Cos’è?
Dal nome curioso, legato alla forma a spirale visibile solo al microscopio, è un’alga della categoria delle alghe azzurre, che però si presenta verde a causa della clorofilla. Di uso comune nei Paesi asiatici, il suo consumo si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo e anche in Italia dove, secondo un recente sondaggio di Fedagripesca – Confcooperative, l’80% dei consumatori è interessato a questo nuovo superfood dalle antiche origini: le popolazioni subsahariane, ma anche gli Aztechi già la conoscevano e la consumavano come cibo quotidiano, come emerge anche dai resoconti dei conquistadores.
Da dove viene?
Se è vero che, ad oggi, il maggior produttore resta l’Asia, con il 95% della produzione, in particolare da acquacoltura, in Italia questo mercato conta già una decina di imprese fra le quali l’azienda toscana Spirulina Becagli che, dal 2015, ne ha avviato la coltivazione puntando su agricoltura biologica e sostenibilità ambientale: 480 ettari coltivati nella piana tra Grosseto e Principina a Mare, a due passi dal Parco della Maremma, da cui arrivano anche i prodotti come la pasta, il miele o le bevande con spirulina, da poco inseriti negli assortimenti in alcuni Coop.fi.
Perché è un cibo sostenibile?
È l’organismo vegetale che, con la fotosintesi, produce più ossigeno in assoluto, catturando dall’atmosfera molta CO₂: ogni chilogrammo di alghe ne assorbe due di anidride carbonica ed emette due chilogrammi di ossigeno. Coltivabile praticamente ovunque, 365 giorni l’anno, è anche un ottimo esempio di economia circolare: si può usare per intero o estrarne i principi attivi e utilizzare la biomassa come biocarburante, come base per tessuti naturali o fertilizzante. Buona e utile, al 100%.
Perché consumarla?
Usata anche in campo medico ed estetico, sul fronte alimentare è considerata tra i cibi più promettenti del futuro: il suo profilo nutrizionale è il più completo del pianeta in termini di concentrazione di proteine (da 50 a 70 grammi su 100 grammi di prodotto), vitamine, antiossidanti, Omega 6 e 3, amminoacidi essenziali e minerali tra i quali, in particolare, il ferro. Il suo consumo, poi, è stato spinto anche dalla facile digeribilità e dalla buona assimilazione dei suoi nutrienti. Energizzante, antiossidante, adatta per le diete vegane e vegetariane, combatte il colesterolo cattivo e sostiene le difese immunitarie.
Come consumarla?
Già definita “alimento del futuro” dalla Conferenza dell’Alimentazione Onu del 1974 e inserita da tempo dalle missioni spaziali nella dieta degli astronauti, oggi è possibile consumarla in vari modi: come integratore in capsule o in bustine, ma anche in polvere, da aggiungere, ad esempio, a un frullato, allo yogurt o al latte, alla farina per preparare pane, biscotti e torte o per arricchire di proteine frittate e polpette, con un’avvertenza di consumo: pur in mancanza di un’indicazione universalmente riconosciuta, la dose giornaliera consigliata di spirulina in genere si attesta sui cinque grammi, e comunque non oltre i dieci.