di Michele Soavi, interpretato da Paola Cortellesi).

La Befana, però, «meriterebbe una maggiore considerazione» spiega Carlo Lapucci, autore di tanti saggi tra cui il libro La vecchia dei camini. Vita pubblica e privata della Befana. Le sue origini sono antiche e affondano nel paganesimo, simboleggia il percorso della nostra vita, la vegetazione che invecchia, muore e rinasce, tant’è che in alcune zone della Toscana si usa “bruciare la vecchia per Carnevale” per favorire l’arrivo della buona stagione.

Ecco allora che questa ricorrenza può essere l’occasione per «ascoltare, regalare tempo e attenzioni», come suggerisce Rosella Biagi, pedagogista, educatrice e coordinatrice di asilo nido comunale: «I bambini hanno bisogno di tempo, di qualità ma anche della quantità necessaria per fare le cose insieme: la calza personalizzata, mettendo i dolciumi preferiti, la frutta secca, oppure un piccolo oggetto, che il piccolo attendeva e desiderava, diventa un messaggio d’amore, una coccola che anche tutti possono cogliere. Non c’è bisogno di mettere nelle calze oggetti costosi, possiamo inventare possibilità di gioco con materiali poveri o di recupero come bottiglie sonore, scatole narranti da realizzare insieme, costruzioni in legno o pasta colorata da modellare».

E i libri?

«Un regalo che non dovrebbe mai mancare continua Rosella -. Oltre a benefici emotivi, relazionali, cognitivi, per lo sviluppo delle capacità mentali e del linguaggio, la lettura regala uno spazio che genitori e figli possono condividere, in cui divertirsi, stupirsi, incuriosirsi e commuoversi insieme».

La grande varietà disponibile sugli scaffali aiuta a trovare il titolo giusto, basta scegliere, interrogandosi su bisogni, interessi e curiosità. Per i più piccoli vanno bene i libri tattili, cartonati e di stoffa, libri sensoriali, da mordere, sonori, con filastrocche e ninne nanne. Dai 12 ai 36 mesi si passa a piccole storie, spesso in rima, raccontate su pagine con buchi per infilarci le mani e da bei disegni con gli animali, che narrano momenti di vita quotidiana, come andare a scuola, al nido e dal dottore.  

E per i grandi?

Qualche cioccolatino o caramella per addolcire le giornate invernali, o biscotti fatti in casa (magari da regalare all’amica o ai colleghi di lavoro), accompagnati da un piccolo pensiero o da un biglietto per una sera a teatro, al cinema. Per i veri appassionati c’è anche la gita fuori porta, alla casetta della Befana a Pegnana, vicino Barga, in provincia di Lucca

Infine, l’eterno dilemma, carbone sì o no?

Anche in questo caso ci viene incontro la pedagogista. «Non esistono ricette valide per tutti. È responsabilità di ogni genitore osservare, ascoltare e comprendere quello che è corretto fare per i propri figli. Se ad esempio il bambino o la bambina è molto sensibile o sta affrontando delle difficoltà, meglio evitare». Altrimenti, un po’ di sano carbone non fa male a nessuno, grandi e piccini.

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La Casa della Befana è aperta la domenica pomeriggio dalle 14.30. Per informazioni: Associazione per le Tradizioni ed il Folclore della Valle del Serchio, via del Giardino, 173 bis – 55051 Barga (Lu), 0583724090, befanabarga@libero.it

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