La terra trema ancora e il bilancio dei morti, feriti e dispersi è in continuo aggiornamento: dopo il terremoto di magnitudo 7.8 che, nella notte tra domenica e lunedì, ha colpito la zona tra la Siria e la Turchia meridionale, la Fondazione Il Cuore si scioglie si è subito attivata, inviando un primo contributo di diecimila Euro per l’acquisto di beni di prima necessità per gli ospiti della struttura gestita dai Frati Francescani ad Aleppo: un sostegno immediato per un primo soccorso alla popolazione che, a due giorni dal sisma, è fuori casa, esposta al freddo e con la paura di nuove scosse.
Dal cuore dell’emergenza
A dare un aggiornamento in diretta da Aleppo è Padre Firas, responsabile della struttura gestita dai Frati Francescani dove, nel 2019, Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze hanno promosso il progetto “Per i bambini di Aleppo”, con l’obiettivo di aiutare oltre mille bambini a recuperare dai traumi fisici e psicologici subiti durante la guerra: «In questo Paese, già sconvolto dalla guerra e nel cuore di un inverno rigidissimo, il terremoto mette a dura prova la resistenza della popolazione. Qui ora serve tutto – spiega Padre Firas -, cibo, bevande, vestiti, coperte per le 1500 persone che abbiamo qui, nel nostro monastero. E’ un‘emergenza nell’emergenza – continua Padre Firas: le persone sono sconvolte da questa grande calamità e vivono un tempo sospeso. Nel monastero ci prepariamo ad accogliere tutti quelli che si sono rifugiati qui e che arriveranno ancora più numerosi se ci saranno nuove scosse. Ringraziamo la Fondazione Il Cuore si scioglie per l’aiuto e tutti quelli che ci stanno dimostrando sostegno e vicinanza. In questo momento, ogni aiuto può fare la differenza».
I numeri del sisma
Il bilancio provvisorio, ad oggi 7 febbraio, conta oltre 5.000 morti tra Turchia e Siria. Nella sola Turchia i feriti sono più di 15.000, mentre sono già state salvate dalle macerie oltre 8.000 persone, con 350mila anziani e 1,4 milioni di bambini colpiti dal sisma ma si tratta di numeri provvisori destinati ad aumentare.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha infatti dichiarato che il sisma potrebbe causare fino a otto volte più morti rispetto a quelli conteggiati nei primi bilanci: il potenziale di ulteriori crolli potrebbe portare a un totale di oltre 20mila morti.
La terra intanto continua a tremare: secondo un aggiornamento dell’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze, dopo la prima scossa si sono verificate almeno 120 scosse di assestamento.