Nelle sagre e nelle feste di paese nel senese Andrea rappresenta una presenza fissa: il banco che gestisce è pieno di ceramiche colorate che si portano dietro una storia di autonomia e di riscatto. A produrle sono persone che condividono con lui un percorso di riabilitazione nella cooperativa Riuscita Sociale.
Nata nel 1980 all’interno dell’Ospedale psichiatrico di Siena, con lo scopo di gestire attività di socializzazione per persone con disagio psicofisico, nel 1999, con la chiusura della struttura psichiatrica, si trasforma in cooperativa accogliendo anche persone con disabilità motoria.
«Abbiamo sempre basato la nostra attività sull’arteterapia – spiega Maria Luisa Valacchi, presidente di Riuscita Sociale – le opere diventano mezzi di comunicazione non verbale attraverso cui è possibile recuperare il contatto con se stessi e con gli altri».
Come creta
«Alcuni danno forma alla creta, altri la decorano – racconta Daniela, volontaria della cooperativa – ognuno può scegliere in quale tecnica specializzarsi». Due maestri artigiani, Francesco Del Casino, pittore dei murales di Orgosolo, e Vittoria Marziari, artista senese, seguono il percorso dei ragazzi: sono i loro insegnamenti a far sbocciare la passione per l’arte.
Come nel caso di Paolo, che riesce a superare la sua disabilità motoria creando degli splendidi vasi in colombino. Una tecnica antica che consiste nel prendere dei pezzi di argilla, farli rotolare sul piano di lavoro fino a ottenere la forma desiderata. Oppure Marzio che si è specializzato in una decorazione composta da moltissimi colori e sfumature, tutte ispirate ad opere del ‘600 che reinterpreta secondo il suo stile.
Nei laboratori di Riuscita Sociale tutti i ragazzi possono confrontarsi con se stessi e con disabilità diverse dalla loro, riuscendo a sviluppare un livello di autonomia difficilmente raggiungibile nel solo contesto familiare. Il percorso di riabilitazione è inoltre seguito da assistenti sociali e psicologi, che monitorano costantemente l’andamento dell’inserimento socio-terapeutico.
Un lavoro di squadra
Alla produzione artigianale si affianca un altro tipo di attività ugualmente importante: quella della vendita. Non tanto per il guadagno economico, dato che le opere hanno dei costi molto contenuti, piuttosto per l’effetto positivo che innesca in Andrea e negli altri ragazzi.
«Qualcuno compra le cose che io faccio, quindi anche io sono importante. È questa consapevolezza che li gratifica» spiega entusiasta Maria Luisa. Inoltre la possibilità di ricevere un compenso, oltre a costituire un primo passo, seppur simbolico, per l’autonomia, segna la loro prima esperienza nel mondo del lavoro.
Le giornate nel laboratorio della cooperativa iniziano alle 8.30. Dopo aver fatto colazione tutti insieme, si condivide l’agenda dei lavori: si parte terminando le opere iniziate nei giorni precedenti, per poi dedicarsi a nuovi manufatti.
Ciascuno ricopre un ruolo determinante nella filiera produttiva. Una volta preparati gli stampi si inizia a modellare la creta, che viene messa ad asciugare e fatta cuocere, per poi essere smaltata di bianco. A questo punto c’è chi pensa a rifinirla e a decorarla. Ogni oggetto viene quindi spruzzato di cristallina e cotto una seconda volta.
Quando i pezzi escono dal forno vengono prezzati, registrati nell’inventario e preparati per la vendita. «Lavorano come una vera squadra – spiega Maria Luisa – e ognuno sa che dal proprio contributo dipende quello di qualcun altro. Cooperare l’uno accanto all’altro è l’elemento di crescita più importante in questo percorso».
Pensati con il Cuore
Questa consapevolezza ha fatto maturare la decisione di potenziare l’attività destinata alle opere collettive. Per far ciò occorreva però attrezzare un nuovo spazio, nel quale svolgere in sicurezza tutte le attività necessarie.
Obiettivo reso possibile dalla campagna di crowdfunding Pensati con il Cuore, della Fondazione il Cuore si scioglie. Grazie a questa iniziativa, la cooperativa è riuscita a raggiungere la cifra necessaria per allestire il nuovo laboratorio che sarà inaugurato a breve. Determinante il ruolo della sezione soci Coop di Siena che ha scelto il progetto e lo ha sostenuto nelle numerose iniziative di raccolta fondi.
E la risposta del territorio non si è fatta attendere, sono state tantissime le realtà cittadine e le persone che hanno supportato la campagna. D’ora in poi, ogni volta che Andrea presenterà gli oggetti in vendita su quel banco, potrà dire che sono stati realizzati grazie al contributo di un’intera comunità.
Con la collaborazione di Francesco Ricceri