A Sandro Veronesi piace cucinare, lo rilassa, mentre si considera un mangiatore vorace. È molto bravo con i piatti della nostra tradizione toscana. Qual è il suo ingrediente preferito in cucina? Sicuramente, l’Aglione della Valdichiana.
Veronesi, in libreria in questi mesi con il suo libro “Il Colibrì”, che ha presentato anche al Parco*Prato a fine ottobre in occasione della Festa delle Bibliocoop, nel video dà alcuni suggerimenti per un buon piatto, ma il consiglio più prezioso è quello di “cucinare con calma e lentezza, senza stress… quando è pronto si mangia“.
Ingredienti
- Pici toscani (all’incirca 80 g a persona)
- Aglione della Valdichiana
- Origano fresco
- Polpa di pomodoro
- Olio di oliva q.b.
- Sale
- Pepe
Il procedimento
In una padella mettete l’aglione (tritato molto finemente come raccomanda Sandro Veronesi) aggiungendo un poco di olio, e dell’origano fresco. Cuocetelo molto finché non diventi una crema, unito con del buon pomodoro è un’ottima base per il classico e gustoso piatto dei “pici all’aglione”. Lo scrittore lo suggerisce anche come sugo per un ottimo risotto.
Proseguite la cottura fino a quando la salsa si sarà addensata.
Il nostro consiglio: per chi vuole anche 1/2 bicchiere di vino bianco secco. Fatelo evaporare in padella con gli altri ingredienti.
Lessate i pici, scolateli al dente e conditeli con il sugo preparato. Trasferite nei piatto da portata e servite.
L’Aglione della Valdichiana
L’Aglione è una varietà locale di Allium ampeloprasum var. Holmense (Mill.) Asch. et Graebn. tipica della Val di Chiana, un territorio particolarmente vocato per l’orticoltura, che si estende tra le province di Arezzo, Siena e Perugia. La pianta si caratterizza per spicchi molto più grandi di quelli dell’aglio comune, che arrivano a pesare 70-80g, mentre i bulbi possono superare anche i 500g, contro i 20-150g dell’aglio comune (dal sito www.aglione.it)
La curiosità: le virtù dell’aglio e… dell’aglione
C’è chi ritiene scacci e tenga lontani streghe e vampiri, chi sia utile per allontanare baci indesiderati e spasimanti poco graditi…Accertata la capacità ipotensiva e benefica a livello cardiovascolare e quella antibatterica su piccole ferite e punture d’insetto.
L’aroma caratteristico si ha quando gli spicchi sono danneggiati, e l’allisina, inodore nel bulbo, si libera e si trasforma prima in allicina e poi in disolfuro di allile, principi attivi volatili che si dissolvono facilmente nei sughi, nell’ambiente e, dopo l’ingestione, anche in organi e tessuti, uscendo poi come olezzo da polmoni e pelle. Si può ovviare masticando chicchi di caffè o prezzemolo dopo l’ingestione, ma può essere utile anche togliere il germoglio interno prima della cottura, come ci suggeriva l’esperta in alimentazione Alessandra Pesciullesi in un articolo sull’Informatore di qualche tempo fa.