Arachidi italiane

La storia dell'azienda La Cenerentola che ha fatto rinascere la coltivazione delle arachidi in Italia

Una storia italiana

Una storia d’Italia, una storia di prodotti che tornano a crescere nel Bel Paese. È quella dell’azienda La Cenerentola di Somma Vesuviana dove è nato un progetto che ha messo radici e oggi porta le prime arachidi italiane anche sugli scaffali di Unicoop Firenze.

Giovanni e Francesco: loro due, fratelli nella vita e soci in azienda, avevano un sogno e si sono imbarcati per realizzarlo.

L’arachide sparita

«Oggi il più grande produttore di arachidi è la Cina – racconta Giovanni – seguita da India e Stati Uniti. Da decenni quella delle arachidi è una produzione trasversale ai continenti: vengono coltivate ovunque tranne in Europa, dove non la produzione è di fatto sparita. Fino agli anni ’60 si coltivavano anche in Italia poi è diventata una coltura economicamente insostenibile per un mancato sviluppo della meccanizzazione della parte agricola. In realtà quello delle arachidi è un settore promettente e ha un forte indotto, come quello della frutta secca in generale che è cresciuto molto in questi ultimi anni. Il progetto è partito proprio dalla constatazione delle potenzialità di questo prodotto e perché l’Italia offre tanti territori dove la produzione poteva rifiorire. Quindi, tre due uno: via. Siamo partiti!»

Alla ricerca del seme perduto

«Quando abbiamo dato il via al progetto – continua Giovanni – non avevamo idea di quanto sarebbe stato difficile far rinascere qui questa varietà. Abbiamo superato ostacoli di non poco conto. Non c’era meccanizzazione e nemmeno l’esperienza, non c’era più la cultura di questa produzione. E, soprattutto non c’erano più semi certificati e senza seme… puoi sognare quanto vuoi ma non puoi produrre! Quindi abbiamo iniziato a girare il mondo: abbiamo cercato il seme e lo abbiamo trovato da un’azienda americana in Texas. L’accordo con loro sembrava fatto ma poi tutto si è bloccato perché non ricevevamo più semi per continuare la produzione. Dopo altri viaggi e ricerche alla fine abbiamo trovato un’altra azienda e abbiamo siglato un accordo di sviluppo delle varietà e di costruzione della filiera delle arachidi in Italia. Un po’ per volta, missione compiuta».

Si può fare!

«Oggi stanno nascendo varie esperienze, in Spagna, Francia e Italia. La nostra – racconta Giovanni Auriemma – è una delle prime ad essere ripartita: abbiamo avviato la prima produzione 4 anni fa e oggi abbiamo diverse varietà, con esperienze in Veneto, Emilia Romagna, Campania e Puglia. I nostri prodotti oggi sono presenti solo nel canale Coop e da circa un anno il prodotto è anche sugli scaffali di Unicoop Firenze. Come inizio… siamo soddisfatti: quest’anno abbiamo coltivato circa 60 ettari di terreno in tutta Italia, con un raccolto di circa 1.500 quintali. Siamo una squadra giovane: il progetto vede impegnati due agronomi, un genetista che segue l’evoluzione delle varietà all’interno dei diversi ambienti nazionali e abbiamo molti studenti universitari tesisti. Due hanno persino fatto due tesi di laurea sulla nostra filiera, perché era sparita in Italia e oggi sta rinascendo, anzi, è ufficialmente rinata! Da qualche mese è nato anche la nostra nuova azienda Italiana arachidi e con questo marchio le nostre arachidi saranno presenti sugli scaffali di Unicoop Firenze».

Il futuro

«Il settore della frutta secca continua a crescere – sostiene Giovanni – e noi contribuiremo a renderlo più… italiano!  CI siamo impegnati non poco per far rinascere la filiera: abbiamo dovuto insistere perché, a livello ministeriale, non esistevano le linee guida per la registrazione delle varietà. Adesso, dopo qualche anno di lavoro, il Ministero ha introdotto la coltura e ha istituito un tavolo per la registrazione delle varietà di arachidi. Ad oggi in produzione abbiamo otto varietà che differiscono fra loro per tempi di maturazione e qualità. In particolare abbiamo due varietà principali, per la linea sgusciata e per i prodotti in guscio. Gli obiettivi per il futuro? Vogliamo far crescere la produzione per quantità, anche perché questa coltura è una delle più grandi commodity al mondo. Inoltre abbiamo registrato l’interesse di altre aziende che vedono il settore come un’alternativa a colture che non rendono più come una volta. Quantità sì, ma anche qualità e varietà: continueremo la ricerca di varietà estinte e con il nostro ufficio ricerca e sviluppo, porteremo avanti il lavoro di sperimentazione per ampliare la varietà di semi in coltivazione. Vale la pena sognare e provarci. Perché, a volte, succede che si avverano».

Caratteristiche

È una leguminosa, con coltura annuale. Si semina a aprile e si raccoglie a fine settembre e inizio ottobre, con una coltivazione che va dai 120 a 145 giorni di coltivazione. Come molte leguminose, le arachidi sono una varietà azoto fissatrice: in sostanza la pianta rilascia nel terreno azoto naturale e, alla coltivazione successiva, il terreno non va chimicamente rifertilizzato. Una coltivazione che non depaupera il terreno ma anzi lo autoconcima.

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