Si dice che invecchiando si torna bambini, e forse è questo in parte il segreto della grande complicità e del forte legame che si crea tra nonni e nipoti, messo a dura prova in questi ultimi due anni dalla pandemia. «Entrambi i miei nonni si sono ammalati di Covid, e anche se abitiamo nello stesso palazzo, ma in due appartamenti diversi, non ho potuto vederli per qualche mese. Ci salutavamo dalla terrazza. Quando finalmente sono guariti e ci siamo incontrati è stato bello, perché era anche il giorno del mio compleanno» racconta Elisa, 10 anni. Ma ad aver sofferto non sono solo i nipoti.
«La pandemia, il venire meno della relazione per il forzato isolamento e la paura della malattia, il non poter vedere il nipote, ma anche il non partecipare alla gita sociale o alle attività culturali o ricreative, o il rimandare la visita dal medico per paura del contagio, hanno inciso sia quantitativamente che qualitativamente in modo negativo sulle aspettative di vita degli anziani, aumentandone l’insicurezza e il senso di precarietà, in particolare delle donne» commenta Rita Biancheri, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Pisa.
«I nonni sono una risorsa, non solo per la famiglia, ma per la società. Non sono solo un costo sociale – precisa Biancheri -. La solidarietà intergenerazionale è un elemento importante di tenuta del tessuto familiare, spesso gli anziani rappresentano un sostegno economico per i figli e anche un punto fermo per i nipoti, quando ci sono situazioni conflittuali tra i genitori. È però anche vero che, con il prolungamento dell’età lavorativa, le donne, una volta in pensione, si trovano ad accudire gli anziani in famiglia, più che il nipote ormai grande».
Nonni di ieri e nonni di oggi
In ogni caso, i nonni rappresentano un grande patrimonio di memoria, perché hanno tanto da raccontare, dai momenti difficili del passato ma anche di vita quotidiana: pensiamo agli aneddoti familiari o alle filastrocche che si tramandano di generazione in generazione. «Mi piaceva ascoltare i racconti che faceva mia nonna paterna, narrava spesso del periodo della guerra – ricorda Stefania, che di anni ne ha 46 ed è mamma di due bambine -. Viveva in casa con noi, indossava sempre una vestaglia e un grande grembiule e, se ci frugavi dentro, trovavi sempre una caramella, d’orzo o al rabarbaro».
Nonno Paolo invece di anni ne ha quasi 77, ma non li dimostra. Anche lui è un nonno speciale, come tanti. Ogni settimana, per almeno tre giorni, con la moglie si fa 40 km in macchina per andare dalle nipotine, due bambine di 7 e 8 anni, e consentire così al figlio e alla nuora di andare a lavoro. «Finché possiamo, lo facciamo volentieri» commenta. «Per noi è un grande aiuto, anche economico. Se non avessi loro o mia mamma, dovremmo prendere una babysitter – ringrazia la nuora -. Quando nel periodo della pandemia non hanno potuto vedere le nipoti, si scrivevano con whatsapp o si sentivano per videochiamata». «Ho imparato anche ad usare le faccine!», scherza nonno Paolo.
Ben 60 sono invece i km che ogni giorno, per 8 mesi, sole, pioggia o neve, ha fatto con la sua macchina Romano Carletti, 87 anni, per portare a scuola a Pelago, dalla Consuma, il piccolo vicino di casa, un bambino non vedente di origine macedone, fino a quando finalmente non ha avuto un accompagnatore e ha potuto prendere il pulmino con il fratellino. «Il padre fa il taglialegna, si alza presto, e non poteva accompagnarlo, così mi sono offerto io. All’inizio erano viaggi silenziosi, parlava poco l’italiano». Per il suo gesto è stato nominato Nonno d’Italia nel 2019, ed è stato ricevuto anche dal presidente Mattarella, insieme al suo piccolo “nipote acquisito”.
Nonni e nonne del Terzo Millennio
Come essere buoni compagni di viaggio dei nipoti, non superare il confine del ruolo dei genitori, e districarsi tra i nuovi linguaggi? Ecco qui tre libri, con consigli pratici e utili, da tenere a portata di mano, e da sfogliare al momento opportuno.
– Caroline Cotinaud, Manuale di sopravvivenza per nonni di oggi. Come cavarsela prima e dopo l’arrivo dei nipotini (ed Vallardi).
– Rosalia Catapano, La nonna è mobile. Manuale di sopravvivenza per nonni del terzo millennio
(edHomo Scrivens)
– Mattia Mascher, Guida galattica per nonne e nonni del Terzo Millennio. Come affrontare le sfide del futuro insieme ai nipoti, (ed San Paolo), un libro che non vuole insegnare nulla, ma riflettere su come vincere con le giovani generazioni le grandi sfide, temi importati come il rispetto per la natura e l’ambiente, le persone, la solidarietà e la cooperazione.
Dedicate a loro
Due le giornate nell’anno dedicate ai nonni: la “Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani”, istituita da papa Francesco ogni quarta domenica di luglio, e il 2 ottobre, festa nazionale dei nonni.
Tanti nonni, pochi nipoti
Gli over 65 in Toscana sulla popolazione residente sono il 25,7% (fonte Irpet). L’Italia, secondo i dati Eurostat del 2019, è il Paese più vecchio d’Europa, con il 22,8% del totale della popolazione con più di 65 anni, e oltre la metà con più di 75.