Energetiche, proteiche, “sostitutive” del pasto, snack, ai cereali e/o frutta secca, con cioccolato o frutti rossi: come districarsi nel variegato mondo delle barrette? Dirette discendenti dei cereali da prima colazione, muesli, granola et similia, le barrette nascono per fornire ad atleti, camminatori e non solo un prodotto facilmente trasportabile perché monoporzione, leggero (in termini di peso) e conservabile, in grado di ricaricare velocemente le energie.
Le barrette energetiche contengono vari tipi di carboidrati per fornire energia prima e durante la prestazione; quelle proteiche sono utili soprattutto nella sessione di allenamento. «Diverso il caso delle barrette che servono in sostituzione di un pasto – ci spiega la dietista Elisa Spaghetti -: sono adatte a chi non ha la possibilità di portarsi dietro niente o ha poco tempo nella pausa pranzo, a chi preferisce utilizzare quelle ore per andare in palestra o per fare commissioni, a chi per motivi di lavoro non sa se potrà fermarsi per rifocillarsi. Rappresentano in questo caso un pasto bilanciato dal punto di vista nutrizionale e sono più salutari rispetto a un pacchetto di patatine fritte, ma anche a un panino ricco di maionese e altri grassi». Le barrette snack possono invece essere un’alternativa utile per una delle merende in orario scolastico o nel pomeriggio, prima dell’attività sportiva anche dei più piccoli, o come spuntino dopo un pranzo leggero, per evitare di arrivare con troppa fame al pasto successivo.
Cosa c’è dentro
Cereali, zuccheri, frutta secca e disidratata, oli e grassi vegetali, latte, spesso cacao o cocco: questi in generale gli ingredienti dei vari tipi di barrette. Proteine a rapido e a lento assorbimento, come soia, leguminose, derivati del latte, caratterizzano maggiormente le barrette proteiche, utili agli sportivi che, rispetto alle persone sedentarie, hanno un fabbisogno proteico più elevato (due quelle a marchio Coop, con cacao o mirtilli). Rispetto alle proteiche, le barrette energetiche contengono meno proteine, ma hanno un elevato contenuto di carboidrati con diverso indice glicemico, alto o basso: il che significa che forniscono nel primo caso zuccheri semplici (come lo sciroppo di glucosio o quello di fruttosio) disponibili velocemente nell’organismo, nel secondo a lento rilascio (come cereali, legumi e frutta). Entrambe contengono calorie in quantità assai variabile e quindi vanno scelte secondo criteri individuali.
Cosa c’è dentro
Le barrette che fungono da sostituti del pasto hanno una dimensione e un peso maggiore e contengono anche fibre, che danno all’alimento un maggior potere saziante. «Io ne consiglio però un massimo di due-tre a settimana», afferma la nostra dietista. Gli snack sono invece caratterizzati da un maggior contenuto di ingredienti golosi, come il cioccolato, e ne troviamo varie tipologie a marchio Coop, anche nella linea Bene.sì, senza zuccheri aggiunti.
Come sceglierle
Cosa ci deve guidare, dunque? Il tipo di uso che ne faremo, ma ricordiamo che le barrette proteiche, energetiche e i sostituti del pasto non sono adatte a bambini, donne in gravidanza e persone con patologie (come insufficienza renale, disturbi del comportamento alimentare e diabete). La lettura dell’etichetta è un valido aiuto: le calorie per porzione e il peso complessivo della barretta, ad esempio, fanno la differenza; controllate in questo caso le calorie ogni 100 grammi di prodotto per confrontarle al meglio.
Inoltre, valutiamo la qualità di grassi e oli vegetali: quelli non idrogenati (acidi grassi polinsaturi) sono da prediligere. La presenza di vera frutta disidratata, infine, è da preferire a un generico “aromi vari”. Per concludere, afferma la dottoressa Spaghetti, le barrette «sono un jolly da sapere usare con intelligenza».