Ci si aspetterebbe di essersi lasciati alle spalle i mesi dei malanni di stagione e invece… alcune volte no: le otiti acute esterne, tipiche dell’infanzia, sono in agguato soprattutto in estate, complice la cute delicata dei bambini e altri fattori. Il professor Franco Trabalzini, responsabile Otorinolaringoiatria dell’Aou Meyer Irccs, spiega perché e come affrontarle.
Come mai d’estate ai bambini vengono le otiti?
Le cosiddette “otiti estive” sono per lo più dovute a un’infezione della cute che riveste il condotto uditivo esterno e che nei bambini è molto delicata e sottile, quindi soggetta ad infezioni soprattutto in estate, a causa di bagni prolungati, sudorazione eccessiva, clima caldo-umido, elevate contaminazioni batteriche e fungine nelle aree balneari e nelle piscine. Per la sua localizzazione è meglio conosciuta come “otite acuta esterna”.
In che modo ce ne accorgiamo?
Il sintomo più comune è il dolore, che talvolta può essere particolarmente intenso. Un segno tipico di una otite esterna è il dolore che il bambino prova con una lieve pressione sul trago, la struttura cartilaginea che si trova anteriormente al condotto uditivo. Talvolta sono presenti altri sintomi tipici dell’infiammazione cutanea quali prurito, arrossamento e gonfiore, in alcuni casi con desquamazione o fuoriuscita di pus. Quando il bambino si lamenta di sentire di meno, il condotto è chiuso dal gonfiore o dalla secrezione.
Come si cura l’otite estiva?
Contro il dolore può essere utile il paracetamolo. Per la terapia locale si usano gocce auricolari con antibiotico e cortisone, oltre a lavaggi disinfettanti; talvolta è necessario un antibiotico per via orale. Durante la terapia è consigliabile, inoltre, non far entrare acqua nell’orecchio: se non è possibile evitare completamente la balneazione (perché magari siamo al mare), allora diventa importante proteggere l’orecchio con una pellicola. Ricordiamo comunque che è fondamentale evitare il “fai da te” con i farmaci, e consultare sempre l’otorino di riferimento.
Come si previene?
Occorre innanzitutto evitare di provocare microlacerazioni con i bastoncini di cotone o oggetti metallici (come mollette per capelli, per esempio): ricordiamo sempre che l’orecchio si pulisce da solo, attraverso un fisiologico meccanismo di migrazione della pelle dall’interno all’esterno. È inoltre importante evitare bagni in acqua stagnante o inquinata. In caso di pelle particolarmente sensibile, con tendenza alla dermatite, può essere utile un lavaggio disinfettante, ad esempio con soluzione borica 3%, dopo il bagno al mare o in piscina.
Consigli in pillole
- Le orecchie con otite acuta esterna devono rimanere asciutte.
- Caldo, bagni prolungati e acque contaminate sono tra i responsabili.
- Prevenzione: in caso di pelle sensibile, può essere utile un lavaggio disinfettante dopo un bagno in mare o piscina.