Piccole storie di grande eccellenza. Quella dell’azienda vitivinicola Carpineto è una storia di famiglia, o meglio, di due famiglie e tre generazioni. Un vino che nasce da pochi ettari, dieci all’incirca, comprati oltre cinquanta anni fa in una Toscana appena uscita dalla mezzadria. Protagonisti, due ragazzi ventenni che, diventati amici davanti a un calice, con pochi risparmi danno il via all’impresa.
È il 1967 quando Antonio Mario Zaccheo, pugliese, e Giovanni Carlo Sacchet (nella foto), veneto, si incontrano, mettendo in comune la passione per la Toscana e per il vino. Sono i tempi del Chianti nel fiasco e loro, invece, hanno l’ambizione di fare un grande Sangiovese, iniziando dal Chianti classico. Dopo il Chianti, iniziano a produrre anche il Vino Nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino, riunendo così le tre denominazioni più importanti della regione.
Vino di famiglia
Quell’amicizia è rimasta indissolubile e ha attraversato i decenni, unendo nel tempo le due famiglie. Di mano in mano, dai figli ai nipoti, per tre generazioni, l’azienda è cresciuta: dai dieci ettari iniziali, la produzione si estende oggi su 500 ettari, articolati su cinque tenute nei luoghi classici della Toscana: Montepulciano, Montalcino, Gaville, Dudda e Gavorrano, da cui nascono trenta etichette per una produzione di tre milioni di bottiglie all’anno.
Negli anni la Carpineto è cresciuta fino a diventare un brand internazionale, con un export diretto verso oltre settanta Paesi – Canada e Stati Uniti in testa – che ha retto bene anche in tempo di Covid.
Buono e sostenibile
Innovatori per vocazione, Sacchet e Zaccheo – insieme alle nuove generazioni: Caterina e Elisabetta Sacchet, Francesca e Antonio Michael Zaccheo – hanno continuato a sperimentare, con l’obiettivo di tutelare non solo la qualità dei vini, ma anche l’ambiente. Degli oltre 500 ettari di proprietà, 200 sono destinati a bosco, mentre sugli altri 300 si distendono più di 500 km di filari con una vastissima superficie fogliare.
Inoltre l’azienda produce e utilizza energia rinnovabile grazie a pannelli fotovoltaici da oltre 150 kW, risultando positiva all’impronta di carbonio, dato che assorbe il 26% in più della CO2 immessa in atmosfera da qualsiasi processo produttivo riconducibile all’azienda.
Inoltre si utilizza l’agricoltura di precisione e non viene fatto uso di additivi e coadiuvanti enologici di origine animale e l’utilizzo di bisolfito è ridotto al minimo, in quantità molto inferiori ai limiti di legge. Infine, le analisi dei vini prima, durante e dopo l’imbottigliamento, vengono effettuate con standard più restrittivi dei limiti previsti dai disciplinari di produzione e dai protocolli dei vini biologici.
Calici sul podio
Scienza, tradizione e sostenibilità, unite a solidità d’azienda e forza del marchio, qualità grazie alle quali, lo scorso dicembre, l’azienda Carpineto si è classificata al secondo posto per la categoria “Wine” (dopo Sassicaia e prima di Berlucchi) nella quindicesima edizione del “Premio Panbianco le Quotabili”, che individua le società italiane idonee per essere quotate in Borsa con successo nell’arco di 3-5 anni. Un premio che va al talento e all’eccellenza di un’impresa che sa esprimere carattere e qualità della produzione italiana e toscana nel mondo.
Nei Coop.fi
L’azienda Carpineto è presente anche nella rete dei principali Coop.fi, con quattro importanti etichette: Brunello di Montalcino Docg, dal sapore caldo e morbido, ideale per arrosti e carni alla griglia, indispensabile con la bistecca alla fiorentina cotta al sangue; Chianti classico, vellutato, sapido e rotondo, da abbinare con grigliate miste, carni rosse e selvaggina; Vino Nobile di Montepulciano Docg, ideale con cacciagione, specialmente cinghiale e formaggi stagionati di gran classe; Farnito Cabernet Sauvignon, pieno, ricco e persistente, di notevole struttura ed eleganza, perfetto con arrosti e selvaggina.