Biodiversità in serra: le farfalle di Collodi

Attrazioni e curiosità sulla Casa delle farfalle al Parco di Collodi. Biglietto ridotto per i soci Unicoop Firenze

«Vieni mamma, sembra avere due occhi sulle ali!», esclama una piccola visitatrice indicando uno splendido esemplare di Caligo, la “farfalla civetta”. Varcata la soglia della serra di pietra e vetro a Collodi, nel pistoiese, ci troviamo immersi in un lussureggiante giardino tropicale. Dentro la Casa delle Farfalle del Parco di Pinocchio è stato ricreato un ecosistema che ogni anno ospita fra le 150 e le 180 specie diverse: alcune vengono portate qui sotto forma di crisalide e fatte crescere dietro il vetro di un’incubatrice, che funge pure da teca-scuola per spiegarne il ciclo vitale, altre si riproducono in autonomia una volta liberate.

La forza del progetto è proprio lo studio scientifico che ha permesso di realizzare un microcosmo con piante e uccelli “amici” dei lepidotteri, per spiegare al pubblico l’importanza della tutela di creature tanto piccole, quanto essenziali per l’equilibrio ambientale.

Un parco da favola

Questo centro didattico sugli insetti, che ospita inoltre api, formiche, millepiedi e blatte giganti, di recente ha ricevuto la certificazione dell’organizzazione internazionale Friend of the Earth, per il rispetto del benessere animale e la finalità di sostenibilità. È nato nel 2007 all’interno del Parco di Pinocchio, 10 ettari divisi tra l’area monumentale con le attrazioni ispirate al celebre romanzo di Carlo Lorenzini e il giardino barocco di Villa Garzoni, parte della Strada Europea dei Giardini Storici, dove un tempo lavorava la madre dello scrittore. «Deve la sua bellezza anche alle magnifiche fioriture e per questo un tempo era popolato da farfalle – racconta Pier Francesco Bernacchi, presidente della Fondazione intitolata all’autore di Pinocchio -, così è nata l’idea di costruire, accanto al giardino, una serra tutta per loro». Curiosando tra foglie e arbusti, è possibile scorgere la Hypna clytemnestra, specie molto rara, o la falena più grande del mondo, l’Attacus atlas, la cui apertura alare arriva a 30 centimetri.

Le “oasi”

Negli ultimi anni strutture del genere sono sbocciate in tutta Italia, una quindicina sull’intero territorio nazionale. Molte hanno uno scopo divulgativo, ma in alcuni casi esistono degli “alberghi-rifugio” come Farfalia, nata a Monopoli (Bari) nel 2016 grazie all’associazione Polyxena e a Friend of the Earth, al fine di riprodurre in un habitat protetto le specie endemiche più vulnerabili, per poi reintrodurle nell’ambiente. Tutti possiamo dare una mano nel nostro piccolo, ad esempio mettendo sul balcone o in giardino piante come ortica, fiordaliso, lavanda o salvia. Così creeremo una micro-oasi urbana che aiuterà farfalle, api, imenotteri e altri impollinatori autoctoni, tutti minuscoli alleati della natura.

Gemellaggio verde

In futuro anche nel primo bosco partecipato d’Italia, a Montopoli in Valdarno (Pisa), sarà dato impulso alla conservazione e allo studio delle farfalle, in una sorta di gemellaggio verde grazie alla collaborazione tra Unicoop Firenze e la Fondazione Nazionale Carlo Collodi. «Si tratta di un passo in avanti per il rapporto che abbiamo con la cooperativa – dice Bernacchi -, un progetto che vogliamo incentrare sulla ricerca, perché è possibile pensare a un modello di utilizzo del territorio che favorisca la presenza delle farfalle, messe a rischio oggigiorno da inquinamento e agricoltura intensiva».

Trafiletto/box

Per visitarla

La Casa delle Farfalle è una delle attrazioni del Parco di Pinocchio di Collodi. Il biglietto, ridotto per i soci di Unicoop Firenze, consente l’accesso a tutte le attrazioni e alle attività per famiglie. Fino al 30 settembre il parco è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude alle 18).

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