Livornese di nascita, 27 anni, con un talento geniale e una creatività fuori dagli schemi, grazie ai quali è riuscita a distinguersi fra i concorrenti della tredicesima edizione di MasterChef Italia, lo show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy.
Eleonora Riso – studentessa universitaria a Pisa e poi cameriera a Firenze nello storico ristorante Cibreo – ha vinto con un menu ispirato al concetto giapponese di Ichigo Ichie (semplificando, l’arte di rendere ogni momento unico), in cui ha inserito tanti ingredienti toscani. Un richiamo al nonno e al suo pesce in salamoia, e un invito a vivere a pieno il presente, perché la vita è un susseguirsi di avvenimenti, ognuno irripetibile. La storia di Eleonora Riso è una testimonianza di come la volontà e la passione possano davvero superare gli ostacoli per raggiungere i propri obiettivi.
La nuova vincitrice di MasterChef Italia, estrosa e particolare, si dichiara una fan della nostra rivista: «Leggo poco i giornali cartacei, ma l’Informatore è un appuntamento fisso – afferma Eleonora -. Mi ricordo ancora quando facevo la postina e consegnavo le riviste a giro per la città».
Quando nasce la sua passione per la cucina?
Sono una persona molto golosa, mi piace il cibo e mi piace migliorare qualcosa già di per sé vitale. Ho iniziato a cucinare da piccola, a 11 anni, perché i miei genitori lavoravano e non erano a casa per pranzo. Poi mi sono appassionata e la cucina è diventata il mio rituale giornaliero».
Cosa l’ha spinta a iscriversi a MasterChef Italia?
Dopo questo successo mi vergogno un po’ a rispondere! In realtà è successo per caso, non era il sogno della mia vita o qualcosa che programmavo da tempo. Era una calda giornata d’estate, un po’ noiosa, ero sul divano con il computer e ho visto l’annuncio. Non ci ho pensato due volte e mi sono candidata. Poi mi sono ritrovata in un attimo dentro il programma.
Dove trova l’ispirazione per i suoi piatti, dentro e fuori la tv?
Solitamente l’ispirazione mi arriva a caso, ma quello che in cucina mi ispira di più sono gli ingredienti nuovi e gli accostamenti particolari. Penso che lo studio delle cucine di tutto il mondo sia fondamentale per scoprire ingredienti sempre diversi. Ad ispirarmi è anche il passaparola con i miei amici, quelli appassionati di cucina. In questo periodo, ad esempio, ho scoperto la tahina e la sto mettendo ovunque!
Cosa non manca mai nel suo frigo?
Non manca mai il burro, insieme a uova e miso.
Qual è il piatto che ama di più cucinare e quello che non sopporta?
Mi diverto tantissimo a fare il riso saltato ma anche a preparare le insalate, abbinando ingredienti un po’ strani e dal sapore particolare. Se dovessi scegliere un piatto che mi annoio a cucinare, direi la bistecca, un piatto che non richiede molta creatività.
Un libro con ottanta ricette “ganzissime”: è stato difficile trovarle?
Sì perché sono tante ricette e perché sono una perfezionista nata. Ho iniziato il libro cercando di fare le cose per bene, poi mi sono allungata con i tempi e ho dovuto correre. Ma posso dire che il libro è un primo esperimento di cui vado fiera, un progetto che porterò avanti e perfezionerò nel tempo.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Adesso con calma voglio seguire il flusso, guardando e valutando tutto quello che mi si pone davanti. Non vedo l’ora di iniziare il corso di alta formazione dell’Alma, la scuola internazionale di cucina che è parte del premio di MasterChef Italia, e poi mi impegnerò per raggiungere il mio obiettivo: trasferirmi in campagna, come ho fatto qualche anno fa, e creare uno spazio non solo per cucinare ma anche per coltivare, allevare animali, accogliere le persone e organizzare corsi di cucina.