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Un appello per Gaza

Da Gerusalemme la testimonianza di Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia francescana di Terra Santa, sulla situazione umanitaria a Gaza e in Terra Santa. La Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia, la Federazione delle Misericordie della Toscana e Unicoop Firenze si uniscono all'appello contro il blocco degli aiuti umanitari a Gaza e richiamano alla necessità del cessate il fuoco per la costruzione di una pace vera

Da Gerusalemme arriva in questi giorni una testimonianza sulla drammatica situazione a Gaza e in Terra Santa: a parlare è Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia francescana di Terra Santa che segue ogni giorno la sorte della popolazione che vive nella Striscia di Gaza, dei cristiani e delle comunità che si trovano nei territori occupati della Cisgiordania.

Queste le parole di Padre Ibrahim Faltas:

«Qui la situazione è terribile. A Gerusalemme la città è vuota, la gente vive nella paura. I Cristiani hanno lasciato e stanno lasciando Gerusalemme, Betlemme, la Cisgiordania. Ovunque ci sono scontri, viviamo un tempo drammatico. Gaza è diventata un cimitero a cielo aperto, come Betlemme è diventata una prigione a cielo aperto, perché sono bloccati tutti i permessi per spostarsi. A Gaza ormai manca l’indispensabile: cibo, acqua, cure mediche, farmaci, elettricità. A Gaza la fame è usata come arma di guerra e da quasi due anni esseri umani disarmati, innocenti, indifesi muoiono e soffrono in modo disumano. Qualche giorno fa un attacco a Gaza ha colpito la Chiesa della Sacra Famiglia, provocando morti e feriti. Si parla di un errore: l’errore principale è continuare a infliggere violenza alla popolazione civile senza rispetto per la vita che è sacra. Ogni vita è sacra, indipendentemente dalla nazionalità, dalla fede, dall’età o dal ceto sociale. Chiunque ha diritto al rispetto alla vita. Voglio ringraziare Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie per non averci fatto mancare il sostegno, con la donazione e la raccolta fondi per il Centro Piccirillo e con l’invio di aiuti umanitari a Gaza, insieme alla Federazione delle Misericordie della Toscana. Dobbiamo tutti adoperarci perché questo conflitto cessi e, indipendentemente dalle parti in conflitto, gli aiuti e il supporto umanitario possano raggiungere la popolazione di Gaza».

A questo messaggio si uniscono anche la Confederazione delle Misericordie d’Italia, la Federazione delle Misericordie della Toscana e Unicoop Firenze che chiedono con forza l’ingresso degli aiuti umanitari destinati alla popolazione civile della Striscia.

Un impegno condiviso di solidarietà e di pace

«Come Misericordie, – dichiara Domenico GianiPresidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia – non possiamo rassegnarci all’idea che aiuti umanitari destinati a una popolazione stremata restino fermi, mentre a Gaza si continua a morire per fame e per mancanza di cure. I beni raccolti nei mesi di novembre e gennaio si trovano ancora a Cipro, in attesa di partire attraverso il meccanismo delle Nazioni Unite. Nonostante l’enorme impegno organizzativo e logistico, l’operazione è tuttora bloccata a causa delle criticità legate alla sicurezza: non solo per l’accesso alla Striscia, ma anche per l’integrità del trasporto e per l’incertezza sull’arrivo dei beni alla popolazione civile. Come Misericordie seguiremo ogni fase di questo percorso. Perché la speranza ha bisogno di gesti concreti, non solo di parole».

«Le Misericordie toscane, – aggiunge Alberto Corsinovi, Presidente della Federazione delle Misericordie della Toscana – che tanto impegno hanno profuso in questa raccolta insieme ai soci di Unicoop Firenze, a favore della martoriata popolazione palestinese, esprimono la più ferma condanna per gli ostacoli frapposti per bloccare gli aiuti verso chi è in stato di assoluto bisogno e grida aiuto. Ci associamo convintamente a quanto espresso dal Santo Padre Leone XIV , dal Cardinal Pizzaballa e dal Cardinal Lojudice Presidente della CET».

La raccolta alimentare per Gaza

Lo scorso 14 dicembre la Federazione delle Misericordie della Toscana, Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie, hanno promosso una giornata di raccolta alimentare straordinaria per la popolazione di Gaza. Grazie all’iniziativa, che si è svolta in sette punti vendita della cooperativa con il supporto delle associazioni di volontariato del territorio, sono state raccolte 23 tonnellate di beni alimentari.

Immediatamente dopo la raccolta, le 23 tonnellate di beni sono state portate dalle Misericordie in un primo centro di smistamento in Italia. D’intesa con il Ministero della Difesa e in collaborazione con il Comando operativo di vertice interforze, i beni sono stati poi trasferiti nei magazzini di stoccaggio della Protezione Civile di Cipro a Limassol: attualmente il carico di beni è fermo a Limassol, per l’impossibilità di entrare nella Striscia e concludere l’operazione con la consegna degli aiuti alla popolazione.

Di fronte al disastro umanitario in corso a Gaza, Misericordie e Unicoop Firenze si uniscono all’appello firmato da 28 Paesi occidentali, e al messaggio lanciato dall’UE, a favore di un flusso libero, sicuro e rapido degli aiuti umanitari e per il pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario.

Le Misericordie, Unicoop Firenze ribadiscono la piena volontà di rispondere alle richieste di aiuto per Gaza con gesti tangibili, e rilanciano un incessante appello a tutto il mondo istituzionale e civile per la costruzione di una pace vera e la fine di una crisi umanitaria che richiede un impegno pressante da parte di tutta la comunità internazionale.

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