«In questo momento devo dire che è una prova di coraggio. Allo stesso tempo è emozionante rimettere sul mercato l’impresa fondata da mio padre Alessandro, con tanto impegno». Per Gianluca Londi è come un ritorno a casa. Riporta il nome della sua famiglia alla guida dello stabilimento livornese diventato famoso per le Parigine, brioche confezionate a lievitazione naturale che hanno cresciuto generazioni di toscani dagli anni Sessanta in poi.
Senza un nuovo impulso, questa storia rischiava di non avere un lieto fine, con la scomparsa dagli scaffali del marchio dolciario labronico. «Ecco perché ho deciso di accettare la sfida, tornando nell’azienda che da giovane ho visto crescere – racconta -. Ho unito sotto lo stesso tetto questa storica produzione da colazione e quella che ho sviluppato negli ultimi anni con i Rusticini, snack fragranti come il pane ma sfiziosi come una frolla. Insomma abbiamo legato dolce e salato, tradizione e innovazione».
Parigine nei Coop.fi
Le Parigine Londi, dopo due anni di assenza, tornano sugli scaffali dei punti vendita Coop.fi più grandi, con la loro classica confezione, ben conosciuta dai consumatori.
«Unicoop Firenze è la prima realtà della grande distribuzione che ha creduto nel nostro progetto. Ci sta aiutando molto – spiega Gianluca Londi -, è un trampolino di lancio importante per riportare i nostri prodotti sulle tavole dei toscani. Le prospettive di crescita ci sono». Intanto l’azienda sta investendo per modernizzare i macchinari dello stabilimento da 2600 metri quadrati e innovare gli incarti e gli imballaggi puntando su materiali riciclabili ed ecocompatibili. L’obiettivo è anche aumentare la forza lavoro del 50% per un’impresa che, negli anni d’oro, riusciva a sfornare fino a 140.000 pezzi al giorno.
Lievitazione naturale
Non chiamatele però semplicemente merendine confezionate, dice Londi. «Abbiamo sempre puntato, seppur con numeri industriali, a mantenere le caratteristiche produttive di una grande pasticceria, dando valore al lavoro manuale, soprattutto nella fase delle cosiddette “pieghe” per la sfogliatura della pasta e per ottenere la tipica alveolatura».
Il segno particolare delle Parigine è soprattutto l’uso del lievito madre, senza forzare i tempi naturali della fermentazione. Dal momento dell’impasto a quando sono pronte per essere cotte passano almeno due giorni. E poi c’è l’attenzione agli ingredienti, senza l’impiego di conservanti, grassi idrogenati, Ogm e olio di palma.
Dal forno escono, così, soffici brioche che grazie alla confezione salva freschezza sono ottime per la prima colazione e la merenda, ad esempio farcite con marmellate e creme spalmabili oppure riscaldate e inzuppate nel latte.
Dolce storia
La famiglia Londi si occupa di dolcezze da tre generazioni. Tutto è partito da Mario Londi che nel 1935, appena quindicenne, scoprì l’arte bianca a Empoli, poi si trasferì a Livorno dove aprì un laboratorio che riforniva i bar della zona. A dare un nuovo slancio all’attività di famiglia è stato il figlio Alessandro che nel 1967 fondò l’azienda dolciaria, ideando la brioche confezionata a lievitazione naturale, battezzata dopo poco tempo Parigina.
Il testimone passa adesso a Gianluca, erede di questa storia fatta di paste da colazione e di gustosi snack della linea salata. Dopo oltre mezzo secolo dalla sua nascita, la “brioche toscana” torna al supermercato per continuare a rendere dolce la nostra giornata.