Cavolfiori e broccoli

Ideali per una dieta sana ed equilibrata, se ne consumano le foglie o le infiorescenze non ancora mature

Cavolfiore

Aspetto: la classica forma a palla che acquistiamo è l’infiorescenza; gli studiosi la chiamano anche corimbo. La più comune è bianca, ma le varietà sono molte: c’è quella arancione, quella lilla e quella viola. Poi, per quanto sia una pianta invernale, ci sono varietà stagionali, dal primaverile al tardivo di febbraio.

Proprietà: l’elenco sarebbe lunghissimo. Di sicuro è ricco di potassio, calcio, fosforo, ferro, acido folico, vitamina C. Garantito come antiossidante, antinfiammatorio e depurativo, recentemente la letteratura medica internazionale gli attribuisce anche proprietà nella lotta contro il cancro.

Coltivazione: il compagno ideale di ogni orto; quando i seminativi estivi lasciano spazio, è l’ora dei cavoli. Resistente, si adatta bene a ogni terreno, ha bisogno di un po’ di freddo.

In cucina: se volete preservare le sue eccezionali qualità, preparatelo a vapore e, se è fresco e tenero, anche crudo in insalata. Ideale per le zuppe, ottimo gratinato, se ci fate le polpette le mangeranno anche i bambini. Difficile trovarlo nelle tavole dei grandi ristoranti, ma lo chef stellato Andrea Berton ne fa una variante con crema di nocciole.

Curiosità: la diffusione dei cavoli e del cavolfiore in particolare ha aiutato marinai e navigatori nella scoperta di nuovi mondi. Come? Con le grosse scorte di cavoli imbarcate che contrastarono l’insorgere delle malattie di tipo organico, nervoso e gastrico, dovute alla mancanza di vitamine.

Broccolo

Aspetto: prima di arrivare a chiamarsi broccolo, fu cima o cymosa, testa o brocco. In definitiva si voleva dire che era un germoglio, la parte sporgente della pianta. E questo è il broccolo che, come tutti i cavoli, appartiene alla famiglia delle crocifere.

Proprietà: prendete tutte le proprietà dei cavoli e aggiungete tanta vitamina C. Bastano 100 grammi di questa verdura per fornire circa il 150% della quantità giornaliera di vitamina C. Inoltre gli alti livelli di vitamina A sono di aiuto per la salute della pelle e degli occhi.

Coltivazione: a differenza di altri cavoli, teme il freddo. In genere predilige le zone a clima fresco e umido. Molto diffuso al sud, dove sono coltivate varietà come il Calabrese o lo Sparacello palermitano.

In cucina: di solito si portano in tavola lessi o al vapore e conditi con un buon olio extravergine di oliva. Ma se volete andare oltre, potete provarli nella versione hummus (frullati con l’aggiunta di tahina, succo di limone e olio) oppure nella vellutata (aggiungete una patata per la consistenza e un soffritto per il palato).

Curiosità: per i Greci era un frutto sacro e i Romani lo utilizzavano per curare numerose malattie, ma soprattutto avevano scoperto che, assumendolo prima dei banchetti, questo aiutava l’organismo ad assorbire meglio l’alcol. Proveniente dalla Grecia, si affermò prima in Toscana e poi in tutto il meridione.

Il consiglio

Non fatevi scoraggiare dal cattivo odore: durante la cottura al vapore, può aiutare aggiungere qualche foglia di alloro, oppure un cucchiaio di aceto bianco o di latte.

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