Via dalla pazza folla delle spiagge estive a fare i turisti a casa propria, o poco più in là. Perché la cultura non va in vacanza, e anzi rilancia: davvero ricco il programma di mostre per chi resta in città e vuole cogliere l’occasione per riappropriarsi di spazi e luoghi a lungo negati a causa della pandemia.
Firenze
Lo sviluppo della società dei consumi, la contaminazione fra le arti, il femminismo, le lotte per i diritti civili visti attraverso la sensibilità e le opere di 53 artisti. Sono quarant’anni di storia quelli che ripercorre “American Art 1961-2001. Le collezioni del Walker Art Center da Andy Warhol a Kara Walker”, la mostra a Palazzo Strozzi a Firenze che celebra l’arte moderna degli Stati Uniti d’America attraverso oltre 80 opere, molte delle quali per la prima volta esposte in Italia, grazie alla collaborazione con il Walker Art Center di Minneapolis («Per chi lavora nel mondo dell’arte contemporanea, un museo-culto», spiega Vincenzo de Bellis, curatore della mostra insieme al direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino).
La mostra ripercorre il periodo più intenso della storia artistica degli Usa e insieme riflette su un periodo cruciale per le vicende mondiali. Nel 1961 John F. Kennedy diventa presidente e l’11 dicembre inizia ufficialmente la guerra del Vietnam; l’11 settembre del 2001, sotto la presidenza di George W. Bush, quasi tremila persone muoiono nel più drammatico attacco sul suolo americano dopo Pearl Harbor. Due date di enorme significato politico, e un lasso di tempo caratterizzato anche da una sperimentazione senza precedenti per l’arte, che la mostra racconta attraverso artisti come Andy Warhol (esposta anche la celebre Sixteen Jackies, dedicata a Jackie Kennedy all’indomani della morte di JFK), Mark Rothko, Louise Nevelson, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Bruce Nauman, Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, Cindy Sherman, Matthew Barney, Kara Walker (della quale è proposta un’ampia selezione di opere che testimoniano la sua ricerca fra storia e satira sociale intorno ai temi della discriminazione razziale).
Fino al 29 agosto. Info: palazzostrozzi.org
Restando a Firenze, fotografia protagonista al Forte Belvedere. “Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea”, a cura di Rita Scartoni e Luca Criscenti, racconta il fascino e la diversità dell’Italia, dei suoi paesaggi, della sua creatività e delle sue persone. Un secolo e mezzo di storia – dalle foto storiche di Alinari alle nuove produzioni contemporanee – per un’ideale galleria di ritratti e memorie capace di testimoniare la ricchezza del Paese e al tempo stesso la vitalità della fotografia italiana. Il secondo progetto ha come protagonista Massimo Vitali, noto per i suoi scatti “metafisici”: “Pienovuoto” è un ritratto della nostra società contemporanea tra solitudini, moltitudini, spazi pieni, assembramenti e spazi vuoti.
Fino al 10 ottobre. Info: musefirenze.it
Lucca
In quest’anno di riallestimento e ripresa dopo la pandemia, la Fondazione Ragghianti di Lucca presenta “Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021”, un racconto del ‘900 e del primo ventennio del nuovo millennio attraverso la visione della città, la sua rappresentazione nelle arti e nel cinema e l’evoluzione dell’oggetto libro. «La mia collezione – dice Italo Rota, architetto, coprogettista fra l’altro del Padiglione Italia a Expo Dubai che si apre il prossimo 1° ottobre – è stata raccolta secondo una ricerca incrociata con il mio lavoro. Dopo quarant’anni di collezionismo e lavoro intrecciati fra loro, si tratta di un archivio di beni comuni rispetto al tema città, che nell’insieme servono per immaginare il futuro». In mostra circa 600 pezzi, dai libri alle opere d’arte, dalle copertine dei dischi ai prodotti di design, dalle riviste ai fumetti, in un itinerario che va dalla nascita della città contemporanea all’inizio del Novecento fino alla nuova idea di città che si sta profilando.
Complesso monumentale di San Micheletto, dal 9 luglio al 24 ottobre. Info: fondazioneragghianti.it
Pisa
È un lungo viaggio attraverso l’opera di de Chirico quello che propone Palazzo Blu a Pisa. L’antologica “De Chirico e la Metafisica”, aperta fino al 5 settembre, ripercorre la ricerca, in continua evoluzione, del padre della Metafisica (dal greco, al di là del sensibile), superando l’idea di un de Chirico geniale solo nel breve periodo che va dal 1910 al 1923, gli anni delle famose Piazze d’Italia – con i grandi scenari monumentali, caratterizzati sempre da assoluto silenzio e sostanziale solitudine – e dell’interesse per una dimensione che va oltre lo spazio terreno. Il percorso cronologico consente di riscoprire anche le prime opere dell’artista, per giungere poi all’ultima fase, la Neometafisica, che va dalla fine degli anni Sessanta alla sua morte nel 1978. Fulcro della mostra sono i “de Chirico di de Chirico”, ossia la collezione personale dell’artista, con le opere provenienti dalla Galleria Nazionale di Roma – donate dalla moglie del pittore, Isabella – e dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
Info: palazzoblu.it
Aurelio Amendola
Con “Aurelio Amendola. Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri”, antologica dedicata a un maestro della fotografia italiana, Pistoia Musei presenta quasi 300 immagini che ripercorrono oltre 60 anni di attività e tutti i generi nei quali l’autore si è sperimentato. Fino al 25 luglio (Palazzo Buontalenti e Antico Palazzo dei Vescovi). C’è tempo poi fino al 22 agosto (Palazzo de’ Rossi) per visitare il secondo capitolo del progetto “Pistoia Novecento”, con il percorso di “Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra”: in mostra oltre 70 opere da Vinicio Berti a Renato Guttuso, da Mario Nigro a Jorio Vivarelli.
Info: fondazionepistoiamusei.it
Simone Forti. Senza fretta
Fino al 29 agosto al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato la prima grande mostra in un museo italiano dedicata all’opera di Simone Forti, la cui famiglia era originaria di Prato. La mostra include performance, opere su carta, video e opere audio ed è concepita come un grande paesaggio con uno speciale display progettato in collaborazione con la stessa Forti, che mostra l’evoluzione naturale e lo scambio tra danza, film, disegno, suono e scrittura, attraverso uno sguardo politico e al contempo personale.
Info: centropecci.it
Henry Moore
Un approfondimento sul valore del disegno e sulla sua relazione con la scultura: “Henry Moore. Il disegno dello scultore” , a cura di Sebastiani Barassi e Sergio Risaliti, al Museo Novecento di Firenze fino al 22 agosto, accende un faro sulla produzione grafica di questo protagonista della scultura contemporanea, “scavando” in una zona del suo lavoro meno nota al grande pubblico italiano. Le oltre settanta opere in mostra – una selezione dei 7500 disegni che ha realizzato nel corso di settant’anni – testimoniano il suo profondo amore per le caratteristiche e le possibilità uniche di questa arte. Da 15 luglio anche una mostra dedicata al pittore e scultore Arturo Martini.
Info: museonovecento.it
Agevolazioni e iniziative per i soci.
Info sui siti dei musei e su coopfirenze.it.