“Se verrà la guerra chi ci salverà? “. Venerdì 23 aprile, alle 18, presentazione del libro di Patrizia Gabbrielli (Il Mulino)

Lo sguardo dei bambini sulla guerra totale. Incontro on line sulla piattaforma Google Meet. Per info contattare la sezione soci

Proseguono gli appuntamenti di “Pomeriggi in Bibliocoop”, dedicati alla editoria toscana e non solo. In occasione della Festa della Liberazione la sezione soci Coop di Arezzo, presenta

venerdì 23 aprile, alle ore 18, il libro di Patrizia Gabrielli “Se Verrà la guerra chi ci salverà. Lo sguardo dei bambini sulla guerra totale” (ed. Il Mulino).

Intervengono:
Tiziana Bartolini, direttora di “Noi donne”
– l’autrice Patrizia Gabrielli, Università di Siena-Arezzo.
Coordina Camillo Brezzi, Direttore scientifico dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.

Organizzazione tecnica dell’incontro a cura di Michele Tocchi.

Per partecipare:

https://meet.google.com/rny-sydb-kgz

Per info:

sezione soci Arezzo, 0575908475, sez.arezzo@socicoop.it 
Lasciando un messaggio sarete richiamati.

Per saperne di più…sinossi del libro

Patrizia Gabrielli restituisce nelle pagine del suo libro tasselli significativi dell’esperienza di guerra dei minori, attingendo a fonti differenziate fra le quali spiccano le scritture di bambine custodite dall’Archivio Diaristico Nazionale.

I diari e le memorie, letti e interpretati sulla base di un ampio corredo metodologico, arricchiscono il quadro storiografico e raccontano un tema quanto mai attuale: il rapporto tra infanzia e guerra.

La paura e l’insicurezza procurate dai bombardamenti, dalla distruzione e dalla costante presenza della morte; la fame, il freddo, le gravi condizioni igieniche sono i temi ricorrenti nei racconti di guerra insieme alla seduzione delle armi, all’alterazione delle festività, all’elemento fantastico.

I bambini, le bambine e gli adolescenti protagonisti di queste pagine non sono però impotenti spettatori del conflitto, ma soggetti capaci di attivare strategie di resistenza e di scegliere. Dopo l’8 settembre 1943, la generazione formatasi nel rispetto dell’obbedienza e della fedeltà a Mussolini non resta sempre o solo semplicemente a guardare, ma è pienamente coinvolta nella tragedia della guerra civile.

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