“Ecce donna” è un lavoro di Giuseppangela Campus, composto da 14 tavole, un viaggio nell’iconografia delle figure del sacro e della mitologia del tre, quattro, cinque, seicento dell’arte italiana ( Giotto, Masaccio, Mantegna, Bernini…) per ripercorrere come in una Via Crucis laica, la storia della violenza di genere, sottoforma di poster.
Il martello, il fucile, la pistola, la tanica di benzina, la bottiglia di acido, il sasso, il pugno, il coltello sono oggetti e gesti di offesa, utensili e reperti del crimine, prove, di una cronaca infinita della quotidiana “banalità del male”. Quindi “arte come denuncia”, linguaggio delle emozioni, per riflettere.
La mostra di Giuseppangela Campus curata da Officina Rolandi e Carte Blanche sarà inaugurata il 25 novembre, alle 17.30, nell’ambito delle iniziative promosse in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, al Coop.fi di Volterra piazzale Colombaie, ed è promossa dal Comune di Volterra con Unicoop Firenze.
L’artista sarda dispone le tappe della sua “Via Crucis laica” come manifesto tra i corridoi degli scaffali del supermercato. La tecnica adoperata, le citazioni dalla classicità (Giotto, Masaccio, Mantegna, Bernini , Artemisia Gentileschi….), l’iconografia Pop hanno permesso di sublimare le immagini di violenza per attenuarne l’orrore perché come dice Giorgio Caproni “in poesia occorre ridurre il rumore delle parole per migliorarne il silenzio e aumentarne così la potenza espressiva”.
Citando la critica d’arte Elisa Favilli “La banalità del male è portata all’interno del supermercato, in quegli spazi che l’antropologo francese Marc Augé, definì Non Luoghi.