L’olio che verrà

Buona qualità nonostante la siccità estiva. Le fonti rinnovabili? Sono anche a base di oliva

Un filo che unisce tutti i piatti tradizionali, dalle zuppe d’autunno all’immancabile “fettunta”, per gustare su un bel pezzo di pane abbrustolito gli aromi dell’olio d’oliva, un’istituzione della dieta mediterranea. Puglia, Calabria e Sicilia sono le regine che custodiscono il forziere dell’oro verde nostrano, perché da sole garantiscono il 70% della produzione del Belpaese. Sono proprio queste le zone di provenienza dell’extravergine di oliva Fior fiore “nuovo raccolto”, 100% italiano, che torna nei Coop.fi da fine novembre con la latta da 5 litri riservata ai soci. Una filiera tracciata dall’oliveto al prodotto finito, che è imbottigliato non filtrato, così come esce dal frantoio, con le classiche note fruttate delle olive appena frante.

Meno, ma buono

L’impiego in cucina dell’extravergine si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo: durante il 2021 il consumo è cresciuto a livello globale del 5,3% rispetto ai tre anni precedenti. Nonostante ciò. gli oliveti fanno i conti da una parte con l’andamento climatico, sempre più incostante, e dall’altra con il bioritmo delle piante, che per sua natura è altalenante: ad annate record si alternano periodi più scarsi. È il caso della campagna di raccolta 2022 nel Meridione. Se dodici mesi fa si erano registrati buoni numeri, quest’anno le prospettive sono più incerte, anche a causa della siccità.

La diminuzione delle quantità disponibili, unita al rincaro dei costi per la frangitura, potrà avere ripercussioni sulle quotazioni della materia prima e del prodotto finito, come del resto sta accadendo in altri settori. «Per Calabria e Sicilia si prevede un calo nella raccolta, ma la riduzione maggiore sarà in Puglia, che da sola rappresenta circa la metà dell’intera produzione nazionale», spiega Viviana Benvenuti, responsabile comunicazione della Montalbano Spa di Vinci (Firenze), azienda che unisce le più importanti cooperative agricole italiane del comparto, per consentire perfino ai piccoli produttori oleari di affrontare un mercato più ampio. «Dal punto di vista qualitativo invece nessuna criticità», assicura.

Toscano Igp

In Toscana va meglio, qui si stima un aumento della quantità del 15-20% rispetto al 2021, annata di scarsa produzione. Da noi la siccità ha limitato gli attacchi della mosca olearia, mentre le piogge di metà agosto e settembre hanno ristorato le piante messe sotto stress dall’afa, sebbene la situazione non sia omogenea su tutto il territorio. Bisogna tenere presente però che dalla Toscana arriva un raccolto tanto prezioso quanto riservato a pochi: dal 3 al 5% dell’olio nazionale viene franto nella nostra regione e di questo un quinto vanta il marchio Igp Toscano, che dal 1998 garantisce l’Indicazione Geografica Protetta grazie a un rigido disciplinare.

Pure Unicoop Firenze, in occasione del nuovo raccolto, propone sugli scaffali una selezione delle migliori produzioni regionali. Il sapore unico, creato da oltre 80 varietà diverse di olivi, è alla base di questa eccellenza, gettonatissima oltreconfine, tant’è che il 70% dell’Igp Toscano vola all’estero, e non tutte le richieste possono essere soddisfatte.

Energia dall’oliva

Il settore intanto si sta rinnovando per affrontare le sfide climatiche. «Abbiamo reagito con nuovi investimenti per oliveti più attuali, mantenendo e rafforzando le tipicità – dice Giampiero Cresti, vicepresidente del Consorzio dell’Olio Extravergine d’Oliva Toscano Igp -, inoltre i frantoi sono intervenuti per migliorare il processo, con particolare attenzione al riuso a fini energetici dei sottoprodotti della lavorazione. La sansa, residuo dell’estrazione dell’olio, viene ormai largamente impiegata come biomassa per generare biometano e la parte legnosa del nocciolo di oliva come combustibile per impianti di riscaldamento». Insomma, anche dell’oliva non si butta via niente.

Per conservarlo

Luce e caldo sono i principali nemici dell’olio, perché ne compromettono le caratteristiche organolettiche. Il consiglio è conservarlo in un luogo fresco, all’interno di un contenitore non trasparente, come quello in latta dell’extravergine Fior fiore nuovo raccolto, per i soci Coop.fi. È dotato anche di un sistema anti-gorgoglìo.

Dal 24 novembre al 24 dicembre 2022 per i soci Unicoop Firenze olio extravergine di oliva Fior Fiore Coop latta da 5 litri, massimo 2 pezzi per Carta Socio. Maggiori informazioni sul depliant con le offerte dedicate ai soci

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