Conserva la Memoria

Il 22 marzo, dalle 15 alle 19, un presidio di raccolta fondi al Coop.fi di Campi Bisenzio

Un presidio per raccontare il progetto “Conserva la Memoria” e raccogliere fondi per contribuire alla realizzazione del restauro del Memoriale di Auschwitz.
Venerdì 22 marzo, dalle 15 alle 19, al Coop.fi di Campi Bisenzio, in via Buozzi, i consiglieri della sezione soci Coop saranno presenti nel supermercato campigiano con la Cooperativa sociale Macramè e alcuni ragazzi che parteciperanno al “Viaggio della Memoria” che si terrà il prossimo maggio.

Vi aspettiamo!

Il progetto Conserva la Memoria

Il Comune di Firenze e la Regione Toscana nell’ottobre del 2014 hanno accolto la proposta dell’Associazione nazionale ex deportati (Aned) di ospitare a Firenze il Memoriale italiano del campo di concentramento di Auschwitz, che per decisione della Direzione del museo polacco non poteva più restare nel luogo in cui era stato concepito.

Grazie ad un aiuto economico importante della Regione Toscana e del Comune di Firenze, il Memoriale verrà ospitato nel centro Ex-3, nel quartiere fiorentino di Gavinana, vicino al Coop.fi, che diverrà quindi un centro museale d’importanza nazionale.

Nel 2016 il Memoriale è finalmente arrivato a Firenze, e adesso stanno ultimando i lavori di ristrutturazione dell’edificio Ex-3.

Il restauro del Memoriale

L’opera è ora in fase di restauro da parte dell’Opificio delle Pietre Dure in un magazzino di via Perfetti Ricasoli. In tutto una squadra di dieci restauratori, più la consulenza del professor Luigi Orata e di Elisa Millacci, dalla cui tesi di laurea sulla tela 17 l’Opificio ha elaborato il protocollo per il restauro.

«Quando le tele sono arrivate al magazzino di via Perfetti Ricasoli erano avvolte in rotoli di polistirolo. Abbiamo dovuto srotolarle, facendo molta attenzione per evitare manovre brusche e non danneggiare ulteriormente la tela» spiega Maria Laura Franci, direttore tecnico del restauro per conto della Cooperativa archeologia, che collabora con la direttrice dei lavori Oriana Sartiani dell’Opificio delle Pietre Dure.

Le condizioni in cui versava l’opera quando è uscita dal Blocco 21 erano davvero critiche: «Abbiamo ripulito le strisce dai depositi e riparato la struttura, gli strappi e gli occhielli – prosegue -. Un’altra fase delicata è quella del ritocco pittorico delle abrasioni dovute al tempo. Dovremmo fare anche molta attenzione nella fase di riposizionamento sulle tele metalliche, per evitare rotture o pieghe secche”.

Conserva la Memoria

Iscriviti alla Newsletter

Le notizie della tua Cooperativa, una volta alla settimana. Guarda un esempio

Errore: Modulo di contatto non trovato.

Potrebbe interessarti